Per farmi perdonare il gusto acido del commento precedente, copio qui un mio racconto in tema di molti, non moltissimi, anni fa. Chiedo perdono (ecco ...

), ma spero di aver alleggerito il tono,
CI VUOLE TOLLERANZA!
Fino a qualche anno fa un piccolo incidente non creava quasi mai particolari problemi. Se uno, per sbaglio, ti montava sul piede e tu urlavi "Ahivaffanculo!", bene, lui chiedeva subito scusa, tu lo perdonavi pensando "Machecoglione Machecoglione", però basta così, amici come prima.
Oppure, in spiaggia, due stronzetti di fratellini a tirarsi la sabbia, tu in mezzo pronto a scoppiare come una caldaia, ma ecco arriva papà, a loro vanno due sberle trecentosessanta gradi a testa, e a te chiede pure "Scusa, scusa": le parti erano già scritte, tu perdonavi, "Siamostatituttibambini!", e se pure, tra pianti e lamenti, i due bastardelli ora rompevano, se possibile, ancora di più, vabbè, almeno era una regola che dava sicurezza.
Allora. Ma adesso? Facci caso: sei al tavolino del bar, spriz pronto, giornale fresco in mano, praticamente il paradiso. Arriva un cagnone inaudito, metri 2 per 4: gioca col suo amichetto, un bonsai a pelo lungo, più strofinaccio Veleda che cane. Che carini! ... Tavolino per aria, vetri per terra, spriz sui pantaloni buoni, casino, baraonda, Vajont! Urli alle bestie schifose tutte le metafore oscene del tuo inconscio, ne inventi di nuove, e..."Ma che maniere, ma non le zembra di ezagerare, ci vuole un po' di tolleranza, za?"
"Tolleranza? Questo cammello il posto suo è il deserto, altro che cazzi! Ci metta un francobollo sul culo e lo spedisca subito in Africa senza mittente, perdìo!"
"Iiih, e coza zarà mai, un poco di movimento...tante storie per due gocce d'acqua zporca in terra, che, mi zcuzi, con quella pancia che zi ritrova lei non dovrebbe neanche a guardarle, za? Vieni, vieni Zionuèin, povero piccolo, vieni a papà". E il cattivo, ora, sei tu.
Oppure: OK, d'accordo, mio figlio ha pisciato sul suo pacchetto di meringhe, ma perché arrabbiarsi così tanto? E che doveva fare, poverello, tenersela aspettando di scoppiare? - No, fargliela tutta in gola a quella deficiente di sua madre - pensi, ma stai zitto, perché ormai è chiaro, potevi stare attento tu, chi non lo sa che i bimbetti la devono fare ovunque, comunque e senza preavviso?
Insomma, non solo nessuno ti chiede scusa, ma ti vengono anche a spiegare come devi reagire, anzi,
non reagire! L'educazione
loro la insegnano a
te, mica a quei mostri che accompagnano in giro per il mondo senza scorta. Se un deficiente contromano col motorino sul marciapiede di notte senza fari ti dà una ripassata al duodeno, e tu, con l'ultimo filo di voce rimasto, protesti "Eccheccazzo!", la replica è già pronta: "E parla bene, stronzo! Bell'esempio per i giovani!".
Ma perché a tollerare devi essere sempre e solo tu? Tanto più che uno di quei mocciosi di una volta, spappinati col botto sulla spiaggia, eri proprio tu, ancora e sempre tu. Devi proprio aver perso un turno.
Eppure, in futuro andrà ancora peggio, è sicuro.
Perciò, quando al mare ti arriverà la scrollatina da due litri, puzza di pelo e piattole compresi, non mandare il bastardone al diavolo, ma sussurra con garbo: "Grazie della doccia, Fido (o Aringa, o Naomi, a seconda): puoi farmi al più presto sapere quanto ti devo per il disturbo?" e sentirai anche qualcuno che interviene "Ma no, lasci stare, non è il caso!"
E se invece una peste in braccio a una madre microcefala, di punto in bianco ti sbatte ridendo la manina sul gelato, che piomba a valanga su camicia pantaloni scarpe nuove quotidiano fresco intonso ancora mai aperto: ecco, in tal caso, evitare di urlare smodatamente: "Signora, o che se lo tenga stretto quel terremoto di Giuda cane con la faccia da culo che si ritrova!". No, è scorretto, lei può risponderti: "Ma quanto odio deve tenersi dentro lei, povero disgraziato: un po' di tolleranza, no? È soltanto un bimbetto!".
Perciò, ingoiare; e magari rispondere: "Niente, signora, spero solo che il suo piccolo non si sia fatto del male alla manina ficcandomi il ditino nell'occhio, né che l'aver colpito quel gelato così freddo gli faccia venire il raffreddore (ma non esagerare, sennò passi per pedofilo); ecc. ecc. ecc.
Le sentenze in tribunale? Me le figuro già: "O Beppe Lacanonica, la Corte ha deciso: il palo che hai ficcato in gola a tua madre era la sublimazione di un istinto edipico di cui non ti si può far colpa, e per la nonna accoltellata nel sonno vale la provocazione: russava. Quanto alla sorellina violentata in più punti, esattamente diciotto, è morta, e dunque non possiamo sapere se sia stata una iniziativa sua o tua. Quando poi con i soldi della nonna, peraltro, sebbene solo da alcuni minuti, già legalmente tuoi, hai comprato la coca e ti sei schiantato con una Mercedes rubata contromano in autostrada, è chiaro che, non avendo la patente, più di tanto e meglio non potevi fare. Due mesi con la condizionale, non farlo più. Vai, vai."
Insomma: ci vorrà sempre più tolleranza. Tanto, che non ci sarà tolleranza alcuna per chi non sarà tollerante. Chiaro?