Bonds ASTALDI

Altra inkulata :godo:
in effetti vedo difficile trovare nuovi adepti se si chiede un versamento per coprire spese già sostenute.
Se il Comitato non ha più cassa e ha solo debiti sarebbe meglio chiuderlo e farne una nuovo.
Mi sembrava di aver capito che la situazione non fosse drammatica come invece pare da questo comunicato.
 
Astaldi: obbligazionisti per 110 mln dicono no a concordato

Il fronte degli obbligazionisti di Astaldi si compatta in vista del voto nelle assemblee degli obbligazionisti convocate tra il 25 febbraio e il 24 marzo dalla società romana in concordato preventivo.
A seguito dell'incontro tra i vertici del Comitato Bondholders Astaldi (il presidente Vittorio Pisani e il vice-presidente Stefania Pensabene) con i rappresentanti di un gruppo di obbligazionisti Astaldi, le prime stime, spiega una nota, indicano che le due associazioni insieme rappresentano risparmiatori che hanno investito oltre 110 milioni di euro nelle obbligazioni del general contractor romano.
I rappresentanti delle due associazioni, prosegue il comunicato, hanno condiviso le criticità dell'offerta concordataria agli obbligazionisti, giudicandola inaccettabile sia per l'importo della recovery offerta, che sarebbe secondo i loro calcoli nettamente inferiore al 38% indicato nel piano (20% nello scenario migliore), sia per le anomalie rilevate nella proposta concordataria, prima fra tutte l'attribuzione di warrant premiali in favore di Salini e delle banche finanziatrici (anch'essi creditori chirografari) nonché l'eventuale soddisfazione con quanto destinato agli obbligazionisti delle eventuali passività privilegiate e pre-deducibili addizionali e la stima degli asset del ramo concessioni all'interno del Piano concordatario (739 milioni), che sarebbe ottimistica.
Ulteriore profilo di criticità è rappresentato dalla scelta di non dividere in classi i creditori chirografari, nonostante la disomogeneità ravvisabile tra quei creditori che, come le banche ed i fornitori, continueranno a lavorare con la nuova società e quelli che, come gli obbligazionisti, non riceveranno alcun vantaggio dalla prosecuzione dell'attività d'impresa.
Il Comitato Bondholders Astaldi e i rappresentanti del gruppo di 40 milioni di obbligazionisti lavoreranno dunque d'ora in avanti in stretta collaborazione e coordinamento, portando avanti le rispettive iniziative con una visione strategica e di comunicazione comune.
Sia il Comitato (che ad oggi rappresenta obbligazionisti per oltre 70 milioni) che il gruppo rappresentato dai delegati D'Orta e D'Antuono (obbligazionisti per 40 milioni) hanno già preso contatti con le altre associazioni, comitati e studi legali che rappresentano altri consistenti gruppi di obbligazionisti Astaldi e con altre categorie di chirografari.
Gli obbligazionisti in questione sono in gran parte retail e hanno in mano il bond '750.000.000 euro 7,125% senior notes due 2020'.

Dow Jones Newswires
January 23, 2020 13:31 ET (18:31 GMT)
 
FINANZA E MERCATI
24 Gennaio 2020

Il Sole 24 Ore
COSTRUZIONI

Astaldi, asse tra obbligazionisti: il fronte del no a 110 milioniLe assemblee dei bond hanno quorum variabili: il voto finale resta incertoI titolari dei titoli sono in minoranza, ma possono opporsi all’omologa

Dopo un anno di litigi, le due principali associazioni che rappresentano i possessori dei bond Astaldi hanno deciso di unire le forze. Con un obiettivo: votare «no», insieme, all’assemblea che dovrà stabilire la posizione comune che gli obbligazionisti dovranno prendere durante l’adunanza dei creditori di Astaldi in concordato preventivo. Il Comitato bondholder (che rappresenta risparmiatori con 70 milioni di euro di titoli) e il comitato nato in seno ad Aduc (che arriva a 40 milioni) voteranno quindi compatti nell’assemblea degli obbligazionisti che si terrà - in tre diverse convocazioni - tra il 25 febbraio e il 24 marzo. E voteranno «no». Anche se questo, da solo, non basta per bloccare il concordato.

L’assemblea dei bondholder
Astaldi ha due prestiti obbligazionari: uno da 750 milioni e uno convertible da 140. Le assemblee degli obbligazionisti saranno due, ed entrambe esprimeranno un voto unico all’adunanza dei creditori Astaldi. Affiché questo voto sia negativo, come auspicano le due associazioni,serve dunque che la maggioranza degli obbligazionisti si esprima per il «no». Stesso discorso per il «sì». Cosa si intenda per maggioranza, però, dipende. Da un lato ognuna delle tre convocazioni ha quorum costitutivi (quelli che servono per dichiarare l’assemblea valida) diversi: metà del valore nominale la prima, un terzo la seconda e un quinto la terza. Una volta dichiarata valida l’assemblea, per bocciare o approvare la proposta, serve il voto di due terzi dei presenti. Morale: nel caso più estremo (terza convocazione) bastano 150 milioni di euro presenti per poter deliberare e, tra questi, bastano 100 milioni per bocciare o approvare la proposta. Dato che le due associazioni hanno insieme 110 milioni, in questo caso avrebbero già i voti sufficienti per far passare il loro «no».
Ma questo è il caso più estremo. Più obbligazionisti saranno presenti, più servono voti per raggiungere la maggioranza. Non solo. Nel documento legale del bond da 750 milioni c’è scritto che se la proposta tocca i termini economici, serve una maggioranza più alta per deliberare: cioè la metà del valore nominale del bond stesso. Dunque, in questo caso, servirebbe un voto di obbligazionisti pari almeno a 375 milioni. Cifra ben lontana, in questo caso, dai 110 milioni messi insieme dalle due associazioni. La partita è dunque aperta e imprevedibile. È però possibile che anche altri obbligazionisti intendano votare «no». Del resto il trattamento riservato ai possessori di bond nel concordato è ritenuto dalle associazioni più penalizzante rispetto a quello riservato alle banche creditrici di Astaldi. Ma la partita è incerta.

L’adunanza dei creditori
Bene inteso però: se anche l’assemblea degli obbligazionisti votasse «no», non avrebbe da sola impatto nell’adunanza dei creditori di Astaldi che sarà successivamente chiamata ad approvare o respingere la proposta di concordato. Dato che i creditori non sono stati suddivisi per classi, ma sono stati tutti messi in un unico calderone, gli obbligazionisti restano comunque in minoranza rispetto alle banche. Dunque non possono influire, da soli, nel voto finale. Ma possono - qualora l’adunanza approvasse la proposta di concordato pur con il loro voto contrario - fare un’altra cosa: opporsi all’omologa del concordato. A quel punto sarebbe il giudice a valutare le loro motivazioni e se le ritenesse fondate potrebbe rifiutarsi di omologare il concordato. Che in tal caso decadrebbe. Ma a questo scenario siamo ancora ben lontani. Sia nei numeri, sia nei tempi.
Morya Longo
 
Adesso Astaldi attende la relazione dei commissari Previsti in settimana il parere sul merito del concordato e un cda della società di costruzioni. Per l’assemblea dei bondholder si arriverà alla convocazione del 24 marzo
MF/Follis a pagina 5
 
Astaldi: relazione commissari in settimana (MF)

La relazione dei commissari di Astaldi sul merito della proposta concordataria non è ancora pronta, ma manca poco e anzi, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, dovrebbe arrivare entro questa settimana, mentre anche prima sarebbe previsto un cda della società di costruzioni.
Il punto chiave, che poi è anche elemento di scontro con il comitato dei bondholder, è il valore di recupero dell'investimento iniziale. L'attuale proposta prevede un rientro del 38%, una soglia importante perché "uno o più creditori che, rappresentano almeno il 10% dei crediti" può presentare una proposta alternativa che però deve "presupporre un trattamento economico migliorativo nel suo complesso oltre alla presenza di un'offerta di un investitore". Resta che il comitato ha già ufficialmente contestato sia la legittimità delle assemblee convocate sia l'importo del recupero del credito, che stando ai piccoli obbligazionisti si aggirerebbe intorno al 20%.

Dow Jones Newswires
February 04, 2020 02:23 ET (07:23 GMT)
 
MARKET TALK: Astaldi, +7,8% con dati portafoglio ordini
MILANO (MF-DJ)--Astaldi, uno dei principali contractor a livello mondiale nel settore dei progetti infrastrutturali complessi e strategici, segna un +7,83% a piazza Affari, dopo l'annuncio di un portafoglio ordini al 31 dicembre 2019 superiore a 6,5 mld euro. Questi valori, spiegano dall'azienda, risultano coerenti con le stime contenute nel piano delle proiezioni economico-finanziarie e commerciali, a sua volta allineato con il piano posto alla base della proposta concordataria presentata al Tribunale, avendo beneficiato nel corso dello scorso anno di acquisizioni per un ammontare pari ad oltre 900 mln euro.
 

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