Bund Tbond and the final cut (VM89)

my dear, vi segnalo che sul $ c'è un segnale importante, l'FMI dà pubblicità allo short.
quindi possiamo metterci long :D




16 ottobre 2007
Fmi, il dollaro scenderà ancora
di Mario Platero

Dollaro vicino alla stabilizzazione e alla svolta rialzista? Esportatori (italiani) che possono cominciare a tirare il fiato? Qualche giorno fa il direttore dell'Fmi, Rodrigo Rato, sembrava dare questa indicazione al mercato in un paio di interviste, ma ieri ha cambiato idea: «Il dollaro continuerà a indebolirsi», ha detto. E continuerà a farlo nel «medio termine», che per il Fondo, ha spiegato Rato, significa un orizzonte fra i due e tre anni.
Dobbiamo credere che le dichiarazioni di ieri siano quelle che meglio riflettono la posizione degli economisti dell'Fmi. Mancano ormai pochi giorni all'inizio dei lavori annuali del Fondo e della Banca Mondiale, domani ci sarà la presentazione formale del World economic outlook e nel fine settimana il G7 dei ministri finanziari, ai margini dei lavori, si occuperà soprattutto di valute.
Un'indicazione così chiara del numero uno del Fondo non poteva non lasciare il segno sul mercato: l'euro ieri è salito a 1,4225 sul dollaro. Rato ha spiegato che le sue indicazioni di ieri giungono da un complesso modello matematico che tiene conto di tutte le variabili che influiscono sui movimenti valutari e ha anche aggiunto che secondo questo modello il dollaro è ancora lontano da un punto di equilibrio, mentre l'euro potrebbe essere vicino a raggiungerlo.
Questi cambiamenti improvvisi da parte di uno dei massimi protagonisti del sistema finanziario internazionale confermano che i grandi Paesi industrializzati sono divisi su come affrontare il forte aggiustamento valutario in corso. L'America vede di buon grado l'indebolimento della sua valuta per recuperare competitività e stabilizzare l'enorme disavanzo commerciale. L'Europa ritiene che il dollaro sia più debole del dovuto. Paesi come Francia e Italia cominciamo a sentire pesanti conseguenze per le loro esportazioni, mentre la Germania mantiene un atteggiamento ambiguo. «È vero che il deprezzamento del dollaro continua da qualche tempo - ha detto Rato - ma se guardiamo al medio termine, la moneta resta sopravvalutata, dobbiamo dunque attenderci un ulteriore deprezzamento da qui ai prossimi due o tre anni. Per ora abbiamo visto un impatto limitato sulle esportazioni americane e per gli Usa si pone il problema di incoraggiare i risparmi».
Rato ha anticipato i contenuti del Weo: la crescita globale continuerà su livelli soddisfacenti nel 2008. Anche se vi sarà un leggero indebolimento in conseguenza della crisi finanziaria, che potrà peggiorare se le difficoltà dovesse prolungarsi al di là delle attese: «Mi sembra che la crisi si sia riassorbita - ha detto - anche se resteranno conseguenze sul piano macroeconomico». Secondo Rato, ci sarà un indebolimento del tasso di crescita per alcuni Paesi, gli Stati Uniti e l'Europa in particolare, senza però un rischio recessione per gli Usa. «Abbiamo già visto - ha detto - un indebolimento del settore immobiliare, ma su altri fronti registriamo un forte tasso di occupazione e un aumento dei salari. Certo se le instabilità dei mercati dovessero continuare, l'indebolimento economico sarà più marcato. A questo dobbiamo aggiungere altri rischi: quello di possibili squilibri per i Paesi più piccoli e quello di un ritorno del protezionismo».
Rato ha sottolineato che la globalizzazione dei mercati finanziari è positiva e ha facilitato la gestione della crisi; ha chiesto alla Cina di accelerare il rafforzamento dello yuan; ha espresso soddisfazione per come le cose si siano rimesse a posto sul piano economico in Turchia, sicuro che il Governo di Ankara «avrà nuove opportunità di migliorare». In Argentina la situazione è ormai normalizzata. In India il processo di crescita è soddisfacente, ma bisogna prestare attenzione ai rischi inflazionistici. Su tutto però prevale una lezione: l'Occidente ha preso troppo alla leggera i molti segnali che anticipavano una crisi e dovrà agire di conseguenza, lavorando, come ha raccomandato il Financial stability forum di Mario Draghi, su quattro aree specifiche: aumentare la trasparenza, chiarire come dovrà funzionare il sistema di incentivi per l'assunzione del rischio, responsabilizzare le agenzie per la valutazione del credito per una misurazione accurata del rischio, identificare in modo più chiaro i veicoli strutturati che vengono contabilizzati fuori bilancio dalle grandi banche.
Rato ha anche voluto dare il benvenuto al ministro del Tesoro, Tommaso Padoa Schioppa, che guiderà il Comitato internazionale monetario e finanziario e ha parlato di questioni interne al Fondo, come l'aumento di capitale e la necessità di riallineare le quote per dare spazio ai Paesi emergenti. «Il mio obiettivo è chiudere con un nuovo aumento delle quote entro il 2008», ha aggiunto. Rato ha confermato che lascerà il Fondo alla fine del mese, quando il suo successore Dominique Strauss-Khan lo sostituirà.
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...b2-11dc-af1b-00000e25108c&DocRulesView=Libero
 
Sui futuri USA conformazioni da doppio minimo che se confermati dovrebbero portare ad una nuova debolezza del dollaro :P se invece negata la formazione si potrebbe assistere ad un nuovo recupero anche valutario.
:D
 
gipa69 ha scritto:
Sui futuri USA conformazioni da doppio minimo che se confermati dovrebbero portare ad una nuova debolezza del dollaro :P se invece negata la formazione si potrebbe assistere ad un nuovo recupero anche valutario.
:D

questi sono pronti a farsi i soliti 100 ticks all'insù. Guarda come caricano i fucili zitti zitti...
 
mha... speriamo la cosa si chiarisca

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gipa69 ha scritto:
Sui futuri USA conformazioni da doppio minimo che se confermati dovrebbero portare ad una nuova debolezza del dollaro :P se invece negata la formazione si potrebbe assistere ad un nuovo recupero anche valutario.
:D

L'indice tenta di esaurire la spinta ribassista però ad un calo delle posizioni carry globali non corrisponde al momento un rallentamento dell'oil e quindi il mercato risulta ancora sottopressione.

Probabile a breve debolezza dell'oil e del mondo commodities e recupero dell'azionario se le chiusure carry non eccedono nella spinta complessiva.

Comunque al momento è solo un movimento di consolidamento del possente rally partito a metà agosto.
 

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