tontolina
Forumer storico
da http://www.effedieffe.com/content/view/3779/179/
Il FMI controllerà gli Stati Uniti
Quando uno Stato è incapace di tenere i suoi conti in ordine, accumula debiti su debiti con le banche estere, ed è vicino all’insolvenza, di solito riceve la visita di esperti del Fondo Monetario Internazionale. Questo ente sovrannazionale, nato a Bretton Woods, gestisce la sanità del sistema monetario internazionale; può fornire ulteriori prestiti al Paese rovinato, ma come contropartita, può imporre durissime «ricette di risanamento», che vanno dalla svalutazione della moneta nazionale, alla «privatizzazione» o vendita di «attivi» nazionali (miniere, ad esempio), a tagli della spesa pubblica giudicata improduttiva (secondo i creditori). Praticamente, il Paese è sottoposto a gestione controllata e a pignoramento.
Accade, per lo più, che ricevano la visita del FMI piccoli Paesi africani, o di nessun peso politico. È accaduto all’Argentina. Accade all’Italia, per via del nostro immane debito pubblico.
Ma non è mai accaduto che i revisori del Fondo Monetario bussassero alla porta di Washington: non foss’altro perchè Washington è il principale «azionista» del Fondo, di cui detiene con Londra (i due vincitori della seconda guerra mondiale)
il 60% delle quote.
Stavolta invece accade, e ne dà notizia lo Spiegel: il Fondo Monetario «ha informato» Ben Bernanke, il governatore della Banca Centrale USA (Federal Reserve) che intende procedere a un esame generale del sistema finanziario USA. Il consiglio direttivo ha decretato quello che chiama un «Financial Sector Assessment Program» delle finanze americane. Sarà, scrive Der Spiegel, «nè più nè meno che una radiografia completa del sistema finanziario USA».
Il FMI controllerà gli Stati Uniti
Quando uno Stato è incapace di tenere i suoi conti in ordine, accumula debiti su debiti con le banche estere, ed è vicino all’insolvenza, di solito riceve la visita di esperti del Fondo Monetario Internazionale. Questo ente sovrannazionale, nato a Bretton Woods, gestisce la sanità del sistema monetario internazionale; può fornire ulteriori prestiti al Paese rovinato, ma come contropartita, può imporre durissime «ricette di risanamento», che vanno dalla svalutazione della moneta nazionale, alla «privatizzazione» o vendita di «attivi» nazionali (miniere, ad esempio), a tagli della spesa pubblica giudicata improduttiva (secondo i creditori). Praticamente, il Paese è sottoposto a gestione controllata e a pignoramento.
Accade, per lo più, che ricevano la visita del FMI piccoli Paesi africani, o di nessun peso politico. È accaduto all’Argentina. Accade all’Italia, per via del nostro immane debito pubblico.
Ma non è mai accaduto che i revisori del Fondo Monetario bussassero alla porta di Washington: non foss’altro perchè Washington è il principale «azionista» del Fondo, di cui detiene con Londra (i due vincitori della seconda guerra mondiale)
il 60% delle quote.
Stavolta invece accade, e ne dà notizia lo Spiegel: il Fondo Monetario «ha informato» Ben Bernanke, il governatore della Banca Centrale USA (Federal Reserve) che intende procedere a un esame generale del sistema finanziario USA. Il consiglio direttivo ha decretato quello che chiama un «Financial Sector Assessment Program» delle finanze americane. Sarà, scrive Der Spiegel, «nè più nè meno che una radiografia completa del sistema finanziario USA».