Obbligazioni indicizzate inflazione Carcabar: Btp, Etf, Bond, commenti liberi sugli investimenti (11 lettori)

Scarlatti

viva gli orsi!ba.sta.rdi!
ciao scarla.....gliel' ho gia' detto che qua' e' dura;)
se non fosse per il buon posto di mia moglie me la sarei gia' svignata a gambe levate.....:lol::lol:

:ciao:

Ciao Carca!!!

Sono passato stamattina davanti alla CarcaHouse, tutto a posto!!!:up:

Un po' l'erbetta altina...:D

Speriamo che il nostro caro amico c.f.i riesca nel suo intento!!!:up::)
 

Fernando'S

Forumer storico
10 anni fa' in brasile campavi con 500 euro/mese.....

oggi se vuoi vivere in maniera decente ti servono almeno 1200/1500 euro ed avere casa propria....

dico in maniera dcent perche' la salute pubblica fa' schifo, e quindi te ne devi pagare una privata che e' piu' cara in base all' eta'.....

il carovita poi almeno qua' a natal vola......

io ti dico che per viver tranquillo almeno devi prendere 3000/3500 rais al mese....circa 1400 euro....;)

poi se uno vuole vivere di stenti.....bah allora lo si puo' fare pur in rubilandia....:D

:ciao:

ok grazie :)
e quanto costa una casa ?
quartiere decente, sogg +2 camere cucina bagno +balcone o terrazzo o giardino ??
 

ottimista 2011

forza magico torino
beh...vivere con 1000 neuri al mese qua e 1000 neuro/mse in italia, attualmente vivo meglio in italia....

almeno c'e' uno straccio di sanita' gratis e alla sera posso uscir tranquillo snza rischiare di essre rapinato...;)

si carca forse hai ragione ci lamentiamo ma tutto sommato in italia si sta bene , domani vado in sicilia a fare un corso di una settimana esattamente a cefalu' dicono che e' un posto splendido io amo la sicilia ho dei parenti e la cucina e' fantastica molto simile a quella romagnola . ciao a presto
 

il carcarlo

only etf
ok grazie :)
e quanto costa una casa ?
quartiere decente, sogg +2 camere cucina bagno +balcone o terrazzo o giardino ??

una casa non eccessivamente grande (80/90 mtri quadrati) su un terreno di 200 metri ti costa 150/200000 reais, cioe' 70/80000 euro.....:eek::eek::eek:

se poi vai in centro citta' o zona turistica io ho sentito anche di appartamenti in condominio di 50 metri costare 500000 reais....

qua' sono impazziti tutti.....:rolleyes:

vicino a dova abito c'e' uno che pr un solo terreno di 200 metri quadrati vuole 160000 reais.....

a sto punto si puo' vivere certamente in qualche altro luogo, tipo capo verde ad esempio o altrove.....

il brasile oramai non e' piu' l' america da tempo.....

buon carcargiorno...
 
Ultima modifica:

il carcarlo

only etf
si carca forse hai ragione ci lamentiamo ma tutto sommato in italia si sta bene , domani vado in sicilia a fare un corso di una settimana esattamente a cefalu' dicono che e' un posto splendido io amo la sicilia ho dei parenti e la cucina e' fantastica molto simile a quella romagnola . ciao a presto
:up:

intanto anche oggi sui btp solito copione.....:titanic::titanic:

aspettando le cedole....:D
 

luzzogno

Forumer storico
:up:

intanto anche oggi sui btp solito copione.....:titanic::titanic:

aspettando le cedole....:D

Buona giornata a TT/E ciao CalcaCalcone(BelCarcarlo)




CRISI
Argentina, altro che boom
Dopo il default, falsi dati sulla ripresa.
di Marco Todarello


(© Getty Images) Cristina Kirchner, presidente dell'Argentina.

Da quando l’uscita della Grecia dall’euro ha smesso di essere uno spauracchio per diventare una concreta possibilità, i sostenitori del ritorno alla dracma - con il relativo default di Atene - hanno invocato il caso dell’Argentina per ricordare i miracolosi benefici che ne potrebbero derivare.
DAL 2008 IL PIL CRESCE DELL'8%. L’economia del Paese sudamericano, che oggi appare in ottima salute, è stata infatti ricostruita sulle ceneri del crac finanziario del 2001. E da fuori tutto sembra che funzioni per il meglio.
Dal 2008 il Prodotto interno lordo cresce con una media dell’8%, il tasso di disoccupazione è sceso dal 25% del 2002 all’attuale 7,1% e il reddito medio pro capite, che nel 2001 era di 2.670 dollari, è oggi di 7.400.
BUENOS AIRES TRUCCA I DATI. Numeri apparentemente inequivocabili, peccato però che da più parti (dagli economisti indipendenti riuniti sul blog Foco económico fino al gruppo di parlamentari dell’opposizione di Índice del congreso) il governo di Cristina Kirchner sia accusato di truccare regolarmente i dati statistici attraverso il controllo diretto dell’Indec (l'equivalente dell’Istat italiano).
THE ECONOMIST IGNORA L'ARGENTINA. La difformità tra i dati forniti dalla Casa Rosada e gli istituti indipendenti è tale che il settimanale The Economist, in un articolo pubblicato a febbraio, ha spiegato che in futuro ignorerà i dati sull’inflazione diffusi dall’Indec.
Secondo gli esperti di Foco económico il Pil argentino è oggi sovrastimato del 10%, mentre l’inflazione sottostimata del 16% (25% quella reale contro il 9% stimato dal governo).
Per sostenere la crescita, Kirchner ha creato pericolosi squilibri


Una manifestazione in Argentina dopo il default.

L’ossessione per la crescita a ogni costo, da un lato, e la necessità di tenere buone le masse con sussidi e benefici - le stesse che hanno garantito a Kirchner una vittoria schiacciante alle elezioni del 2011 - hanno prodotto degli squilibri economici che il Paese potrebbe presto pagare cari.
I sussidi economici alle classi più disagiate (per abbassare i prezzi di alimenti e trasporti pubblici, ma anche per maternità e spese scolastiche) continuano infatti a pesare molto sul deficit pubblico, ma anche altre politiche attuate nell’ultimo anno denotano un certo nervosismo.
LIMITATA L'INDIPENDENZA DELLA BANCA CENTRALE. A partire dalla recente riforma della Banca centrale argentina, che ora potrà trasferire al Tesoro liquidità fino al 20% (prima il limite era il 10%) delle entrate pubbliche e dovrà mettere a disposizione del governo tutte le proprie riserve (prima erano solo le eccedenze), oggi pari a 47 miliardi di dollari, per pagare il debito.
Ovvero una riforma che «limita fortemente l’indipendenza dell’istituto», come ha scritto Martin Uribe, docente di Economia alla Duke University di Durham, negli Stati Uniti.
NAZIONALIZZAZIONI CONTRO L'ESTERO. A completare il quadro ci sono le nazionalizzazioni - come l’ultima, contestata, della compagnia petrolifera Ypf ai danni della spagnola Repsol - e soprattutto il muro sollevato per limitare al massimo le importazioni ed evitare così la perdita di preziosa valuta estera.
Insomma, i conti argentini sono tutt’altro che a posto, e l’economia non è in salute come sembra.
CON L'AUSTERITY PAESE IN GINOCCHIO. «È vero che oggi l’Argentina sta meglio del 2001 perché ha un debito estero molto basso», ha spiegato a Lettera43.it Mario Seminerio, economista e autore del blog economico Phastidio.net, «ma è anche molto fragile perché sui mercati internazionali è considerata un paria, proprio per il default. Per questo l’Argentina ha difficoltà a chiedere prestiti, ed è condannata ad avere un avanzo commerciale».
Prosegue l'economista: «Se sparisse quell’avanzo, davanti a un eventuale deficit commerciale, per limitare le importazioni, l'Argentina sarà costretta a stringere la domanda interna. E per farlo dovrà attuare una manovra di austerità simile a quelle viste in Europa, che la costringerà a ridurre o azzerare i sussidi economici. E questo, in un Paese che ha ancora ampi strati di popolazione sotto la soglia di povertà, provocherà forti tensioni sociali».
Con la crisi, tensioni sociali e violenza nelle città fino al 2003


(© Getty Images) Con il deafault, in Argentina si sono scatenate violenze nelle città.

Le tensioni rimandano direttamente al 19 dicembre 2001, quando la popolazione passò dalle proteste pacifiche agli attacchi violenti a banche e supermercati.
Chi oggi suggerisce per la Grecia la soluzione argentina, non deve dimenticare il processo che portò a quelle violenze.
Il governo di Fernando de La Rúa allora chiuse le banche e congelò i conti correnti. La moneta, che fino a pochi giorni prima era equiparata al dollaro, fu svalutata dell’80%, così come il potere d’acquisto dei salari.
Provvedimenti forse inevitabili, ma che ebbero costi sociali enormi. Il credito ai privati crollò del 50% per vari anni, e il sistema produttivo marciò al rallentatore almeno fino al 2003.
VARATI I FINANZIAMENTI AL WELFARE. In quell’anno il Paese ricominciò lentamente a crescere, anche grazie alle misure anticrisi dell’economista Roberto Lavagna, che fu confermato al ministero dell’Economia dall’appena eletto Nestor Kirchner.
Il governo ristrutturò il sistema fiscale e varò prestiti agevolati per le imprese, oltre a predisporre grossi finanziamenti per il welfare. Soprattutto, investì tutte le energie disponibili nella produzione di grano e soia, che ancora oggi è prima voce nella bilancia delle esportazioni. E Cristina Kirchner, che nel 2007 sostituì il marito alla presidenza, sta continuando sulla stessa linea politica.
L'ARGENTINA POSSIEDE UNA SUA MONETA. Una ricetta che, tra occultamenti dei dati economici e insostenibilità dei sussidi pubblici, potrebbe però presto rivelarsi un vaso di Pandora.
«Per la Grecia, la soluzione argentina è inapplicabile per almeno due ragioni», sottolinea Seminerio, «Buenos Aires aveva una propria valuta, il peso, convertibile alla pari con il dollaro. Quando c’è stato il default, il Paese ha dichiarato l’inconvertibilità, ha definito il nuovo cambio ufficiale e ha limitato il prelievo di dollari. La Grecia non ha una sua valuta. Si troverebbe priva di salvacondotti, costretta per sopravvivere a stampare la nuova dracma all’impazzata».
LA GRECIA NON HA RISORSE NATURALI. C’è poi una questione di ricchezza intrinseca: «L’Argentina è ricca di risorse naturali (gas, petrolio, soia e grano, ndr), mentre la Grecia ha nell’interscambio commerciale un peso ridicolo. Non ha una base di esportazione, e si ritroverebbe senza alcuna forza proprio nei rapporti commerciali, il supporto su cui dovrebbe poter ritrovare la stabilità».

AssassiniBastardiCriminali
M5S ci saremo anche NOI in TANTI
:ciao::ciao::ciao:
belli,bekki&brutti
 

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