Budicca regina degli Iceni

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Sulla base di Tacito, si pensa che Budicca fosse di famiglia nobile. A circa sette anni sarebbe andata a vivere con una seconda famiglia, presso cui rimase fino ai 14 anni circa. Fu in questo periodo che apprese storia, tradizioni, religione e cultura delle tribù celtiche e imparò l'arte militare. Attorno al 47 tornò a casa e la sua famiglia la diede in moglie all'iceno Prasutago. La coppia ebbe due figlie.

Prasutago sperava di lasciare il regno ai suoi familiari, nominando co-erede l'imperatore romano. Secondo il suo testamento, dunque, il regno doveva essere equamente diviso tra la moglie, le figlie e l'Impero Romano, a quel tempo comandato da Nerone. Era pratica normale di Roma concedere l'indipendenza ai regni alleati solo finché erano vivi i re clienti, che però dovevano lasciare in eredità a Roma i loro regni. La legge romana, inoltre, riconosceva validità solo all'eredità per linea maschile. Così, quando Prasutago morì, i suoi tentativi furono vanificati e il regno fu annesso dai Romani, come se fosse stato conquistato. Terre e proprietà furono confiscate ai nobili. Budicca protestò con forza: per tutta risposta, i Romani la umiliarono esponendola nuda in pubblico e frustandola, mentre le giovani figlie furono stuprate (Tacito).

Nel 60 o 61, mentre il proconsole romano Gaio Svetonio Paolino stava conducendo una campagna contro i druididell'isola di Anglesey (Galles settentrionale), gli Iceni e i loro vicini, i Trinovanti, si ribellarono sotto la guida di Budicca, furiosa per l'affronto subito e desiderosa di vendetta. Il primo obiettivo dei ribelli fu la colonia romana di Camulodunum(odierna Colchester). In quella città c'era molto risentimento verso i Romani, poiché i veterani lì congedati non avevano trattato con molta gentilezza la popolazione locale. Per questa ragione l'insediamento oppose una scarsa resistenza e gli ultimi difensori furono assediati nel tempio dedicato al divo Claudio, arrendendosi dopo due giorni. Il futuro governatore, Quinto Petillio Ceriale, al comando della IX Hispana cercò di riconquistare la città, ma fu sconfitto. L'esercito ribelle incendiò e rase al suolo anche Londinium (l'odierna Londra) che, abbandonata a sé stessa da Paolino, non aveva sufficienti truppe per difendersi dai ribelli. La stessa sorte toccò poi Verulamium (oggi St Albans). Il totale dei morti ammontò a circa 70.000 - 80.000 persone.

Riorganizzate le truppe, Paolino si scontrò con Budicca nella battaglia di Watling Street (ubicazione sconosciuta e molto dibattuta). Nonostante i Romani fossero di molto inferiori in numero, sfruttando la loro superiorità tattica, inflissero una dura sconfitta ai ribelli, facendone strage. Budicca si avvelenò, pur di non cadere nelle mani dei Romani.

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statua di Budicca a Londra
 

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