Valanga di acquisti su TI e Pirelli, si scommette su rilancio made in Italy
02/04/2007 16.30
Proseguono a valanga gli acquisti su Telecom, Pirelli & C. e Camfin a piazza Affari dopo l'ufficializzazione delle trattative con At&t e America Movil finalizzate a un ingresso dei due colossi esteri in Olimpia, la scatola che controlla il 18% del gruppo delle tlc. Telecom Italia sale dell'8,84% a quota 2,32 euro (6,3% il capitale transitato), ai massimi da metà febbraio 2007, la Bicocca avanza del 9,6% a quota 0,9065 euro (6,46% il capitale passato di mano), livelli che non vedeva addirittura dall'aprile 2005.
A monte della catena di controllo, Camfin guadagna l'8,98% a quota 1,82 euro, ai massimi da maggio 2006. Ma tutta la scuderia è molto ambita: TI Media è in crescita del 2,37% a 0,332 euro e Pirelli Re dell'1,3% a 57,77 euro. Il mercato festeggia dunque un'offerta (
TI è stata valorizzata 2,82 euro ad azione) definita dagli analisti molto buona per Pirelli e che risveglia Telecom da un lungo torpore.
PIRELLI PROIETTATA A 1 EURO PER AZIONE
"Le condizioni dell'uscita da Olimpia proposte da At&t e America Movil ci sembrano ottimali per Pirelli & C., che ha la possibilità di disimpegnare l'intera partecipazione con valorizzazione di TI a 2,82 euro ex cedola. Ciò equivale ad incrementare il valore Net Asset Value di Pirelli&C a 0,3 euro, portandolo a 1,08 euro", afferma Oriana Cardani di RasBank. "Peraltro pensiamo che il titolo non andrà a lambire subito tale livello, dovendo scontare un rischio di esecuzione. Confermiamo il rating di buy, mentre il target a 0,91 euro è da rivedere sulla base delle ultime notizie".
C'è chi lo ha già fatto. Cheuvreux oggi ha alzato il rating di Pirelli & C. a outperform da underperform, portando il target price a 0,98 da 0,75 euro. Deutsche Bank ha incrementato il target price di Pirelli & C. a 1 euro da 0,84, confermando a buy il giudizio.
Quanto a TI, Citigroup ha alzato il target price a 2,3 da 2,1 euro (hold) e Morgan Stanley il rating a equal weight da underweight (sottopesare).
SI TEME NO DELLA POLITICA
Tuttavia, a dispetto delle apparenze positive, il mondo della comunità finanziaria resta cauto sia su quello che rappresenta la scoglio principale contro cui potrebbe infrangersi il progetto di Marco Tronchetti Provera: il no della politica a un passaggio di Telecom in mano straniera, sia sulle sinergie che si potrebbero creare tra i tre colossi: At&t, America Movil e Telecom Italia.
Le dichiarazioni del Governo sono state infatti di grandissima preoccupazione, anche se è difficile identificare con che strumento l'esecutivo potrebbe bloccare l'operazione. Mentre con Telefonica c'era solo un avvio di contatto, con le negoziazioni messe in stallo dalle dichiarazioni di insoddisfazione da parte del mondo politico, in questo caso esiste una proposta formale con prezzo e timing definito, accettata da un soggetto privato su una partecipazione in suo possesso.
Così anche se il portavoce unico del governo, Silvio Sircana, ha detto che "le decisioni dei Cda sono sacre e vanno rispettate", l'annuncio di Pirelli di aver ricevuto due offerte da At&t e America Movil "se da un lato rappresenta un elemento positivo dall'altro lato evidenzia il significativo rischio di ingerenze politiche", hanno dichiarato gli analisti di Dresdner Kleinwort, che sul titolo Telecom Italia mantengono un rating di hold (tenere in portafoglio) e
un target price a 2,50 euro.
A questo punto, viste le reazioni negative di alcuni esponenti del Governo come Gentiloni e di Pietro, "non si escludono rilanci da parte di qualche cordata italiana", ipotizza l'esperto di una primaria sim.
"Non dimentichiamo che Mediobanca e Generali hanno un diritto di prelazione sulle azioni Olimpia in base al patto stipulato lo scorso 18 ottobre e pertanto l'operazione è subordinata all'esercizio di tale diritto".
Gli stessi volumi sui titoli coinvolti nella vicenda inducono a pensare a rastrellamenti da parte delle banche, continuamente sollecitate dalla politica a scendere in campo per difendere l'italianità di Telecom Italia. "Esiste la possibilità che intervengano rastrellamenti di azioni ordinarie TI con la finalità di preservare l'italianità di una parte della società",
confermano anche gli analisti di Euromobiliare sim (hold e target price a 2,03 su TI).
DUBBI SULLE SINERGIE INDUSTRIALI
Se i vantaggi per Pirelli sono chiari, sono meno evidenti le ripercussioni su Telecom Italia, visto che l'operazione si verificherebbe nella parte alta del gruppo. Comunque, la notizia che qualcuno è disposto a pagare le azioni Telecom il 30% in più delle quotazioni attuali non può che far bene al titolo.
"Non vediamo però sinergie particolari tra i tre attori: qualcosa in Brasile dove Tim Brasil è secondo operatore e America Movil il terzo. Quasi nessuna con At&t", sottolinea un altro esperto. Inoltre, "se l'azionista di riferimento sarà straniero prevediamo in prospettiva un atteggiamento meno accomodante del regolatore italiano. Sui valori fondamentali il nostro target attuale di TI è di 2,25 euro, ma abbiamo sempre scritto che il vero problema di TI è Olimpia".
"Tolta di mezzo Olimpia si può puntare velocemente a ridurre il debito e a creare valore per gli azionisti fino ad arrivare al prezzo pagato da At&t e America Movil", conclude l'esperto. Esiste dunque la possibilità di migliorare la gestione attraverso anche sinergie di natura industriale. "Nel più lungo periodo però potrebbe emergere l'incertezza sulle effettive modalità attuate per perseguire le suddette sinergie e l'effettivo committment di At&t e America Movil a proseguire nel deal nonostante la reazione negativa del Governo italiano", notano ancora a Euromobiliare.
E' anche vero che il cambiamento della struttura azionaria potrebbe preludere a una vantaggiosa operazione di scorporo della rete, nel medio periodo unico modo per garantire l'italianità di questo aaset. In questo modo ci sarebbero benefici industriali per il gruppo. Così, a meno di colpi di scena, fino all'assemblea del 16 aprile, a detta degli analisti, anche le azioni ordinarie Telecom Italia potrebbero sovraperformare il mercato.
Francesca Gerosa
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