giomf ha scritto:
Che ne pensa GIPA dell' indicatore di cui si parla qui . .
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=770869&page=46&pp=10
e del fatto che, secondo quell' indicatore il minimo del ciclo presidenziale
ci sia già stato l' anno scorso e non ci dovrebbe essere più quello
che in molti stanno aspettando . . ?
Premesso che quel nick utilizza sempre un certo tono denigratorio nei confronti delle opinioni altrui al solo fine di esaltare le proprie considerazioni così che sembrino la verità rilevata il commento di cui sopra mostra una certa superficialità nelle considerazioni che riporta sebbene apparentemente corrette dal punto di vista grafico.
Premesso che anche io penso che l'effetto del ciclo presidenziale USA abbia già esplicato i suoi effetti ed eventuali profonde correzioni dovranno essere ascritte a problematiche differenti il paragone indice azionario/Baltic freight index risulta comunque un pò forzato per le oggettive differenze dei due valori e le implicazioni che queste differenze hanno sui propri prezzi.
Evidentemente la forza dell'economia ha un impatto sui valori dei costi di trasporto ma altri elementi che contribuiscono a questi costi sono da ascriversi all'aumento dei costi energetici ed ad una certa carenza relativa di offerta di mezzi di trasporto nel momento in cui la domanda esplode improvvisa.
Lo stesso fenomeno che ha interessato le commodity industriali per esempio quando la forza della domanda si scontra con una mancanza di offerta.
ma mentre per le commodity la loro caratteristica di finitezza rende più problematica eventuali strozzature nell'offerta la possibilità di costruire navi da trasporti sempre più grosse e di numero pressochè illimitato può limitare il comportamento di questi valori.
Detto questo però negli ultimi anni la maggiore accessibilità di questo mercato agli scambi di operatori esterni al semplice mercato dei trasporti merci ha reso l'indice molto più correlato non tanto alla crescita globale ma alla liquidità necessaria a questa crescita.
Ed è per questo che allo stato attuale esiste questa relazione.
Vi è inoltre da considerare che un aumento dei costi di trasporto impatta negativamente sugli utili delle società che poi lavorano le stesse merci ponendo pressioni sui margini delle stesse, un pò lo stesso fenomeno che causa il petrolio.
Concludendo l'indicatore risulta correlato con i principali mercati per l'impatto della liquidità crescente su questi mercati ma anche esso è spesso un semplice pretesto per giustificare ex-post determinati movimenti dei mercati.
A leggere poi l'articolo allegato:
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=abuIzp_ZBXO0&refer=home
prossimamente l'indice potrebbe subire pressioni ribassiste di un certo peso non certo per la diminuzione della crescita economica ma per l'aumento delle navi a disposizioni con la possibilità di creare divergenza con gli indici stessi.
Per il momento quindi più che il Baltic Fright index ritengo più importante seguire l'andamento dei carry, degli spread obbligazionari, dell'andamento dei tassi mondiali, delle pressioni nflazionistiche e anche dell'andamento dei titoli cinesi quotati ad Hong Kong!