gastronomo
Forumer storico
Incontri ravvicinati del terzo tipo, si, metto le mani avanti, è un incipit un pò forzato, autocompiaciuto, ma chi di noi non culla qualche mania di grandezza? Ebbene si, lo confesserò a pieni polmoni: ho avuto un incontro che, data la congiuntura politica attuale, non potrei che definire di "elevato profilo istituzionale".
Si prega di scandire bene le sillabe: e-le-va-to pro-fi-lo i-sti-tu-zio-na-le.
Milano, uno dei tanti posti meno belli in realtà, incrocio trafficato, pusher ciondolanti, gente arrabbiata che alle 2 del pomeriggio non ha ancora mangiato il solito panino schifoso, smog e smog. Dalla metropolitana spicca lui, spicca, si fà per dire. Dall'uscita della metropolitana si mimetizza con un semaforo, contempla quel cimelio di telefonino che custodisce quale cucciolo di razza marziana. E' - squillo di trombe e rulli di tamburi -lui: l'avucat. E lo capisco subito che è lui: non mi riconosce
. Ad onor del vero, nonchè a sua parziale discolpa, devo ammettere che lui sembrava sè stesso, anzi, quasi meglio, io, al contrario, non ho fatto nulla per rendermi visivamente più esplicabile. Facevo da tappezzeria ad un posto schifoso, punto. Giacca di pelle datata, occhiale nero fasciante (fa molto "Bella, ti porto a Cecina a mangiare aringa e birra Moretti"), orribile cappellino condomitico verdepisellato sulla testa. Proprio io. Davanti a quel figurino, precisino, pulitino, avvocatizio direi. Per forza.
Mi paro davanti a lui. Lo sguardo - il suo - pare presente, ma è più per dovere che per scelta. "Avucat, glielo posso appoggiare?" "Prego, losco figuro, faccia pure, sto aspettando un contrabbandiere di psicofarmaci low cost" mi risponde compunto.
No, non è andata davvero così, ma per certo eravamo una strana coppia, pure per chi ci spiava da Marte. Ci siamo fatto un caffè e ci siamo mandati a dar via 'l ....
Si prega di scandire bene le sillabe: e-le-va-to pro-fi-lo i-sti-tu-zio-na-le.
Milano, uno dei tanti posti meno belli in realtà, incrocio trafficato, pusher ciondolanti, gente arrabbiata che alle 2 del pomeriggio non ha ancora mangiato il solito panino schifoso, smog e smog. Dalla metropolitana spicca lui, spicca, si fà per dire. Dall'uscita della metropolitana si mimetizza con un semaforo, contempla quel cimelio di telefonino che custodisce quale cucciolo di razza marziana. E' - squillo di trombe e rulli di tamburi -lui: l'avucat. E lo capisco subito che è lui: non mi riconosce

Mi paro davanti a lui. Lo sguardo - il suo - pare presente, ma è più per dovere che per scelta. "Avucat, glielo posso appoggiare?" "Prego, losco figuro, faccia pure, sto aspettando un contrabbandiere di psicofarmaci low cost" mi risponde compunto.
No, non è andata davvero così, ma per certo eravamo una strana coppia, pure per chi ci spiava da Marte. Ci siamo fatto un caffè e ci siamo mandati a dar via 'l ....
