I Bonds sono cautamente positivi ma se fossero i cambi ad avere ragione? :smile: tra una mezz'ora con la release di ste sante minutes la risposta
CAMBI: E' RECORD DEFICIT USA,MA DOLLARO CORRE E PUNTA SU FED
(ANSA) - ROMA, 12 APR - Il dollaro parte in rimonta e, a
sorpresa, ignora il nuovo record del deficit commerciale Usa
scommettendo sulla politica di rialzo dei tassi della Federal
Reserve.
Il biglietto verde ha guadagnato terreno su tutte le
principali valute con l'euro che ha ripiegato fin sotto quota
1,29 dollari. In precedenza la moneta europea era salita fino a
un massimo di giornata di 1,3017 dollari sulla spinta del nuovo
massimo storico segnato dal deficit commerciale statunitense a
febbraio. Il disavanzo è schizzato a 61 miliardi di dollari, ma
questa volta non hanno preso il sopravvento i timori per gli
squilibri finanziari Usa, causa prima della lunga stagione di
declino del biglietto verde. Archiviato il dato negativo sul
rosso dei conti americani, il mercato ha preferito concentrarsi
sull'attesa per la diffusione delle cosidette 'minute'
del Federal Open Market Committee (stasera alle 20 ora italiana)
relative all'ultima riunione del 22 marzo scorso. I verbali
potrebbero confermare la fase di crescita dell'inflazione e, di
conseguenza, rafforzare le aspettative di una politica più
aggressiva da parte della Federal Reserve. In particolare, gli
operatori cercano segnali che possano rendere plausibile
l'eliminazione della formula "ritmo misurato" con cui finora
la Fed ha definito l'orientamento di graduale rialzo del costo
del denaro. In sostanza, si cerca di capire se la Banca centrale
Usa apparirà più orientata ad accelerare il processo rialzista
per arginare le spinte inflattive, già a partire dalla riunione
del Fomc del 3 maggio prossimo.
Così, oggi a premiare il dollaro è il differenziale dei
tassi di interesse. Del resto le brusche oscillazioni della
seduta odierna rispecchiano il doppio binario su cui da tempo si
muove il mercato valutario con gli operatori che di volta in
volta si concentrano o sui rischi legati all'allargarsi del
'buco' dei conti Usa, o sull'aumento dei tassi sui Fed Funds.
Ora la valuta europea oscilla a 1,2876 dollari, contro
1,2972 degli ultimi scambi di ieri, dopo aver segnato un minimo
di seduta di 1,2863 dollari. La moneta americana si rafforza
anche sullo yen a 108,2 (da 107,8).