AVESSI PIU' TEMPO, SBAGLIEREi CON PIU' CALMA

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:D mi sto gasando con sto allega immagini, così capiscono tutti che non faccio un c...:rolleyes:
 
A sinistra già si preoccupano .......:lol::lol::lol::lol:

ROMA - Liana Milella su Repubblica spiega quale impatto sulla libertà personale di Berlusconi possono avere allora i tre procedimenti ancora in corso: quello collegato al processo Ruby (Ruby-ter) con l’accusa di aver indotto le testimoni (le famose Olgettine) a mentire, quello sulla presunta compra-vendita di senatori scaturito dalla confessione di Sergio De Gregorio, quello di Bari sulle escort che l’imprenditore Gianpaolo Tarantini avrebbe procurato.
 
E lo Stato gli ha pure applicato uno sconto a questi.......

ROMA – Trecento milioni nascosti al Fisco e portati all’Isola di Man, dove il gioco telematico gode di un trattamento fiscale di favore: per questo la Guardia di Finanza di Roma ha denunciato per frode fiscale l’ad di Pokerstars, colosso del poker online.


Dall’indagine tributaria sarebbe infine emerso che la “Halfords” avrebbe, sempre secondo l’accusa, dolosamente eroso la propria base imponibile, decrementando il valore delle prestazioni rese nei confronti del gruppo “Pokerstars”, in maniera tale da spostare la tassazione del reddito prodotto in Italia verso Malta e l’Isola di Man che, al settore del gioco virtuale, riservano un trattamento fiscale agevolato.
 
Gli affitti dei palazzi della Camera, i cosiddetti palazzi Marini di proprietà del costruttore Sergio Scarpellini tramite la società Milano ’90 non cessano di essere al centro delle cronache e delle polemiche, sempre ovviamente per gli affitti milionari che venivano sborsati per garantire ai parlamentari gli uffici e lo stipendio ai quattrocento dipendenti che lavorano nei palazzi suddetti, grazie al contratto di servizio con il Parlamento italiano.
GLI AFFITTI DEI PALAZZI DELLA CAMERA

Sergio Rizzo sul Corriere della Sera oggi torna sulla questione dei quattro palazzi Marini; all’inizio dell’anno la Camera dei Deputati ha rescisso il contratto di locazione, resitituendo a Scarpellini i palazzi Marini 2 e 4 e iniziando le procedure di dismissione anche dello stabile Marini 3. Il Marini 1 è già stato restituito nel 2012.
Adesso c’è una lettera firmata Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio, che su quella vicenda apre un nuovo scenario. C’è scritto che per uno di quei quattro immobili, classificato convenzionalmente come Marini 3, il canone giusto è di 2 milioni 720 mila euro: 313 euro annui al metro quadrato, che dovrebbero scendere addirittura a 266 conla riduzione prevista dalla legge. Meno della metà, ossia, rispetto ai 647 euro pagati finora. Ma anche dei 618 euro proposti da Milano ‘90 giusto qualche giorno fa, nel tentativo di salvare almeno una parte di quella clamorosa rendita apparentemente franata con la decisione della Camera di rescindere i contratti
La domanda che pone Sergio Rizzo è, potremmo dire, retroattiva.
Per tutto questo tempo, considerando che i contratti risalgono alla fine degli anni Novanta, quanti denari in più abbiamo sborsato rispetto a ciò che avremmo dovuto pagare? (…) Ma poi: come vennero fissati i canoni originari? Esistono forse precedenti pareri di congruità? Dopo la lettera del Demanio, sarebbe opportuno renderli pubblici. O no?
 
Affittopoli del Comune, a Roma succede anche che una villa nella prestigiosa zona dell’Appia Antica, abitata ininterrottamente da più generazioni, di proprietà del comune, costi agli assegnatari meno di tre euro all’anno d’affitto. Sta partendo la terza fase dell’inchiesta sugli immobili comunali: dopo svendopoli, affittopoli, arriva, dice Repubblica nella Cronaca di Roma, “morosopoli“. I magistrati della Corte dei Conti stanno cercando di capire in questi anni quale sia l’entità della “mancata riscossione delle morosità accumulate nei mesi, negli anni”.
AFFITTOPOLI, VIA L’INCHIESTA CONTABILE

I documenti provenienti dal Campidoglio sono già stati acquisiti dalla procura contabile, di altri si è fatta richiesta e arriveranno; sotto la lente di ingrandimento anche l’operato della Multiservizi Romeo Gestioni, la società che per anni ha gestito il patrimonio immobiliare della Capitale. Secondo la lista Alfio Marchini, che con il capogruppo Alessandro Onorato ha presentato più di un esposto, “il danno subito dai contribuenti schizzerebbe addirittura ad un miliardo di euro”. Di certo si potrebbe arrivare a questi importi, se ci fossero molti casi come quello della villa nella zona dell’Appia Antica affittata a 2,76 euro al mese: via di Porta Latina 9, fra il Parco degli Scipioni e la Caffarella.
 
Sonia de Romanis, assegnataria, prova a spiegare la dinamica.
“Questa casa era dei miei nonni, il Comune la espropriò dopo la seconda guerra mondiale. Volevano farci un parco, poi una strada, ma in verità non se ne sono più interessati”
Dunque un esproprio per pubblica utilità poi finito sostanzialmente nel nulla, immobile di proprietà del comune che però ha lasciato, negli anni, che fosse l’occupante a comportarsi da proprietario.
Quando servivano ristrutturazioni sono andata più volte alla Romeo, per sentirmi dire con malgarbo che dovevo comportarmi come se fosse mia, che loro non sarebbero intervenuti, e allora abbiamo sistemato tutto a nostre spese.
L’assessore competente al Patrimonio, Alessandra Cattoi, ha ora individuato 816 unità abitative, fra cui questa, di cui rivedere il canone d’affitto. Ma secondo l’occupante la revisione dell’importo potrebbe non essere così facile.
Dovrebbero venire a vedere perché ad oggi non sanno nemmeno quanti metri quadrati abbiamo. Hanno espropriato per poi dimenticarsene. In teoria, riterrei giusto che questa casa tornasse di proprietà della mia famiglia, come era dai tempi dei miei nonni e come è sembrato sempre da allora.
 

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