Bund, Tbronx .. DAN_INTO_TRIKEKO inflation is fashion (VM18)

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Qui non parla più nessuno... ?


Strano questo Japan che va sù......

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BUON DI A TUTTI ... tratto da wsi ....mi piace qs analisi..per quanto riguarda il petrolio ... sono invece meno ottimista sull'azionario.... i soldi nelle nostre tasche sono sempre di meno ... e così i consumi diminuiscono sempre di più con le solite conseguenze ... se poi vediamo anche il restringimento del credito da parte del sistema bancario ..... la situazione non è certamente esaltante .....

Un’esogena importante in questo biennio è stata, è e continuerà ad essere il petrolio. Anche qui circolano teorie a tinte forti, insieme a qualche sciocchezza. Tra le sciocchezze mettiamo ad esempio le interpretazioni prevalenti nel dibattito politico tedesco, dove il principale imputato del rialzo sono gli hedge fund, oppure le tesi che prevalgono nell’opinione pubblica americana, che incolpa il Congresso e le società petrolifere.

Tra le tesi forti più degne di considerazione ce ne sono di rialziste e di ribassiste. La tesi di base rialzista più forte è che il petrolio sta iniziando a finire. Questo è un truismo. Il petrolio ha iniziato a finire il giorno in cui i Babilonesi ne hanno usato una piccola quantità per asfaltare una strada. E’ come dire che la vita inzia ad avviarsi verso la sua conclusione un attimo dopo il concepimento.

Fino a oggi abbiamo usato metà del petrolio conosciuto. In realtà si può stare certi che se ne scoprirà dell’altro, forse altrettanto (anche se d’altra parte la domanda globale di energia è avviata a crescere aggressivamente). Nel mondo concreto, in ogni caso, agli effetti pratici non è vero che il petrolio stia finendo. La scadenza trattata più lontana è il 2016 e possiamo stare sicuri che per quella data il petrolio non sarà finito.

Un argomento forte dei ribassisti è che questo è uno spike e che presto si tornerà nell’alveo dei prezzi medi di lungo periodo, orientati al rialzo ma in modo moderato. Una versione interessante che tenta una sintesi è quella di GaveKal. E’ vero, si dice, che siamo in peak oil, ma lo eravamo e sapevamo di esserlo anche un anno fa, quando il greggio costava la metà. A questo punto, prosegue il ragionamento, che il greggio costi 50, 100 o 200 dollari non dipende tanto dai flussi abbastanza stabili di domanda e offerta quanto dalla disponibilità di credito da una parte e dalla riflessività del mercato dall’altra.

Se la disponibilità di credito scenderà, si conclude, la riflessività agirà verso il basso e riporterà il greggio sotto i 100 dollari. C’è del vero in questa tesi. Dopo tutto negli ultimi sette giorni siamo passati da 125 a 135 solo perché T. Boone Pickens (che sui mercati conta spesso di più di Opec, Iea e Aie messe assieme) si è dichiarato rialzista.

Tuttavia, per quanto sia innegabile la presenza di rumore nelle quotazioni e per quanto la loro volatilità esasperata sia un segno della confusione di questa fase, è altrettanto vero che ci sono due semplici fatti che depongono a favore di un petrolio sopra i 100 dollari.

Il primo è che i tre quarti dell’offerta marginale vengono dal non convenzionale, cioè dalle sabbie del Canada, del Venezuela e, fra poco, del Congo. I costi del non convenzionale sono molto alti e in rapida crescita. Sotto i 100 dollari molti progetti cesserebbero di essere economici. Il secondo è che un terzo della crescita dell’offerta (quella poca che c’è) viene assorbito dalla domanda voracissima dei paesi produttori stessi. Sul gas naturale, che ha una dinamica affine, i paesi del Golfo, con l’eccezione del Qatar, stanno diventando tutti importatori netti.

Per quanto fermamente convinti del bull market strutturale del greggio per i prossimi due decenni, saremmo comunque perplessi di fronte a uno spike a 200 dollari. Nelle condizioni attuali, per questo biennio, un range tra i 100 e i 150 ci sembra più verosimile.

Un range di questo tipo, pur ampio e tale da avere molta influenza sulle tendenze di breve delle borse, non sarebbe tale da mettere in discussione né il quadro macro né la tenuta dei mercati. Assumendo queste ipotesi, come sintesi operativa, ribadiamo qunto scritto la settimana scorsa.
Siamo in una fase di moderata correzione dopo le dieci settimane di recupero successive a Bear Stearns. Questa fase può prolungarsi ancora qualche settimana e coincidere con l’arrivo di dati che confermano il rallentamento ciclico globale iniziato in marzo. I primi dati di questa serie non sono così negativi, ma non c’è da contare troppo su una tenuta. In aprile e maggio il mondo, con l’eccezione cinese, non è cresciuto e si è praticamente fermato.
 
ma secondo voi è possibile ?
(ANSA) - ROMA, 4 GIU - "O le compagnie petrolifere rinnovano gli accordi economici, oppure i gestori dei distributori sono pronti a un Robin Hood strike". Così nel corso di un'intervista a RTL, Luca Squeri, presidente della Figisc-Confcommercio, ha annunciato la possibilità di uno sciopero della categoria. "Se il governo parla di Robin Hood tax - ha detto - noi parliamo di Robin Hood strike". Squeri ha definito "insostenibili" le condizioni che le compagnie applicano ai gestori e ha ricordato che su 1 euro e 50 centesimi al litro di costo del carburante, a noi gestori restano 3 monetine e mezzo da un centesimo". "Dobbiamo richiamare le compagnie petrolifere ai loro doveri e insieme a Fegica e Faib" le altre sigle dei gestori, "stiamo valutando la possibilità di uno sciopero in forma unitaria. Decideremo insieme quando calendarizzarlo". Riguardo alle iniziative di tassare le imprese petrolifere annunciate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, Squeri ha detto che il caro petrolio "é un problema mondiale dettato da speculazioni internazionali, che vanno colpite". "Qualcuno sta speculando - ha aggiunto - se il governo ritiene che questo sia da addebitare alle compagnie, fa bene".(ANSA).


mah per me qualcuno bara ..... :-?
 
stiamo rompendo supporti importanti ocio...3700 di stox ..ecc ecc...ocio ai rientri cmq dentro....

PILU confermo il guadagno lordo che rimane ai gestori dei distributori...una miseria...

la vera cosa ridicola cmq per me rimane il fatto che in Italia ci facciano pagare l'IVA(una tassa) sulle accise(altre tasse)...cioè una tassa su un'altra tassa...
 
PILU ha scritto:
ma secondo voi è possibile ?
(ANSA) - ROMA, 4 GIU - "O le compagnie petrolifere rinnovano gli accordi economici, oppure i gestori dei distributori sono pronti a un Robin Hood strike". Così nel corso di un'intervista a RTL, Luca Squeri, presidente della Figisc-Confcommercio, ha annunciato la possibilità di uno sciopero della categoria. "Se il governo parla di Robin Hood tax - ha detto - noi parliamo di Robin Hood strike". Squeri ha definito "insostenibili" le condizioni che le compagnie applicano ai gestori e ha ricordato che su 1 euro e 50 centesimi al litro di costo del carburante, a noi gestori restano 3 monetine e mezzo da un centesimo". "Dobbiamo richiamare le compagnie petrolifere ai loro doveri e insieme a Fegica e Faib" le altre sigle dei gestori, "stiamo valutando la possibilità di uno sciopero in forma unitaria. Decideremo insieme quando calendarizzarlo". Riguardo alle iniziative di tassare le imprese petrolifere annunciate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, Squeri ha detto che il caro petrolio "é un problema mondiale dettato da speculazioni internazionali, che vanno colpite". "Qualcuno sta speculando - ha aggiunto - se il governo ritiene che questo sia da addebitare alle compagnie, fa bene".(ANSA).


mah per me qualcuno bara ..... :-?


scusa, tu lo sai quanto incidono le tasse sul prezzo al litro della benzina? hai idea di quanto in realtà sia il prezzo industriale della benzina prima delle tasse? (che come sapete sono tasse su tasse perchè l'iva viene calcolata anche sulle accise) IL PRIMO CHE CI SPECULA E' PROPRIO IL GOVERNO!
ti confermo che il guadagno del benzinaio al litro è nell'ordine della cifra riportata sopra, magari quello servito è leggermente piu alto, poi i prezzi sono liberi e magari qualche benzinaio tiene i prezzi piu alti (finche la gente ci và...) ma quello è il guadagno, d'altronde a fare un pieno (45 litri circa) ci vogliono 3 minuti di lavoro non è poi cosi esagerato
 
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Perchè il JAPAN sembra poter ( forse ) andar bene ... ?


Non vi ispira nulla la signora qui sopra... ?




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