una foto del baraccone del Prof Arata per la fusione fredda
http://www.lenr-canr.org/News.htm
Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.net/forum/immagini/1211464029aratareactor.jpg
trovato con google:
Il 22 Maggio, in Giappone, il fisico Arata, che la è considerato quasi una gloria nazionale, farà una dimostrazione di produzione di energia da fusione fredda. La cosa interessante è che durante la dimostrazione il sistema sarà del tutto indipendente. Ovvero produrrà energia e si autosostenterà... Non crediate che potrà produrre grosse quantità di energia, pochi watt, con 15 grammi di palladio (il famoso oro bianco dei gioiellieri...), ma servirà per dimostrare che la fusione fredda è arrivata ad un punto di maturazione nonbanale.
Le informazioni mi sono state inviate dai miei riferimenti in ENEA di Roma e ad esse, è stato seguito un articolo sul Sole 24 Ore WEB da parte del giornalista Giuseppe Caravita:
Articolo Sole 24 ore di Giuseppe Caravita
Qui di seguito vi riporto l'email di Francesco Celani dell'ENEA, che ho contattato e dal quale ho avuto conferma della cosa, non solo, ma che venerdì scorso, Arata ha fatto, con successo, un test completo della apparecchiatura.
Ecco l'email ed incrociamo le dita...
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Cari Colleghi,
* Desidero informarVi che il prossimo 22 Maggio, presso la "Arata Hall"
dell'Università di Osaka (Giappone), verrà effettuato un
E S P E R I M E N T O P U B B L I C O
di Condensed Matter Nuclear Science.
* L'esperimento verrà condotto dall'Accademico Yoshiaki Arata (già Premio Imperiale 2 anni fa) alla presenza del corpo Accademico Scientifico di detta Università (Ingegneria, Fisica, Chimica) e dei giornalisti scientifici delle maggiori testate dei quotidiani Giapponesi. Le riprese verranno effettuate dalla Televisione di Stato Giapponese.
* L'esperimento è basato sull'uso di nano-particelle di Palladio (diametro
10-20nm) omogeneamente disperse e separate le une dalle altre tramite una matrice di Zirconia (ZrO2). La concentrazione relativa di Pd-Zr è 35-65.
Le nano-particelle vengono preparate tramite la complessa tecnologia del "melt-spinning" partendo da una lega di Pd-Zr (temperatura di liquefazione di circa 1300°C). La solidificazione della lega, essendo ultrarapida (circa
1000000°C/s) provoca la amorfizzazione del composto. Successive trattamenti termici, a temperature ed atmosfere controllate, provocano la ossidazione selettiva dello Zirconio ma non quella del Palladio.
* Le nanoparticelle vengono immesse in un reattore in SS capace di sopportare, contemporaneamente, pressioni di 100 Atmosfere e temperature di 300°C. Alla pressione ambiente e/o vuoto,il crogioulo del reattore può sopportare temperature fino a circa 1100°C.
* Il reattore è collegato ad un motore termico che, per il suo funzionamento, utilizza il calore di origine nucleare prodotto dalla interazione del Deuterio con le nanoparticelle di Palladio.
* Verranno effettuati 2 esperimenti. Il primo utilizza come gas di reazione l'Idrogeno (esperimento di riferimento), il secondo, dopo opportuno ciclo di vuoto a 200°C, utilizza il Deuterio.
In accordo ai numerosi esperimenti precedentemente effettuati, l'energia sviluppata dalla interazione dell'Idrogeno con le nanoparticelle è di modesta entità ed in sostanziale accordo con i valori teorici aspettati.
Nel caso del Deuterio, l'entità dell'energia trovata è CENTINAIA di volte superiore.
* Inoltre, alla fine dell'esperimento, le nanoparticelle vengono degassate sotto vuoto ad alta temperatura in situ ed on-line, senza interrompere la linea del vuoto.
I gas risultanti vengono analizzati da un apparato basato su un Quadrupolo di Massa ad Alta Risoluzione (HR-QMS, ditta ULVAC, costo 300000€) capace di distinguere nettamente i picchi dovuti al Deuterio molecolare rispetto a quelli dell'eventuale 4He.
Risultato: si trova, nettamente 4He alla fine dell'esperimento.
Inoltre, oltre il 95% del 4He è concentrato DENTRO le nano-particellle e non nel gas analizzato prima del ciclo di degassing ad alta temperatura.
* E' importante specificare che il Deuterio utilizzato per l'esperimento è privo di 4He in quanto prodotto, in situ, tramite compressione elettrochimica con catodo cavo di Palladio a temperatura ambiente, tramite elettrolisi.
Tale metodologia è stata riprodotta anche nei Nostri Laboratori dell'INFN nel 2006.
Ovviamente, per maggiore sicurezza, il Deuterio così prodotto è analizzato dal HR-QMS prima della immissione nel reattore.
* Il reattore è collegato ad un motore termico che aziona, a titolo dimostrativo, un ventilatore o un piccolo alternatore che, dopo raddrizzamento dell'onda e regolazione, accende dei LED.
* Anche il gruppo dei LNF ha sviluppato da oltre 1 anno una tecnologia, più semplice rispetto a quella giapponese, per la fabbricazione di nano-particelle. La tecnologia ricorda quella utilizzata per la fabbricazione delle marmitte catalitiche ed è basata su materiale nano-poroso (gammma-Allumina) che viene "riempito" con sali solubili di Palladio. Il tutto viene sottoposto ad opportuni cicli ad alta temperatura
(500-600°C) di calcinazione e riduzione del composito.
Gli sviluppi ulteriori della tecnologia INFN-LNF sono stati pesantemente condizionati dalla limitatezza dei fondi disponibili.
* Alcune delle informazioni che Vi ho fornito sono stati pubblicati sul numero odierno (15 Maggio) di "Il Sole 24 Ore", supplemento scientifico "Nòva".
Grazie per l'attenzione,
Francesco Celani
http://beppegrillo.meetup.com/195/messages/boards/thread/4747311