Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE Bund, T-Bond,T-Notes&friends (vietato minori anni 14) (6 lettori)

gastronomo

Forumer storico
dan24 ha scritto:

Buongiorno a tutti :) , oggi alle 14.30 dati US:
personal income atteso a 0.2% (da 0.6%)
personal spending atteso a -0.1% (da 1.0%) -
Livelli sul bund:
r3 115.12
r2 114.76
r1 114.55
pivot 114.40
s1 114.19
s2 114.04
s3 113.68
 

dan24

Forumer storico
3 Agosto 2004 3:07 NEW YORK

Diceva Von Clausewitz che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Oggi possiamo dire tranquillamente che la guerra è la continuazione dell'economia con altri mezzi o che l'economia è a sua volta la continuazione della guerra. La guerra in Irak lo dimostra.
Guerra per il petrolio si disse e si dice ancora. E certo il petrolio ha una parte importante dell'orrendo cocktail mediorientale. Ma a guardare dati e statistiche sembra che questa più che una guerra per accaparrarsi le risorse energetiche, sia una guerra per mantenere alti i prezzi. del petrolio. Un maledetto imbroglio. Un imbroglio che si fonda sul mercato. Infatti il mercato del petrolio non è in Medioriente, ma qui, in Occidente. I prezzi non si fanno nei deserti arabi, ma nei supercondizionati grattacieli della City a Londra e di Wall Street, a Manhattan e soprattutto a Houston e a Dallas, Texas.

Facciamo allora il punto sulla questione dei prezzi. Il petrolio era già cresciuto durante la "guerra". Normale. Speculazione fin troppo facile, a vendere sul mercato erano addirittura gli americani, che mentre conquistavano i "pozzi di Saddam" si finanziavano vendendo le loro scorte sul mercato. Ma dopo la conquista i prezzi non scendono, anzi salgono. Salgano fino a $50 a barile. Vacche grasse per le compagnie di petrolio, tutte al rialzo in Borsa e con utili spettacolari. Per far digerire il salatissimo conto sui prodotti petroliferi, benzina in primo luogo, c'è più di una giustificazione: il terrorismo internazionale, che arriva addirittura a colpire gli oleodotti, la mancata ripresa della produzione irachena, e poi, naturalmente, i venali islamici che sfruttano la situazione per rimpinguare le casse dei rispettivi stati e delle famiglie regnanti.

E così si alimenta il conflitto, la "guerra fra civiltà", fra la civiltà dell' automobile utilitaria e quella delle limousine degli sceicchi. Come dire si butta benzina sul fuoco sull'odio. Peccato che le cose non stiano proprio così.

Lunedi' 2 agosto il prezzo del petrolio più pregiato, il light crude, ha sfiorato i $44 dollari il barile sul mercato a termine di New York (NYMEX, cioe' New York Mercantile Exchange). Il Brent ha raggiunto lo stesso giorno i massimi in 13 anni. Come lo Strategic Alert ha spiegato in precedenza, la tendenza al rialzo dei prezzi petroliferi nel contesto di alti e bassi vertiginosi dei mercati non è dovuta ai meccanismi di domanda ed offerta, ma alla speculazione che imperversa sui mercati a termine, che sono il NYMEX e l'International Petroleum Exchange di Londra (IPE).

Questi mercati non trattano petrolio reale, ma solo "petrolio di carta". Nel 99,9% di tutti i contratti a termine stipulati al NYMEX, nessuna delle due controparti consegna o riceve petrolio reale. Queste transazioni, però, influiscono enormemente sull'andamento dei mercati. La IPE ha reso noto da poco che i contratti derivati sul Brent Crude quest'anno hanno raggiunto un volume che non ha precedenti: il 14 maggio i contratti derivati aperti riguardavano un volume di 3375 milioni di barili. Questo equivale a cinque volte il totale dell'estrazione petrolifera giornaliera mondiale.

Per l'IPE sono disponibili solo le cifre del 12 febbraio, da cui risulta che i future sul brent crude avevano raggiunto i 179 milioni di barili, più del doppio del totale mondiale. Un aspetto curioso della questione è che mentre il "brent di carta" raggiunge volumi sempre maggiori, le consegne effettive di brent reale sono in netta diminuzione. All'inizio degli anni Novanta, la produzione giornaliera di brent ammontava a 700 mila barili al giorno, ma nel 2003 era scesa a 327 mila. Se presumiamo che il brent oggi effettivamente estratto sia di circa 300 mila barili al giorno, il "brent di carta" annunciato il 14 maggio supera quello realmente prodotto di 1250 volte. Sebbene il vero Brent rappresenti meno dello 0,4% della produzione mondiale, il suo prezzo determina quello del 60% di tutta la produzione petrolifera mondiale." (EIR Strategic Alert n.24).

Non solo. Molti paesi arabi non stanno rispettando le quote OPEC. L'Algeria ad esempio: per tutto il 2003 e il primo semestre 2004 ha avuto una produzione di 1,4 milioni di barili/giorno, mentre la quota OPEC è di 782.000 barili/giorno, costantemente superata dall'Algeria. Quasi tutti i paesi si comportano allo stesso modo. I 3.500 barili di petrolio dell'Irak - quelli che mancano dal mercato - già da più di un anno li stanno producendo gli altri. Dunque la crisi del petrolio è un "imbroglio".

Come nel 1973 il petrolio viene usato dagli USA per regolare il mercato mondiale, creando inflazione nei paesi più dipendenti dal petrolio, come Europa e Giappone, ma in parte anche Cina, e ridistribuendo ricchezza agli alleati petroliferi, primo fra tutti l'Arabia Saudita. Un imbroglio redditizio per tutti, e quindi una "verità economica".

interessante....ora essendoci penso una buona abbondanza di long sul petrolio...dovrebbero passare alla cassa prima della scadenza penso...mannaggia :evil:
 

gastronomo

Forumer storico
dan24 ha scritto:
BUON GIORNO RIC....S2 mi starebbe bene anche

Ciao Dan, mi sono messo esattamente a .04 - francamente vorrei chiudermi prima di venerdi perchè se i dati sono contro i bonds, in questa situazione la discesa rimane limitata (vedi terrorismo), se sono in favore sto mercato non lo prendiamo più (troppi corti in giro)...e poi vorrei andare in vacanza in pace - ho postato una ricetta d'altri tempi, commissionala a mani esperte :) , non è difficile ma ci vuole tempo e amore
 

dan24

Forumer storico
anche questo interessante...io la penso su per giù come questo tizio che scrive...per quanto riguarda il cambio euro/dollaro

Agosto 2004 14:46 TORINO

(WSI) - Non riesco a convincermi che la situazione finanziaria americana sia davvero sostenibile. Il deficit delle partite correnti non può continuare a deteriorarsi al ritmo attuale. Anche nella finanza internazionale esiste la legge di gravità e prima o poi un aggiustamento dovrà avvenire. Quello che temo, però, è che il ritorno verso un sentiero di riequilibrio avvenga in maniera brutale. Che possa esserci cioè una crisi del dollaro o un correlato aumento brusco dei tassi d'interesse. Come risparmiatore non posso fare a meno di preoccuparmi delle conseguenze e non solo di quelle più dirette su Wall Street.
Gli economisti si interrogano su quale sia la dimensione di un eventuale aggiustamento del deficit corrente americano. Se si accetta che in parziale equilibrio la bilancia commerciale possa sopportare un deficit del 2% del pil, l'aggiustamento dovrebbe avere le dimensioni di 2-3 punti percentuali del pil Usa. Questo significa che sarebbe necessaria una combinazione di tutti e tre i canali di aggiustamento della bilancia commerciale: un sostanzioso deprezzamento del dollaro, un rallentamento endogeno della domanda americana e sperabilmente una ripresa di vigore della domanda interna nel resto del mondo. A conti fatti non è da escludere che il cambio dollaro-euro punti verso quota 1,40-1,50.

Alla recente conferenza annuale degli Ecb watchers a Francoforte tutti gli osservatori erano consapevoli del fatto che tanto minore sarà il contributo delle crescite macroeconomiche differenziali tra Usa e resto del mondo al riaggiustamento delle partite correnti americane, tanto maggiore dovrà essere lo scossone valutario.

L'aggiustamento economico d'altronde è di dimensioni difficili da immaginare. Per ridurre l'import di beni e servizi del 2% del pil sarebbe necessario un ridimensionamento del pil stesso di circa il 6-7%. Il resto dell'aggiustamento potrebbe poi essere accomodato attraverso una maggior crescita mondiale soprattutto nell'area dell'euro, in particolare se Stati Uniti ed Europa fossero in grado di organizzare politiche di bilancio coordinate ed opposte. Sarebbe cioè necessario davvero dar luogo a un effettivo governo coordinato della politica economica globale fino a organizzare interventi comuni sui mercati dei cambi in modo da evitare brusche oscillazioni del cambio.

La dimensione dell'aggiustamento mi fa pensare che semplicemente non sia immaginabile un efficace coordinamento e che in particolare da parte americana nessun presidente - qualunque sia l'esito del voto di novembre - si presterà a un'opera di rallentamento della crescita delle dimensioni necessarie. Una riduzione del differenziale di crescita tra Europa e America tra l'altro è ostacolata dalla lenta realizzazione dell'agenda di Lisbona con cui i paesi europei vogliono accrescere la loro competitività. Anche un deprezzamento pilotato del dollaro potrebbe essere difficile da realizzare data la resistenza dei paesi asiatici ad assecondarlo. Il risultato è che si rischia di andare a gran velocità verso un incidente monetario e la data più probabile di questo incidente potrebbe essere attorno al voto presidenziale di novembre.
 

dan24

Forumer storico
gastronomo ha scritto:
dan24 ha scritto:
BUON GIORNO RIC....S2 mi starebbe bene anche

Ciao Dan, mi sono messo esattamente a .04 - francamente vorrei chiudermi prima di venerdi perchè se i dati sono contro i bonds, in questa situazione la discesa rimane limitata (vedi terrorismo), se sono in favore sto mercato non lo prendiamo più (troppi corti in giro)...e poi vorrei andare in vacanza in pace - ho postato una ricetta d'altri tempi, commissionala a mani esperte :) , non è difficile ma ci vuole tempo e amore

grazie Ric anche io vorrei chiudere almeno il bund prima di partire in vacanza...anche in pari va bene

per le ricette stai facendo un ottimo lavoro me le sto stampando tutte ed in sardegna con calma e solo soletto mi cimenterò in qualche prova gastronomica...al limite chiamo MARIA a cucinarmi se no :-D
 

salvina

Forumer attivo
ciao a tutti :)

ciao Dan.... :)
ciao Riccardo :)
daiiii amici miei...soffio per voi :) :)
io sono flat per il bund...ma lunga dello stoxx (poca roba) e pochi tickt

:love:
 

dan24

Forumer storico
salvina ha scritto:
ciao a tutti :)

ciao Dan.... :)
ciao Riccardo :)
daiiii amici miei...soffio per voi :) :)
io sono flat per il bund...ma lunga dello stoxx (poca roba) e pochi tickt

:love:

buon giorno cara..vedi di affossarmi in petrolio anche se io e Ditro cadiamo in depressione cronica :eek: :lol:
 

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