Un saluto a tutti dal fresco (non troppo) in Polonia.
Non credo, dai, che ad agosto si debba essere sempre sul computer a scrivere di arte.
Capisco Cristiano e non lo critico, anzi, dico e so che si mette in gioco molto sinceramente.
Purtroppo (?

) gran parte dell'arte contemporanea non mi interessa, ma non perche' sia contemporanea

E' che come non si parla quasi mai dei minori del 700, cosi' nemmeno per i minori di oggi (quasi tutti) ha senso sprecare la tastiera. Siccome parlarne male e' comunque qualcosa da centellinare con cura, ecco i silenzi delle persone educate.
Tuttavia non credo affatto che certi autori (vivi, per lo piu') non siano anche "
contemporanei", ne' ritengo di farmi indicare la strada dai pigri seguaci di Duchamp o dai vuoti concettuali, che hanno semplicemente scoperto come farsi pagare ad abundantiam le loro ideuzze-giochino, il cui vero palcoscenico potrebbe essere la Settimana Enigmistica, ovvero uno dei tanti libretti di poesia autoprodotti che finiscono rapidamente al macero.
Come disse una vota un incauto presidente provandosi i pantaloni e trovandosi ingrassato: non ci sto!
A suo tempo esitai alquanto ad entrare nel FOL, dove mi sembrava che solo i contemporaneissimi italiani, tra l'altro a me praticamente sconosciuti, avessero diritto di cittadinanza. Col tempo ho capito perche'. Immagino che cio' dipenda da alcuni semplici fattori: sicuramente la presenza di interessi mercantili diffusi. Poi anche il fatto che una cultura figurativa a tutto campo richiede tempo e studi autonomi, pare che appassionarsi a quello che il main stream ti dondola davanti al naso richieda meno impegno, meno senso critico e meno autonomia di giudizio, solitamente sostituita da partigianeria e magari cafonaggine. Chi non ci sta, chi osa magari dire che il re e' nudo, viene colpito inesorabilmente, sotto l'occhio benevolo del, o dei re. Cio' inquina quel territorio, dove comunque chi intende chiacchierare come al bar sport e' il benvenuto, anzi, proprio questo gli pemette di cianciare senza conoscenze e senza competenze. Ed e' noto come la Gazzetta dello sport venda piu' di quasi tutti gli altri giornali italiani. Non vi e' dunque molta differenza con quella.
Oh, per carita', non e' che vorrei tappare la bocca a chi e' meno preparato, scheziamo? Solo, mi disturba capire che chi si propone come esperto e creatore di mode in realta' sotto l'impermeabile della prosopopea puo' mostrare solo il pistolino dell'inane esibizionista.
Mi rendo conto che posso apparire polemico. Non lo sono affatto. la distanza, anche spaziale, mi permette di riconsiderare e ridiscutere uno spazio di cui ormai osservo solo alcuni lacerti, sempre notando come nuovi partecipanti, piu' o meno ingenui, compiano l'errore di credere che hanno a che fare con interlocutori in buona fede. Ma in un paese in cui la discoteca appare il centro di ogni divertimento, ci sta.
Poi, il fatto di aver digerito quello scandalo di un anno fa, di cui rimane solo qualche traccia in citazioni autocensorie di un certo Yul Brunner, o Kojak, non ricordo, la dice lunga, molto lunga sull'ambiente in questione. Personalmente sono ancora incerto se mettere in atto alcune querele, solo che cio' contrasta con la mia indole antiburocratica.
Infine, faccio umilmente notare che questo forum non ha alcuna censura preventiva: significa che presume di trovarsi ad avere a che fare con persone adulte ed educate. Tutto il forum, anche e soprattutto il suo cuore, l'economia. Per noi, spero che si giunga a rendersi conto che le novita', che stimolano lo spirito di ricerca, non si trovano solo nel contemporaneo (oggi assai modesto, v. appunto sulle discoteche): spazi di scoperta esistono pure nell'antico (fosse solo per smascherare falsi) e, come ha ben capito la nostra amica
@Puntasecca con il suo blog, nel meno antico, diciamo vecchio di un centinaio d'anni, poco piu' poco meno.
A presto, ciao.