Caro Cris mi sento in dovere di fare una precisazione. Stimo la tua onestà intellettuale, virtualmente dico, perchè non ci conosciamo di persona, ma quando ho letto il tuo post ho immediatamente avuto forti dubbi circa la notizia da te postata, e andando ad approfondire in rete ne ho avuto conferma: con ogni probabilità non c'è nessun nesso causale tra la crisi COVID e il suicidio, ma a quanto pare le motivazioni sono altre, precisamente depressione non causata da motivazioni economiche, come hanno chiarito i familiari. Associare la situazione COVID in corso ad un suicidio è una robetta che viene facile facile e che i giornalisti non vedono l'ora di confezionare subito come notizia bell'e pronta.
Chiarisco il mio pensiero. Il suicidio dell'imprenditore non è mai dovuto al dolore per le conseguenze sociali causate dalla difficoltà dell'azienda. Cioè detto in parole povere nessun imprenditore mai si suicida perchè deve lasciare a casa famiglie, o perchè non può pagare i fornitori. Quando l'azienda è in difficoltà è per l'imprenditore un sollievo, non un dispiacere, lasciare a casa persone, e posso confermarlo anche personalmente dato che sono finito in situazioni del genere almeno un paio di volte.
Certo ci sono imprenditori che si passano la mano sulla coscienza (pochissimi, a dire il vero) ma quando lo fanno si rimboccano le maniche proprio per non causare altre difficoltà, e non ricorrono a gesti estremi che causerebbero problemi ancora peggiori a chi deve il proprio sostentamento proprio all'azienda.
E credimi, non sono un cinico, o meglio lo sono anche, ma non nel senso che comunemente si attribuisce a questo termine.