Fmi, la crisi si fa più dura e lunga. Irlanda maglia nera dell'Ue
Ennesima stima di fmi in generale e poi si parla nello specifico anche di eurolandia e di irlanda...
L'economia mondiale, alle prese con “la maggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione”, si contrarrà quest'anno dell'1,3%: il che significa che si è in presenza della peggiore recessione dal Secondo Dopoguerra. Nel 2010 il pil globale avanzerà invece dell'1,9%. È la nuova stima del Fondo Monetario internazionale, che rivede al ribasso le sue precedenti previsioni: in gennaio il Fondo aveva previsto per l'economia mondiale una crescita dello 0,5% nel 2009 e del 3% nel 2010. Le economie avanzate arretreranno quest'anno del 3,8% (in gennaio era stato stimato un -2,0%), contro un +1,6% di quelle emergenti (per le quali si prevedeva all'inizio dell'anno un aumento del 3,3%). Il pil 2010 delle economie avanzate resterà invariato (+1,1% a gennaio) mentre quelle emergenti e in via di sviluppo si espanderanno del 4% (+5% in gennaio).
Il pil italiano si contrarrà invece quest'anno del 4,4% e nel 2010 dello 0,4% secondo il Fondo Monetario Internazionale in occasione del World Economic Outlook, dal quale emerge una riduzione delle previsioni di crescita per l'Italia: in gennaio, infatti, il Fondo aveva stimato un -2,1% per il 2009 e un -0,1% nel 2010. La disoccupazione si attesterà all'8,9% quest'anno e al 10,5% il prossimo, mentre i prezzi al consumo saliranno dello 0,7% e dello 0,6% rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Il debito italiano si attesterà quest'anno al 115,3% del pil, mentre nel 2010 risulterà pari al 121,1%. Il debito netto 2009 sarà al 111,9% e nel 2010 al 117,5%.
Il pil di Eurolandia si contrarrà invece nel 2009 del 4,2% (-2,0% stime gennaio), mentre nel 2010 il calo risulterà pari allo 0,4% (+0,2% le previsioni di gennaio). L’Fmi stima un tasso di disoccupazione per l'area euro del 10,1% quest'anno e dell'11,5% il prossimo. I prezzi al consumo saliranno dello 0,4% nel 2009 e dello 0,6% nel 2010. La maglia nera fra le economie di Eurolandia spetta all'Irlanda, il cui pil si contrarrà nel 2009 dell'8% e nel 2010 del 3%. Il pil tedesco invece calerà quest'anno del 5,6% (-1,0% nel 2010), mentre quello finlandese del 5,2% (-1,2% nel 2010). Al di fuori dei confini europei, il Regno Unito subirà una contrazione del pil 4,1% quest'anno e dello 0,4% il prossimo.
Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime di crescita anche per gli Usa, vero epicentro della crisi mondiale: il pil dell'Azienda America si contrarrà quest'anno del 2,8% contro il -1,6% previsto in gennaio. Nel 2010 la crescita risulterà invariata (+1,6% in gennaio). I prezzi al consumo subiranno nel 2009 una variazione negativa pari allo 0,9%, mentre nel 2010 risulteranno pari al -0,1%. La disoccupazione quest'anno si attesterà all'8,9% per salire nel 2010 al 10,1%.
L'economia giapponese nel 2009 scenderà del 6,2% per poi segnare il prossimo anno un aumento dello 0,5%: le precedenti stime prevedevano quest'anno una contrazione del 2,6%, mentre per il prossimo un aumento dello 0,6%. La Russia si contrarrà nel 2009 del 6% per poi salire dello 0,5% nel 2010 (-0,7% e +1,3% le precedenti stime), mentre l'economia cinese si espanderà quest'anno del 6,5% e il prossimo del 7,5% (+6,7 e +8,0% le stime precedenti).