BANCHE: il 2008 è di nuovo qui ....

Saverio Berlinzani
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RISK ON CONTRO RISK OFF, L’ETERNO DILEMMA.
Nelle ultime settimane, leggendo qua e là commenti sui mercati, ci si imbatte continuamente in articoli che vanno dal catastrofismo e pessimismo cosmico, all’ottimismo sfrenato con la consapevolezza che prima o poi i mercati ripartiranno. Si tratta dell’eterno dilemma tra appetito e avversione al rischio. Dobbiamo dire, per la verità che mediamente coloro che prevedono cigni neri un giorno si e l’altro pure, non devono avere vita facile perché osservando le statistiche cicliche dei crolli dei mercati, beh l’ultimo a cui dobbiamo fare riferimento è quello della crisi Lehman del 2008, per cui non deve essere facile predire persistentemente catastrofi che si materializzano una volta ogni 12 15 anni. Detto questo, quando tali cigni neri sopraggiungono, spesso lasciano sul campo morti e feriti, anche se poi bene o male, fino ad oggi, si è trovata sempre la soluzione per ripartire.
LA CRISI BANCARIA
La crisi, apparentemente, questa volta, come l’ultima peraltro, parte dalle banche americane. Nel 2008 avevano in pancia crediti deteriorati causa mutui subprime, ora il tutto è partito da banche regionali, alle prese con il bank run, ovvero la necessità di dover affrontare clienti che volevano indietro i proprio soldi, mentre gli istituti non erano in grado di restituirli a causa delle perdite in cui sarebbero incorse in ragione della necessità di disinvestire dai titoli di stato comprati a rendimenti bassi e a prezzi alti, per generare liquidità da restituire ai clienti, i legittimi proprietari. E così la Svb prima con a cascata un altro paio di Istituti, la Signature Bank e la Silvergrade Bank sono salta per aria. Per la verità i numeri relativi alle perdite non sono certo quelli del 2008, ma la concomitanza con la crisi di Credit Suisse che ha svalutato ben 17 miliardi di obbligazioni subordinate e qualche rumors che comincia a circolare su Deutsche bank, sembrano sostenere le tesi dei catastrofisti che parlano di contagio, quando l’unico contagio sarebbe a nostro avviso un crollo di borsa che farebbe perdere miliardi di capitalizzazione, ma le banche centrali, a nostro avviso sono pronte ad intervenire, e peraltro lo hanno anche dichiarato ai quattro venti. Ma c’è chi sostiene che questo tipo di capitalismo stia per arrivare al capolinea rispetto ad un nuovo mondo, per esempio l’Asia, che sembra che essere intenzionata a cambiare questo modello.
Certo l’occidente si trova per l’ennesima volta di fronte ad un azzardo morale, con le famose crisi precedenti superate grazie ai Qe che ora hanno abbandonato a favore di un rialzo dei tassi che pare non terminare più.
Sarà possibile tornare ai Qe, nel caso di prossima futura recessione?
C’è chi dice di no e chi sostiene che dovremo abituarci a convivere con bassa crescita, inflazione alta e tassi alti.
Potrà durare un sistema del genere, o arriverà all’implosione?
 
ora è il turno di
Tremano le banche francesi, sospetta maxi frode fiscale. Cosa sta succedendo

di Giulio Visigalli
28 Marzo 2023 15:51
Non c’è pace per il settore bancario europeo. Dopo le turbolenze che hanno spaventato gli investitori nelle ultime settimane, oggi sono finite nel mirino cinque istituti di credito a Parigi. In particolare, questa mattina la procura nazionale finanziaria francese (Pnf) ha eseguito una serie di perquisizioni nelle sedi delle francesi Societe Generale, Bnp Paribas, Exane (gruppo Bnp Paribas), Natixis (controllata da BPCE) e dell’inglese HSBC.
Banche che adesso rischiano più di 1,1 miliardi di dollari di multe collettive.
Indice
  1. Aperte 5 istruttorie per riciclaggio aggravato da frode fiscale
  2. La truffa “CumCum”, per eludere l’imposta sui dividendi
  3. A guadagnarci sia banche che investitori
  4. Le reazioni del mercato
[che resti fra noi... ma a me pare di aver sentito una vocina che diceva che anche in germania è successa una cosa del genere , ma c'è una specie di silenzio omertoso perchè è coinvolto Olaf Scholz ; anzi gli Usa utilizzerebbero questa informazione per ricattarlo.... occhio che è una vocina e potrebbe essere tutta falsa]
 
in passato avevo letto una cosa del genere che faceva una banca italiana, non ricordo quale
e tutto il meccanismo era denominato "dividend washing"
 
il principale fondo pensione svedese, Alecta, ha dovuto ammettere perdite combinate sulle tre banche statunitensi cadute in disgrazie per qualcosa come 2 miliardi di dollari. D’altronde, quando ammassi titoli First Republic Bank dal 2019, fino a diventarne il quinto azionista, sono cose che capitano. Tanto che su quella singola posizione, la perdita netta è stata di 728 milioni di dollari. Parliamo del principale fondo pensione della Svezia, chiamato a gestire i risparmi di 2,6 milioni di persone. Le quali, chiaramente, ora vogliono qualche testa che rotoli. Tanto che Governo e regolatori hanno già aperto un’inchiesta.

il mercato ha dovuto prendere atto dell’esposizione diretta e indiretta di Deutsche Bank ai bond subordinati di Credit Suisse, spedendo il credit default swap alle stelle e il titolo in profondo rosso. E lunedì, la Germania si ferma per lo sciopero generale.
 
First Republic Bank -50%

FIRST REPUBLIC: la prossima banca che potrebbe fallire | Aggiornamento sulla CRISI BANCARIA​


Il titolo di Banco Santander nella giornata del 25 aprile perdeva circa il 5% a seguito della notizia di pesanti outflows di depositi in patria e di deludenti dati sugli utili in Brasile.

E che la situazione sia poco simpatica, lo dimostra la rapidità da primatista olimpico con cui il Ceo dell’istituto, José Garcia Cantera, sia corso a rassicurare il mercato rispetto alla tenuta dei depositi del ramo statunitense di Santander, tanto da azzardare una promessa a doppio taglio: Non prevedo un alto incremento nella remunerazione dei depositi negli Usa. Contagio? Giova sottolineare che poche ore prima, nella serata del 24 aprile e quando Wall Street aveva appena chiuso le contrattazioni, proprio negli Stati Uniti la sopravvissuta First Republic Bank avesse ammesso un crollo dei depositi del 41% nel primo trimestre di quest’anno, passati da 172 miliardi di fine 2022 a 104,5 miliardi al 31 marzo. A cui si è già aggiunto un altro -1,7% al 21 aprile scorso. Inoltre, Frb ha ammesso di aver preso in prestito per restare a galla qualcosa come 104 miliardi di dollari da Federal Reserve, Federal Home Loan Bank e JP Morgan. Non a caso, nelle contrattazioni after-hours il titolo è precipitato a -23%.

(1- continua)


da SPY FINANZA/ I rischi che gli Usa e l'Europa fingono di ignorare
Frb oggi venderebbe addirittura 173 miliardi di prestiti alla pari, ripagherebbe la Fed e otterrebbe di fatto la copertura di garanzia su tutti i depositi. Tradotto? Un acquirente che abbia un bilancio al minimo sindacale di accettabilità, se ne frega degli incentivi: raccatta tutto, attendendo che l’acqua arrivi alla gola e rivenderà i prestiti re-backed al prossimo boom del mercato immobiliare
 
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First Republic Bank -50%

FIRST REPUBLIC: la prossima banca che potrebbe fallire | Aggiornamento sulla CRISI BANCARIA​

è fallita!!!!
e i correntisti con i loro fondi sono stati acquisiti da JPMorgan

però la banca assieme a Deutsche Bank è nell'occhio del ciclone della giustizia penale americana [questa gente abusa del suo potere e delinque]

Il CEO di JP Morgan Jamie Dimon sarà interrogato dagli avvocati sui presunti legami della banca con Epstein per due giorni. Il caso Epstein è sempre aperto

ricordo che Epstein è morto in carcere https://www.investireoggi.it/forums...in-suicida-in-carcere-lhanno-suicidato.93607/
 

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