Lory, ti sembrerà strano, ma non so che cosa dice Cacciari sul federalismo (in realtà non ho mai veramente capito se quello che dice segue una linea logica o sia, come dici tu, random da sempre

). So che dice sempre "avete sbagliato tutto", e su questo di solito si può essere d'accordo, ma sarebbe meglio che si esprimesse
prima dei disastri chiarendo che cosa si dovrebbe (non: si sarebbe dovuto) fare. La mia modesta visione è che sarebbe opportuno creare tre stati federati (Nord, Centro, Sud) un po' come gli stati USA. Nella situazione attuale, invece, sostituire in pieno le regioni con un numero all'incirca doppio/ triiplo di macroprovince (eliminando le attuali), accorpando non tanto quelle esistenti, ma valutando a partire dalle reali situazioni , potrebbe essere un ottimo escamotage. Esempio: Veneto Est, Veneto ovest, fascia pedemontana. Ma tanto, neanche se lo dice Cacciari, figurati Baleng ...
Infine Luca Rossi oggi sul Corriere. Mi sento sempre meno solo contro i sennodipoisti
Ecco, credo l'esatto contrario, cioè che uno stato che si percorre con una modesta utilitaria in dodici ore da Milano a Reggio Calabria (e in una manciata di ore con un treno ad alta velocità) dovrebbe essere totalmente governato dal centro.

Che sarebbe poi un centro solo geografico perchè il parlamento rappresenta già naturalmente tutte le zone d'Italia.
Provo a riavvolgere il nastro. Se nessuno vorrà leggere avrò fatto un esercizio utile a me stesso.
Prima della Lega in Italia il tema del decentramento non esisteva. D'accordo, qualche volenteroso studioso del PCI potrebbe averci provato, io nemmeno me lo ricordo perchè quando ho votato per la prima volta il PCI già non esisteva più, ma si è trattato in sostanza solo di esercizi accademici che il PCI era bravissimo a fare.
La Lega ha introdotto in Italia il tema mettendolo al centro dell'agenda politica ma non è mai riuscito a realizzarne nemmeno una sfumatura per incapacità dei suoi esponenti politici. D'altra mi sorprenderei se il politico medio leghista, rozzo e ignorante come è (Bossi, Calderoli, Borghezio e oggi Salvini ne sono gli esempi migliori), e senza alcuna idea di società, fosse in grado di impostare la riforma radicale di uno Stato. Così, poichè qualcosa bisogna pur inventarsi per giustificarsi, si disse che bisognava arrivare all'obiettivo (quale?) in maniera graduale e quindi col tempo l'indipendenza è diventata federalismo, poi il federalismo è diventato decentramento amministrativo il quale poi infine è scomparso nel nulla in favore del tema dei migranti.
Una specie di decentramento amministrativo è stato realizzato paradossalmente dal centrosinistra (pare su spinta di Veltroni e Rutelli) con la riforma del titolo V della costituzione. Il centrosinistra, per rincorrere la Lega sul suo terreno ha compiuto il gesto politicamente grave di modificare un intero articolato della Costituzione senza un vero dibattito parlamentare, creando così anche un precedente. La riforma però doveva essere seguita dai cosiddetti decreti attuativi, che non sono mai stati interamente compiuti, per quanto ne so, creando così non poca confusione.
Chiariamo un punto. Il discorso della Lega era il seguente: i soldi che versiamo al fisco centrale dovrebbero tornare sul nostro territorio sotto forma di servizi, e poichè ciò non accade allora vogliamo gestirci da soli. Va detto che la Lega è composta di buoni amministratori locali e che il discorso è in parte motivato (a proposito, suggerisco ai lombardo-veneti di votare Lega alle elezioni amministrative ma di ignorarla del tutto a livello nazionale per manifesta incapacità). Motivato in parte, perchè nemmeno il Nord è esente da gravi fenomeni di spreco (recentemente il MOSE), mentre purtroppo al Sud è la norma.
Il punto si potrebbe risolvere introducendo un livello locale di tassazione che infatti esisteva (ICI etc) e che proprio il centrodestra, paradossalmente, ha abolito.
Il caos legislativo di questi giorni è conseguenza anche di questo definire i poteri dello stato in maniera estemporanea: il decreto del presidente del consiglio dei ministri va in conflitto con l'ordinanza regionale, che va in conflitto con l'ordinanza del sindaco, che può essere messa in discussione dal TAR (del Lazio, ovviamente), su cui si pronuncia il giudice ordinario, che può essere smentito dal Consiglio di Stato, che è sopravanzato dalla Cassazione, che infine viene battuto dal nuovo decreto legge (o meglio dalla bozza, che viene discussa in rete almeno dieci giorni prima di essere pubblicato), che una volta emesso produce i suoi effetti eccetera eccetera...
Ho saltato le province perchè sono state quasi abolite, o meglio è stato abolita l'elezione del consiglio provinciale (mentre andrebbero abolite del tutto) perchè non si riuscì ad abolirle proprio per l'opposizione, ancora una volta, della Lega più di tutti.
Posso aver fatto qualche errore, ma di dettaglio e non di insieme.