Approvazione del bilancio di Pop Vicenza: vi riporto mezzo articolo che, con buona lucidità e qualche cavolata, misura la febbre da Intra che si misura nella banca vicentina. Non dimentichiamoci che in questo fine settimana Intra è chiamata a prendere una decisione
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Tenuto conto che pochi mesi fa la Popolare di Vicenza ha riempito i forzieri con una robusta iniezione effettuata dagli stessi soci (500 milioni di euro per un aumento di capitale sottoscritto con una facilità disarmante), si può capire il motivo di tanta fiducia. E di tanta richiesta: il fatto che la banca non sia in Borsa e che sia così risparmiata dalle oscillazioni dispettose del mercato (qui se un socio vende, la banca compra a 54 euro che tanto c’è la fila di aspiranti nuovi sottoscrittori che aspetta), diventa determinante per la considerazione che la gente fa di questo particolare di investimento. Azionario sì, ma senza quelle oscillazioni di prezzo che dipendono spesso da variabili esterne all’istituto e non già dalle performance reddituali dello stesso.
Ovvio che, per continuare la politica di espansione, il presidente Gianni Zonin vorrebbe utilizzare questa "fiducia liquida" che i soci gli hanno assegnato al fine di fare della Popolare una banca di respiro nazionale. In assemblea si parlerà, è facile prevedere, della Popolare di Intra, nei cui confronti Zonin ha già presentato un’offerta, in concorrenza con Pop. Verona, Veneto Banca e Credito Valtellinese. Avrebbe voluto arrivare all’appuntamento con i soci già con l’annuncio in tasca e invece dovrà "accontentarsi" di sfoggiare un bilancio molto positivo e un rendimento complessivo più che soddisfacente, ottenuti grazie alla gestione dell’ex direttore generale, Divo Gronchi, e del suo successore, Luciano Colombini.