AVEVO UNA MEZZA VOGLIA Di ANDARE A CORRERE...

ROMA (WSI) - Nuovo record di sempre per le sofferenze bancarie che a maggio, con la rischiosità dei prestiti in Italia ulteriormente cresciuta, hanno raggiunto quota 168,6 miliardi di euro rispetto ai 166,5 miliardi di aprile e circa 32,9 miliardi in più rispetto a fine maggio 2013 (+24% annuo). E' quanto è emerso dal rapporto mensile dell'Abi. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è salito all'8,9% a maggio (era al 6,9% un anno prima e al 2,8% a fine 2007), top da ottobre 1998. Il valore ha raggiunto un picco del 15,1% per i piccoli operatori economici, il 14,5% per le imprese mentre per le famiglie è al 6,6%.

A giugno frenata nel calo dei prestiti bancari: su base annua la contrazione e' pari a -2,2% in miglioramento rispetto al -3,1% del mese precedente e dal -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. E' quanto segnala il rapporto mensile dell'Abi. In particolare, i finanziamenti a famiglie e imprese hanno registrato una flessione annua dell'1,4% (era -2,4% a maggio e -4,5% a novembre 2013): e' il miglior risultato da luglio 2012. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, sottolinea il rapporto, i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.842,7 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.427 miliardi.

A giugno i tassi d'interesse sui nuovi mutui hanno toccato i minimi dall'estate 2011. Il mese scorso, secondo quanto emerso dal rapporto mensile dell'Abi, il tasso medio sulle nuove operazioni per l'acquisto di abitazioni si e' ridotto al 3,27% rispetto al 3,36% di maggio, segnando il valore piu' basso da luglio 2011. Un anno fa, a giugno 2013, i tassi erano al 3,64%. Nell'ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso e' risultata pari al 20,2% (21% il mese precedente; era 21,4% ad aprile 2014).

i commenti li lascaimo a chi ne sa di più..come renzie ad esempio :-o:wall:
 

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Riporto l'articolo integralmente ....

E se ne parla con franchezza quasi brutale anche all'interno delle mailing list interne alla categoria.
Dal fronte uscito sconfitto dal processo (l'asse tra Ilda Boccassini e il capo della Procura, Edmondo Bruti Liberati) parte un siluro contro il Consiglio superiore della magistratura, che viene accusato di avere indebolito - avviando il procedimento disciplinare contro la Boccassini e Bruti poco prima della sentenza Ruby -la procura milanese, per rendere possibile l'assoluzione del Cavaliere.
Accusa pesante.

Dal fronte opposto si risponde con altrettanta asprezza.
Insomma: volano gli stracci.

A lanciare l'attacco è il nuovo procuratore di Torino, Armando Spataro, che da sempre mal sopporta la Boccassini.
Il giorno dopo della sentenza, legge su Repubblica un articolo che citando fonti anonime ma immaginabili della Procura di Milano lancia la tesi del complotto: «Chi sta con Bruti e Boccassini - scrive il quotidiano - è convinto che a Roma non sarebbe andata come è andata - gli atti per entrambi ai titolari dell'azione disciplinare - se non ci fosse stata la voglia di colpire Milano proprio alla vigilia della sentenza Ruby».

Spataro si infuria e scrive all'autrice: «Autorizzo a girare questo mio commento all'anonimo o agli anonimi: penso che quell'affermazione (che tra l'altro allude alla permeabilità dei componenti il collegio che ha assolto B.) sia semplicemente ridicola, forse più della teoria che vuole le Twin Towers abbattute dalla Cia. La mia solidarietà dunque per queste anonime offese sia a tutti i componenti del Csm (comunque abbiano votato) sia ai componenti della Corte d'appello di Milano che ha emesso la sentenza».

Chiamata in causa da Spataro, la giornalista rifiuta di indicare le sue fonti: «Rivendico il diritto, soprattutto in tempi di azioni disciplinari facili, di riprodurre un virgolettato anonimo in un articolo».
Spataro si arrabbia ancora di più: ed è chiaro che nel mirino più di Repubblica sono i suoi contatti all'interno della Procura di Milano. «Quando certi politici parlavano di giustizia a orologeria noi potevamo denunciarne la strumentale aggressione. Ma sempre noi - diversi da loro - possiamo definire ad orologeria le decisioni del Csm. Da non crederci!».

Accanto a Spataro scende in campo uno dei membri del Csm che ha deciso l'esito del «caso Milano», Paolo Carfì: che pure fu giudice del processo intentato dalla Boccassini a Cesare Previti, e accolse in pieno le sue tesi.
Ma stavolta prende di petto la faccenda: spiega di sperare che la ricostruzione di Repubblica sia frutto di «una qualche incomprensione tra l'articolista e gli anonimi magistrati della Procura di Milano», ma poi aggiunge che in caso contrario «bisognerebbe concludere che c'è negli uffici giudiziari di Milano chi ritiene che la sentenza di assoluzione di Berlusconi non sia stata assunta in piena libertà dal collegio giudicante e che tra il Csm e la Corte d'appello di Milano sarebbe intercorso un filo rosso avente per fine ultimo la normalizzazione degli uffici giudiziari milanesi, in primis la Procura della Repubblica. Il che prima che offensivo è incredibilmente ridicolo».

A togliersi un sassolino contro la Boccassini è anche Ferdinando Pomarici, grande vecchio della procura milanese: che era capo dell'antimafia prima della Boccassini, e scrive che ai suoi tempi tutto veniva inserito nella banca dati nazionale, e discusso all'interno del pool.
Esattamente ciò che la Boccassini è accusata ora di non avere fatto, e perciò rischia il procedimento disciplinare.
«Chi riferisce cose diverse - scrive Pomarici - afferma il falso». È un siluro a Ilda.
 
Occhio Tat che il tempo potrebbe cambiare .....senti loro.

Le principali associazioni di albergatori della riviera romagnola e Federalberghi Emilia Romagna annunciano un’azione legale contro i siti commerciali di previsioni meteo. È la «netta posizione a favore di una corretta informazione meteo per il turista» presa dalle associazioni, che illustreranno le linee della loro battaglia contro il «meteo terrorismo» in una conferenza stampa, mercoledì al Grand Hotel di Rimini. Gli albergatori di Rimini, Bellaria Igea Marina, Cattolica, Cesenatico, Cervia, Lidi Ravennati e Riccione sostengono infatti che il fenomeno nelle ultime stagioni ha provocato agli operatori della riviera «ingenti danni economici e di immagine, a causa degli scenari atmosferici previsti con anticipo e spesso più negativi rispetto alle reali condizioni meteorologiche verificatesi». All’incontro parteciperà anche l’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci, oltre a Patrizia Rinaldis (presidente associazione albergatori di Rimini) e Alessandro Giorgetti (presidente Federalberghi Emilia-Romagna). Già dopo le previsioni sbagliate del ponte di Pasqua 2013 gli albergatori di Rimini aveva protestato e consultato avvocati. Un precedente clamoroso era accaduto a metà giugno. «Le previsioni hanno martellato nel week end di metà giugno – aveva denunciato la presidente Rinaldis – dicendo che da noi il fine settimana sarebbe stato all’insegna dei fulmini e dei tuoni. Abbiamo avuto un venerdì stupendo, un sabato bellissimo, e solo dalla domenica pomeriggio nuvoloso. Questo però ha significato un danno enorme per i nostri alberghi (5-6.000 euro per ognuno, e sono 2.500 gli alberghi), ma anche per tutto il territorio. Un sito ha continuato a mettere temporali e fuori c’era il sole con 30 gradi. Il danno e’ altissimo a causa delle disdette. Le previsioni hanno terrorizzato i turisti». Anche l’assessore regionale al Maurizio Melucci il 14 giugno su Facebook aveva pubblicato un post critico verso certi previsori: «Dopo giorni di previsioni meteo pessime e molte disdette negli alberghi oggi le previsioni sono queste», pubblicando la cartina della Regione con il sole prevalente. A maggio era stata la volta dell’Associazione albergatori di Jesolo che aveva denunciato che per il fine settimana c’era stata una flessione tra il 30 e il 50% dei flussi turistici per colpa delle previsioni meteo imprecise o sbagliate. «Le previsioni meteo non sono un gioco – aveva commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia – come le estrazioni del lotto. Ogni sbaglio ha conseguenze. Piuttosto che dare previsioni sbagliate, meglio astenersi».
 
MPS..?????? Ma è la stessa MPS che ha chiesto soldi a destra ed a manca per non fallire ?

La società energetica del gruppo a cui fa capo anche Repubblica ha trovato la quadra con gli istituti a cui deve 1,8 miliardi. A valle dell'operazione il primo azionista sarà Mps, con il 22%, seguita da Ubi, Banco Popolare, Unicredit, Intesa e Bpm. Per la famiglia dell'Ingegnere e il socio Verbund "buonuscita" a valle del risanamento. La centrale Tirreno Power di Vado resta sotto sequestro. Intanto Sogefi, azienda del gruppo attiva nella componentistica, chiude i primi sei mesi dell'anno con un rosso di 7,3 milioni
 
Comunque a vedere dal livello di litigiosità del forum
si ha la senzazione che abbiano portato chi è short allo stremo e ora manca solo il colpo di grazia con un bella sparata up e poi si può crollare :(
e lo dico sapando che persone che stimo (OLLY e NOG in primis) sono short e questo mi fa star male...:(:(:(
 

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