LA CRISI DEL DEBITO
Il G20 promuove l' Italia, Grilli : «Non siamo più osservati speciali, ora controlli di routine»
Draghi: «Bene Roma e Madrid». Ma i Grandi raddoppiano le risorse del Fmi contro i debito. «Ripresa mondiale modesta»
MILANO - L'Italia non è più l'«osservato speciale» e le verifiche sullo stato di salute dei conti pubblici rientrano da qualche tempo nella prassi ordinaria. Lo ha riferito il vice ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, dopo aver partecipato ai lavori del G20 a Washington, osservando che dai Grandi è arrivato un «generale apprezzamento per gli sforzi compiuti», anche se molto resta da fare per portare il Paese fuori dalle secche. Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha riconosciuto «i notevoli progressi di Italia e Spagna» che pure «hanno ancora molta strada da percorrere». Nonostante le rassicurazioni sul rischio di contagio, il G20 andato avanti sul rafforzamento delle misure anti crisi del debito, raddoppiando le risorse a disposizione del Fmi. Il quadro mondiale non aiuta, la crescita attesa, scrive il G20 nel comunicato finale, «è modesta» e resta alto il livello di rischio.
«ORA CONTROLLI DI ROUTINE» - «L'Italia è uscita dalla fase di osservato specialie: siamo entrati nella fase di controlli di routine», ha detto Grilli. «La volatilità dei mercati è forte perchè c'è incertezza», è necessario «perseverare lungo la strada presa. C'è un accordo generale sul fatto che la strada intrapresa sia quella giusta».
LAGARDE: RISORSE FMI PER CHI LE CHIEDE - Il G20 «resterà vigile» sugli alti prezzi del petrolio ed è «pronto ad assumere azioni aggiuntive, se necessario per assicurare adeguate forniture», si legge tra le altre cose nella nota del G20. I paesi che ne fanno parte si sono impegnati ad aumentare le risorse dell'Fmi per oltre 430 miliardi di euro per far fronteggiare la crisi del debito. «Abbiamo quasi raddoppiato la capacità di prestito del Fondo» ha osservato il direttore generale Christine Lagarde, per la quale l'accordo sta a segnalare «la forte risoluzione della comunità internazionale ad assicurare la stabilità finanziaria globale e a mettere la ripresa economica mondiale su un passo più solido». Queste risorse «saranno disponibili per tutti i paesi membri del Fmi e non saranno focalizzate in una particolare regione».
