Bruciata viva...

Questo e' inacettabile. Lei morta per uno sfizio, lui tra breve fuori si e' rifatto una vita con una donna conosciuta in carcere, e senza aver risarcito un euro.
Chiediamoci che razza di giustizia abbiamo prodotto in questi ultimi decenni.
Uno cosi' avrebbe dovuto prendere l'ergastolo, altro che 17 anni.

Già.

Più in generale, leggo spessissimo di criminali pericolosi, magari assassini (anche di donne) che in carcere trovano l'anima gemella.

E mi chiedo, dato che è una cosa frequente: ma che minkia di problema hanno quelle donne che vengono affascinate da un assassino?
La sindrome dell'infermiera masochista?
La volontà di cambiare il mondo a partire da una merda umana?
O magari, banalmente, l'ambizione a superare la propria vita noiosa con il brivido della frequentazione di un pericolo pubblico?
 
Già.

Più in generale, leggo spessissimo di criminali pericolosi, magari assassini (anche di donne) che in carcere trovano l'anima gemella.

E mi chiedo, dato che è una cosa frequente: ma che minkia di problema hanno quelle donne che vengono affascinate da un assassino?
La sindrome dell'infermiera masochista?
La volontà di cambiare il mondo a partire da una merda umana?
O magari, banalmente, l'ambizione a superare la propria vita noiosa con il brivido della frequentazione di un pericolo pubblico?
O magari la banalita' del male. Noi lo vediamo come assassino, queste donne forse lo vedono come una persona normale che ha fatto un errore.
Chi non fa errori?
 
O magari la banalita' del male. Noi lo vediamo come assassino, queste donne forse lo vedono come una persona normale che ha fatto un errore.
Chi non fa errori?
In effetti anche a me è capitato di conferire un contenitore nel bidone sbagliato.
Ma, chissà come mai, non trovo flotte di donne pronte a infatuarsi di me.
 
Violenza maschile sulle donne: una questione di potere e di proprietà

Gli uomini non uccidono le donne perchè hanno dei problemi cognitivo/affettivi, né perchè la mamma non li ha educati bene. Se così fosse, sarebbero impermeabili a qualunque percorso rieducativo di qualunque genere. Gli uomini uccidono le donne perchè da circa quattro millenni hanno deciso di usarle come oggetti di proprietà e divertissement al loro servizio. Possiamo dire che il paradigma del modello razzista, ed in quanto tale fascista di assoggettamento e sfruttamento dell’Altro, è senz’altro quello che il maschile ha operato nei confronti del primo Altro-da-sè: la donna, ossia la metà dell’umanità. Non lo diciamo noi, ce lo hanno spiegato loro, scritto nero su bianco in centinaia di testi in cui ci hanno spiegato (e neanche smettono di farlo) i motivi per i quali saremmo esseri inferiori e insieme tutte le regole e le leggi che hanno prodotto per assicurarsi la proprietà sui corpi di donne e bambini. Lo ribadiamo perchè vediamo in questi giorni il fallimento, oltre che il danno che sta producendo un’analisi sbagliata di un fenomeno - il femminicidio - che rappresenta solo la punta dell’iceberg di sfumature di oppressione come stupri, molestie, violenze domestiche e nei tribunali ecc. l’elenco è lungo.

E’ un problema “culturale” si dice. Certo. Anche la mafia è stata definita un problema culturale, ma nessuno si sarebbe sognato di combatterla con la mediazione diretta nei tribunali tra mafioso e cittadino. Ma siccome parliamo di donne, allora tutto diventa possibile. E così, in questi giorni di angoscia e lutto per la morte di altre due giovani ragazze, il tribunale di Siena applica la riforma Cartabia e invita una giovane schermitrice vittima di stupro (all’epoca dei fatti aveva solo 17 anni) ad incontrare i suoi aguzzini ammessi al percorso della cosiddetta “giustizia riparativa” che permette loro di ottenere sconti di pena frequentando per qualche mese percorsi non meglio definiti e ancor meno definiti operatori presso associazioni del privato-sociale accreditato. Quanto basterebbe per chiedere, in quanto donne, la revisione del nostro patto con lo Stato. E invece si ripete, come un mantra, la necessità per le donne di andare a denunciare.

E ci sembra lecito chiedere anche dove si trovassero i presidi dell’antiviolenza quando si è redatta e adottata questa riforma, trascurando per un momento un pensiero che potessero perfino condividerla per non essere sopraffatte dalla rabbia.

Neanche di fronte all’evidenza che impone l’età sempre più giovane di questi assassini ci si ferma a riflettere e si ripete l’altro noto mantra dell’educazione affettiva nelle scuole come unica soluzione.

Considerare la violenza maschile per quella che è, cioè un gesto di abuso di potere considerato legittimo, imporrebbe principalmente di contrastare tutto ciò che conferma il principio maschile di proprietà sui corpi delle donne ad uso di servizio, leggi la pornografia selvaggia e ormai disponibile in ogni dove, il serio contrasto alla prostituzione, per esempio multandone i clienti, la riforma della legge 54 che ha ripristinato il principio di proprietà sui figli e magari far chiudere tutte le pagine Incel che grondano odio misogino, ma che contemporaneamente confermano la natura della violenza contro le donne. Tutto questo sarebbe leggibile e comprensibile ai giovani, soprattutto renderebbe credibile qualunque altra parola spesa nei corsetti nelle scuole.

Ci aspettiamo una svolta decisa nella considerazione della violenza maschile e, quindi, dei reati contro le donne che sono reati contro la libertà di tutti, a cominciare dallo stralcio della possibilità di mediazione che potrebbe rappresentare il primo significativo contenuto della legge che inquadra il femminicidio come un fenomeno strutturale da combattere con leggi speciali.

I fatti sono chiari, le donne ancorchè frustrate, arrabbiate, depresse (e ne hanno anche solidissimi motivi) non vanno in giro ad uccidere gli uomini. Siamo diverse, apparteniamo alla cultura della libertà nella relazione che proviene dal materno, una cultura affatto integrata, anzi in questa fase molto disprezzata, e infatti siamo sull’orlo di una guerra perfino. Una guerra che per noi è sempre.
 
I fatti sono chiari, le donne ancorchè frustrate, arrabbiate, depresse (e ne hanno anche solidissimi motivi) non vanno in giro ad uccidere gli uomini. Siamo diverse, apparteniamo alla cultura della libertà nella relazione che proviene dal materno, una cultura affatto integrata, anzi in questa fase molto disprezzata, e infatti siamo sull’orlo di una guerra perfino. Una guerra che per noi è sempre.
Guerra mi pare troppo. La mia impressione e' che l'umanita' passi da una ideologia all'altra sulla base di considerazioni poco razionali.
Adesso abbiamo gli ambientalisti catastrofisti e le femministe guerrafondaie. Una volta avevamo la caccia alle streghe.
Piu' di recente abbiamo avuto il comunismo. Si tentava di rendere gli uomini tutti uguali ma il problema di fondo e' che gli uomini non sono uguali ed e' fallito miseramente. Ora si tenta di fare lo stesso tra uomo e donna. Perche' non dovrebbe fallire allo stesso modo?
Al di la' di tutto, il problema principale e' che dove c'e' la cosiddetta parita', i tassi di natalita' sono bassissimi.
Nessuno si pone il problema di trovare una soluzione, se non importando immigrati da paesi dove non esiste la parita' (bella ipocrisia).
Ma allora non rischiamo l'estinzione in favore di popoli che non credono alla parita'?
Come si convincono le donne a fare figli in un mondo in cui non vogliono piu' essere madri?
 
Guerra mi pare troppo. La mia impressione e' che l'umanita' passi da una ideologia all'altra sulla base di considerazioni poco razionali.
Adesso abbiamo gli ambientalisti catastrofisti e le femministe guerrafondaie. Una volta avevamo la caccia alle streghe.
Piu' di recente abbiamo avuto il comunismo. Si tentava di rendere gli uomini tutti uguali ma il problema di fondo e' che gli uomini non sono uguali ed e' fallito miseramente. Ora si tenta di fare lo stesso tra uomo e donna. Perche' non dovrebbe fallire allo stesso modo?
Al di la' di tutto, il problema principale e' che dove c'e' la cosiddetta parita', i tassi di natalita' sono bassissimi.
Nessuno si pone il problema di trovare una soluzione, se non importando immigrati da paesi dove non esiste la parita' (bella ipocrisia).
Ma allora non rischiamo l'estinzione in favore di popoli che non credono alla parita'?
Come si convincono le donne a fare figli in un mondo in cui non vogliono piu' essere madri?
Tu proprio rifiuti di vedere le cose nel modo giusto.
Sei pienamente inserito, dopo tutto, nel sistema di potere in vigore.

Tanto credo che non vedresti le cose come stanno neanche se tu ne fossi investito come travolto da un tir.
 
Tu proprio rifiuti di vedere le cose nel modo giusto.
Sei pienamente inserito, dopo tutto, nel sistema di potere in vigore.

Tanto credo che non vedresti le cose come stanno neanche se tu ne fossi investito come travolto da un tir.
Pero' tu non rispondi alle domande. La situazione in prospettiva e' drammatica.
Abbiamo abolito un sistema che ha funzionato per migliaia di anni con uno che non ha mai passato la prova del tempo.
 

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