Ben poco all’amore. Ben poco al rispetto. (1 Viewer)

JOACKIN

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Viviamo in un’epoca in cui la sessualità è stata repressa, quasi annullata. Si stendono fiumi di parole sul tema, si scattano migliaia di foto erotiche, ma chi lo pratica più il sesso?

di Daniel Tarozzi

Due donne, Egon Schiele 1915. Qualcuno, stancamente, il sabato sera tenta qualche approccio con il/la proprio stanco/a compagno/a. Qualcuno vive turbolenti e occasionali amplessi in discoteca, stordito dall’alcol e dalla musica, infilando e mischiando organi genitali come se si trattasse di un frullatore, senza assaporare quanto accade se non per qualche istante.

E gli altri? Gli altri sono vinti da una volgarità imperante, da una presenza di simboli erotici e di corpi esibiti talmente dirompente da diventare annichilente.

La maggior parte dei maschi italiani, facendo zapping in tv si sofferma sui corpi delle belle svestite fanciulle, esibite un po’ in tutti i programmi che ci vengono proposti. Tette, cosce, scollature, tacchi vertiginosi, “sorrisi da zoccole”, visini teneri e impuniti, stupidità ridondante, malizia e intelligenza si alternano tra una pubblicità di un orologio, un varietà per anziani e un programma per bambini.
Ormai anche i programmi che vorrebbero essere critici e ironici con la tv esibiscono un trionfo di arti e quarti di carne femminile. E così, nei programmi della gialappas da qualche anno le letteronze si contraddistinguono per essere tra le più svestite e le più silenziose presenze femminili in tv.

E poi Quelli che il calcio esibisce le sue “schedine”. E le famose “veline” di Striscia la Notizia, nate per parodiare l’esibizione del corpo femminile in tv, sono diventate uno dei pochi elementi di successo di un programma che fatica a rinnovarsi e vengono esibite senza che sia rimasto il minimo residuo di critica o di ironia. Sono solo altre due fichette da sbandierare all’ora di cena.

Cambiamo canale. Mettiamo M-Tv. Oppure Rete A-All Music. Osserviamo una cultura diversa. Quella giovanile o quella dei neri americani. Anche qui l’esibizione del corpo femminile è accompagnata dalla proposizione di modelli totalmente maschilisti e idioti. Donne semi-nude il cui loro unico intento e soddisfare l’uomo di turno. Decine di fanciulle adoranti e sottomesse che si muovono ancheggiando furiosamente.

In sé, il fenomeno non sarebbe grave, se non fosse così stridente la contrapposizione tra una sessualità esibita e svilita continuamente e una così scarsa pratica dell’attività sessuale tra le persone.

Diventa sempre più difficile distinguere il proprio immaginario, i propri impulsi, la propria sessualità, da quella mostrataci continuamente a tutte le ore dai moderni mass media. Non sappiamo più cosa ci piace in quanto singoli individui. E così, per un certo periodo tutti cerchiamo la donna alta e magrissima, quasi anoressica, ma poi tornano di moda le maggiorate e così via. Vittime di un processo macchinoso e disgustoso che ormai si agita e vive di vita propria, senza guida ne direzione.

E così, sempre di più le nuove generazioni sognano di "scopare" e sempre meno di fare l’amore. Il sesso diventa un gesto di realizzazione personale, di sfogo, di sopraffazione maschile verso il femminile da un lato e di competizione, di affermazione del proprio io, di bisogno di essere all’altezza di modelli imposti dall’atra

E rimane ben poco alla condivisione.

Ben poco all’amore.

Ben poco al rispetto.

Ben poco al piacere.
 

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