BUND BOND BAND defla-infla-hyper-zozzone, il G20 con la slogatura geopolitica-VM69 (1 Viewer)

Fleursdumal

फूल की बुराई
sta bella crisi pandemica capita proprio a fagiuolo :smile::sse:
d'altronde i vekkietti del tred dovrebbero salvarsi se va fuori controllo:D visto che colpisce più duramente i giovani virgulti
continua la navigazione a vista:titanic:
 

f4f

翠鸟科
ma si faccia anche il new thread, pagina 100 incombe

l'estro poetico spinge la nomina di gastro, direi
 

Ebenezer Scrooge

Forumer attivo
I vekkietti sicuramente conosceranno/ricorderanno il mitico Prof. Arcucci:
lo prendiamo come segnale contrarian?

http://www.repubblica.it/supplementi...4kiavetta.html

Azioni Usa davvero sottovalutate

FRANCESCO ARCUCCI

Escludendo il fatto che gli Stati Uniti si trovino in una situazione prerivoluzionaria come la Russia zarista del 1917 o la Cina del 1949, quando gli investitori in quei mercati persero tutto il valore delle loro azioni, delle obbligazioni e delle proprietà immobiliari, non si può non sottolineare la situazione favorevole che offre attualmente il mercato azionario degli Usa. Nessuno pretende di avere la sfera di cristallo e di essere capace di individuare i minimi dei prezzi delle azioni dopo la lunga scivolata dal luglio 2007. Tuttavia è certo che una flessione degli indici azionari del 50% 60% mette chi investe adesso in azioni in una situazione interessante. E ci spieghiamo.
Chi avesse comprato azioni americane nel 1931 non ha certo colto il minimo dei prezzi che si è manifestato solo l’8 luglio 1932 eppure, anche se il periodo non era favorevole, poiché ha corrisposto alla grande depressione degli anni 1930, il rendimento del suo portafoglio sarebbe stato mediamente del 7% all’anno nei successivi 10 anni.
Abbiamo visto come mantra del tipo creazione dei valori per gli azionisti, liberalization (semplificazione della legislazione), deregulation (attenuazione dei controlli), securitization (trasformazione dei rapporti creditizi in titoli mobiliari) si sono rivelati fallaci. Abbiamo visto che altri mantra come acquista e tieni (buy and hold), acquista su ogni ribasso (buy on dips) e diversifica il più possibile si sono dimostrati delle vere trappole per gli investitori.
Acquistare e tenere, secondo l’insegnamento di Warren Buffet, ha significato che gli azionisti americani si trovano oggi con un valore del loro portafoglio inferiore di quello di 12 anni fa (e in Europa è stato peggio).
Buy on dips ha avuto la conseguenza di spingere gli investitori a fare medie al ribasso con conseguente disastro di perdite che diventavano piramidali. Diversificare è stata un’illusione visto che il grado di correlazione dei mercati è stato così elevato che le perdite si sono accumulate dall’America all’Europa, alla Russia, alla Cina e al Giappone. Tuttavia può essere ancora vero il principio per cui i mercati hanno un’elevata probabilità di tornare verso la media. Nel 1999 o nel 2000 chi acquistava titoli di società tecnologiche con rapporto prezzo/utili altissimo (e talvolta oltre 100 volte) aveva poche probabilità di guadagnare proprio per la tendenza dei prezzi di ritornare verso la media storica del rapporto prezzo/utili che negli Usa è intorno a 17.
Oggi è il contrario. Vi sono ottime società che presentano un rapporto P/U di 56 volte con un rapporto dividendo/prezzi doppio di quello del TBond americano a 10 anni.
In conclusione: può darsi che i prezzi delle azioni siano destinati a scendere ancora, anche se ne dubito, ma il mercato azionario a questi livelli di prezzo offre un cuscinetto di sicurezza per l’investitore paziente che non è per nulla disprezzabile e che a mio avviso va colto. La mia esperienza di oltre quarant’anni è che quando tutti sono ribassisti e vi è panico ed inoltre le cattive notizie sono già pienamente conosciute e prezzate nei mercati, la cosa giusta è mettersi al rialzo, anche perché in base a modelli quantitativi vi sono elevatissime probabilità che in queste settimane si esaurisca il movimento ribassista iniziato nell’estate 2007. Ciò è tanto più vero perché le pubbliche autorità, specie americane, hanno messo in opera stimoli sul piano fiscale e monetario di dimensioni e di portata senza precedenti, mentre i tassi sono stati tagliati lungo tutta la curva dei rendimenti.
Tuttavia questo discorso è valido soprattutto per chi è liquido e si affaccia oggi per la prima volta all’investimento azionario. Ma cosa dire a coloro che si leccano le ferite per le perdite colossali in cui sono incorsi da luglio 2007 ad oggi? Non vi è il rischio che questo discorso non sia un altro modo di spingerli a fare medie al ribasso che hanno causato tanti disastri e tante notti insonni agli azionisti?
 

Users who are viewing this thread

Alto