Obbligazioni indicizzate inflazione Carcabar: Btp, Etf, Bond, commenti liberi sugli investimenti (8 lettori)

il carcarlo

only etf
ohhh devo andare. carca' me raccomando . su il 3d e su con la vita.

chiarisciti !:up:

mi sono gia' chiarito:D
gli altri sono scappati ma io continuo col treddo:up:

a proposito sta news e' parecchio interessante;)



News Finanza & Economia » Economia Europa » Draghi: rischio recessione Europa, su EFSF basta chiacchiere
Economia Europa, Hot News
Draghi: rischio recessione Europa, su EFSF basta chiacchiere

Strigliata del governatore BCE, che vede rischi al ribasso su crescita Eurozona

Oggi, ore 17:23 - Commenta la notizia
nuvoletta.png


DURO INTERVENTO DI MARIO DRAGHI AL CONGRESSO EBA. IL GOVERNATORE INVITA A PASSARE AI FATTI – All’apertura dell’European Banking Congress, il governatore della BCE, Mario Draghi, ha parlato di un aumento dei rischi al ribasso sul fronte della crescita nell’Eurozona, il cui pil un pò dappertutto starebbe mostrando segni di indebolimento. Per questo, ha aggiunto il governatore, le pressioni sui prezzi, costi e salari sembrano moderarsi e ciò ha spinto Francoforte all’inizio del mese ad abbassare i tassi di interesse di un quarto di punto, all’1,25%, ma tenendo a precisare che non è cambiato l’obiettivo di medio-lungo termine, che consiste nel perseguire la stabilità dei prezzi. Semplicemente, le condizioni hanno permesso il taglio contenuto dei tassi.
Ma è su un altro aspetto che le parole di Draghi sono state dure nei toni e nella sostanza. Il presidente dell’Eurotower ha ricordato come siano trascorsi quattro mesi da quando a luglio i governi europei avevano raggiunto un accordo sull’irrobustimento del Fondo europeo di salvataggio, l’Efsf. E prosegue Draghi, ricordando come siano già passate più di quattro settimane, da quando sempre i governi europei hanno parlato di “effetto leva” dell’Efsf, pari a 4-5 volte le sue dimensioni. Su quest’ultimo punto, il riferimento è chiaramente alla cosiddetta copertura assicurativa di cui si era parlato ad ottobre.
Tuttavia, rileva Draghi, rammaricato, ad oggi non si conosce nulla di questi due accordi, non essendo stati applicati. E ciò, mentre l’Europa mostra segni evidenti di aumento dei rischi della crisi debitoria, nonchè di rallentamento dell’economia reale. Pertanto, il governatore ha invitato i governi a fare presto, a trasformare le parole in fatti, una volta per tutte, ribadendo come per il futuro ciò che va essenzialmente modificata e rafforzata sia la governance europea.
Su un punto, invece, le parole di Draghi sembrano ricalcare quanto esplicitato due giorni fa dal cancelliere tedesco Angela Merkel, al congresso federale della CDU. Il governatore ha spiegato come il mantenimento della credibilità della politica monetaria sia abbastanza difficile e richiede grandi sforzi e costanti, mentre la credibilità la si può dissipare velocemente, attraverso azioni di breve termine. In sostanza, Draghi ha invitato a non riporre eccessive aspettative in interventi miracolistici di politica monetaria, perchè ciò non sarebbe possibile, essendo nel lungo periodo molto più dolorosi i costi per il recupero della credibilità perduta.

IL DILEMMA DELL’EFSF E LO SCONTRO CON LA GERMANIA

Le parole del governatore della BCE sono da un lato la presa d’atto del fallimento della governance europea, ma dall’altro palesano una sorta di impasse tra gli stati europei e uno scontro sotterraneo nella stessa BCE, di cui scrive stamane l’autorevole quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine”, Secondo il FAZ, dentro l’istituto di Francoforte sarebbe stato raggiunto un accordo segreto, per impedire che l’importo settimanale degli acquisti dei bond governativi dell’Eurozona superi il valore di 20 miliardi di euro. Il quotidiano rivela che siano state fonti interne a dare la soffiata, ma non le ha indicate, parlando di una sorta di intesa tra i rappresentanti degli stati virtuosi, notoriamente contrari agli aiuti, come Germania, Austria, Olanda e Finlandia.
Da un punto di vista pratico, il limite non dovrebbe avere conseguenze operative, dato che la BCE ha superato i 20 miliardi settimanali soltanto alla sua prima settimana di intervento sui mercati a ottobre, quando furono acquistati 21 miliardi di bond, per contenere i rendimenti di BTp e Bonos. Si pensi, inoltre, che durante la settimana scorsa, quando lo spread decennale BTp-Bund è arrivato a 576 punti base, l’intervento della BCE è stato di soli 4,5 miliardi complessivi. Tuttavia, la limitazione ha il sapore di una sorta di tutela nei confronti di Draghi, che evidentemente viene ritenuto poco rigoroso dai tedeschi, sul piano della stabilità monetaria, sebbene vada ricordato come anche il predecessore Trichet fu oggetto di simili critiche.
I tedeschi, in particolare, sono piuttosto scettici sull’idea che gli acquisti possano avere un effetto positivo sulla credibilità dei bond, ritenendo, al contrario, che ciò disincentivi i governi a risanare i conti e, quindi, nel lungo periodo gli stessi mercati a investire in essi.
Altro punto di scontro tra la Germania di Angela Merkel e gli altri stati, Francia in testa, riguarda l’uso del nuovo Efsf. Benchè la stessa cancelliera abbia aperto a un rafforzamento dell’importo del fondo, non si trova ancora oggi un’intesa su come utilizzarlo, il che è alla base dell’impennata di sfiducia dei mercati sui bond dell’Eurozona, a partire dai periferici.
I tedeschi sono contrari a utilizzare il fondo come diretto finanziatore delle ricapitalizzazioni bancarie e anche a un suo intervento nelle aste governative dei titoli di stato. Ritengono che le banche dovrebbero affrontare il nodo dell’aumento di capitale con mezzi propri e solo in un secondo momento potendo ricorrere, se possibile, all’aiuto pubblico degli stati nazionali; e solo se ancora ciò fosse insufficiente, fare richiesta all’Efsf, che fungerebbe da prestatore di ultimissima istanza.
La Francia, al contrario, ha il problema delle banche che bruciano, piene zeppe di titoli tossici. Pertanto, Parigi vorrebbe che l’intervento dell’Efsf possa essere diretto, così come per le aste dei bond. E’ noto, infatti, il timore di Sarkozy di perdere quanto prima la tripla A, cosa che l’Eliseo tenta di allontanare con tentativi di ristabilire la fiducia sui mercati, attraverso la richiesta di un interventismo spinto dell’Efsf e anche della stessa BCE.


:ciao:
 

Setteteo

Mind the Global Cucumber
nella colonnina di dx di investire oggi c'è la lista delle esenzioni, tra cui appunto luoghi di culto e proprietà della chiesa.
Approfondendo l'argomento si trova una situazione normativa veramente tanto intricata quanto blindata, con veti scolpiti dentro accordi internazionali che il parlamento difficilmente può modificare.
Poi fosse per me pagherebbe anche gli arretrati :D
 

Scarlatti

viva gli orsi!ba.sta.rdi!
Ciao raga,
oggi sono particolarmente contento perche' il goveno Monti ha avuto la fiducia e puo' operare.

Anche se so che questo governo ci mettera' mano al portafoglio, non so, ma mi sento ben rappresentato da Monti, ed è proprio il tipo di premier perfetto per come me lo immaginavo io: serio, competente e determinato.

Come si è ben capito a me piacciono piu' i tecnici che i politici :D

Per quanto riguarda la "discussione" avvenuta ieri tra vari treddisti, volevo solo dire che conosco Carca di persona ed è una persona che certo non disdegna lo scherzo "sano" anzi, quindi penso che si è cosi' arrabbiato vuol dire che si è veramente oltrepassato il limite.
Spero che, se qualcuno ha sbagliato, possa fare un passo indietro per rimettere le cose a posto.
Ciao.
 

il carcarlo

only etf
Ciao raga,
oggi sono particolarmente contento perche' il goveno Monti ha avuto la fiducia e puo' operare.

Anche se so che questo governo ci mettera' mano al portafoglio, non so, ma mi sento ben rappresentato da Monti, ed è proprio il tipo di premier perfetto per come me lo immaginavo io: serio, competente e determinato.

Come si è ben capito a me piacciono piu' i tecnici che i politici :D

Per quanto riguarda la "discussione" avvenuta ieri tra vari treddisti, volevo solo dire che conosco Carca di persona ed è una persona che certo non disdegna lo scherzo "sano" anzi, quindi penso che si è cosi' arrabbiato vuol dire che si è veramente oltrepassato il limite.
Spero che, se qualcuno ha sbagliato, possa fare un passo indietro per rimettere le cose a posto.
Ciao.

concordo in pieno.....anche se ci tocchera' mettere mani al portafogli:sad::sad:
pero' son 3/4 giorni che lo spread va giu' a sasso:D
 

il carcarlo

only etf
Economia Italia, Hot News
Governo Monti: fiducia alla Camera, plauso Fmi

Monti ottiene fiducia ampia e annuncia incontro con Merkel e Sarkozy

Oggi, ore 18:26 - Commenta la notizia
nuvoletta.png


556 VOTI A FAVORE E 61 CONTRARI. MONTI VUOLE CONSENSO AMPIO IN PARLAMENTO E CON LE PARTI SOCIALI – Con la sola eccezione della Lega Nord, il governo Monti ha ottenuto la fiducia di tutti gli altri gruppi parlamentari alla Camera, con 556 sì e 61 no. Il premier ha auspicato che il clima sia positivo nel futuro prossimo, con toni pacati da parte di tutti, non per l’inazione del governo, quanto per la ricerca di un ampio consenso, che dovrà avvenire sia dentro il Parlamento, che con le parti sociali. Monti ha anche annunciato che le misure che il governo intende varare andranno nella direzione del rigore, ma cercando di colpire di più coloro che fino ad oggi hanno dato di meno.
E nel suo discorso, il neo-premier ha parlato di un incontro imminente che terrà il prossimo giovedì a tre, con il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, anche se non ha voluto precisare di cosa si parlerà nel dettaglio. L’incontro sarà informale, ma “molto di lavoro”, ha aggiunto Monti.
Il premier ha poi ribadito che il suo governo non è a tempo, quindi, ha un orizzonte che va fino alla fine della legislatura. E precisa pure che non si è mai candidato a nulla, con ciò rispondendo a una domanda sulla durata del suo mandato, con riferimento probabile alle polemiche di questi giorni, dopo che il finiano Italo Bocchino aveva parlato di Monti come futuro candidato premier dei centristi.


BERLUSCONI SMENTISCE INDISCREZIONI SU PDL, MA CONFERMA SITUAZIONE ECCEZIONALE L’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha smentito le indiscrezioni di ieri, per cui avrebbe detto ai suoi parlamentari che il PDL è pronto a staccare la spina del governo in qualsiasi momento. Tuttavia, ha ribadito il suo concetto, per cui questa situazione eccezionale della crisi e dell’Eurozona ha portato a un’eccezionalità in Italia, con la sospensione temporanea della normale democrazia, che vi sarà “finchè dura questo governo”.

IL NODO DEL PROGRAMMA: REINTRODUZIONE ICI, LAVORO, PENSIONI E TASSA PATRIMONIALE La debolezza del nuovo esecutivo non sarà certo nei numeri bulgari di cui dispone, quanto nelle misure che intenderà attuare nel concreto. Perchè già dalle prime indiscrezioni e dai primi accenni del suo programma, il premier dovrà affrontare l’opposizione dell’una o dell’altra parte.
Si parla, ad esempio, della possibilità di reintrodurre l’Ici sulla prima casa, con un aggravio rispetto all’imposta pagata dai proprietari di case, prima dell’abolizione da parte del governo Berlusconi nel 2008. E ciò potrebbe avvenire per effetto combinato di una modifica delle aliquote e della revisione dei valori catastali. D’altronde, presentandosi ieri al Senato, Monti aveva parlato di anomalia italiana nel non tassare la prima casa.
La cosiddetta super-Ici porterebbe nelle casse dello stato 3,5 miliardi di euro, circa lo 0,2% del pil. A ciò si aggiungerebbe il varo probabile di una tassa patrimoniale, che dovrebbe colpire i beni mobili e immobili al di sopra di un determinato valore.
Ed è esplicito l’invito della sinistra su questo punto, con il segretario del PD, Pierluigi Bersani, che ha incitato il premier a insistere su Ici e patrimoniale. Tuttavia, su questi due punti il PDL non sarebbe disponibile a votare le misure, ritenendosi da sempre contrario a tassare le case di abitazione e il patrimonio delle famiglie, frutto di risparmi.
Ma anche la sinistra potrebbe vedersi arrivare in Parlamento misure indigeste e che riguarderebbero lavoro e pensioni. Se per ora Monti non ha nemmeno lontanamente parlato di “licenziamenti facili”, è chiaro che punta a una riforma del mercato del lavoro, rendendo più flessibile il contratto a tempo indeterminato, sul modello di quanto già aveva previsto l’ex ministro del lavoro Sacconi il mese scorso, recependo la lettera della BCE. Anche le proposte del PD Ichino andrebbero verso questa direzione, sebbene il giuslavorista su questo punto parla a titolo personale. Si punta, cioè, a rendere più facili i licenziamenti, nel caso di difficoltà dell’impresa, senza l’obbligo di reintegro da parte di quest’ultima, in assenza di giusta causa.
Altro capitolo spinoso è quello delle pensioni, su cui il PD subirebbe pressioni forti dalla Cgil, per un suo no secco. Indiscrezioni vorrebbero che il nuovo governo attui a decorrere dall’1 gennaio 2012 il metodo contributivo pro-quota per tutti. In pratica, sarebbero rimosse le distinzioni ancora vigenti della legge Dini, che prevedeva il calcolo della pensione con il modello contributivo per i lavoratori che alla fine del 1995 risultino avere meno di 18 anni di contributi, mentre per coloro che al 31 dicembre del 1995 hanno maturato più di 18 anni di contributi, si applica ancora per intero il metodo retributivo.
Le nuove misure al vaglio del governo imporrebbero un trattamento pro-quota: calcolo retributivo per gli anni di lavoro fino al 31-12-1995 e contributivo per gli anni successivi. E ancora: per chi va in pensione con l’anzianità, il calcolo sarebbe solo e interamente di tipo contributivo.
Il nuovo modello previdenziale prevederebbe la possibilità, a seconda dei casi (requisiti maturati per la pensione di anzianità o meno), di uscire dal lavoro tra i 63 e i 68 anni di età, ma con disincentivi sull’importo della pensione, man mano che l’età si abbassa.
Anche su questi punti, il PD troverebbe grosse difficoltà a votare le misure. (Legge di Stabilità: Pensione a 67 anni)


PLAUSO CON AVVISO DA FITCH E FMI

L’agenzia di rating Fitch ha voluto esprimere la sua soddisfazione per il nuovo corso politico italiano, sottolineando come il peggioramento delle condizioni di rifinanziamento per i bond italiani siano stati frutto di un calo di credibilità della politica di Roma. Il cambiamento in atto, ha aggiunto Fitch, potrebbe determinare una inversione di tendenza sui mercati, con una riduzione dei rendimenti. Questo, ovviamente, man mano che il governo Monti attuerà le misure richieste. Esso gode, per l’agenzia, della credibilità che gli consente di portare avanti il lavoro fino alla fine della legislatura.
Tuttavia, è la stessa Fitch che avverte che è pronta a tagliare il rating italiano, nel caso in cui il nostro Paese non fosse in grado di rifinanziarsi sul mercato.
Stessa soddisfazione da parte del Fondo Monetario Internazionale, che annuncia che alla fine di novembre vi sarà una sua missione a Roma, su mandato del G20, per vigilare sull’attuazione degli impegni che il governo italiano si è assunto al vertice di Cannes e specificando che si tratta di una missione solo di Washington, che avrà cadenza trimestrale e dopo cui avverrà sempre la pubblicazione di un rapporto. (Sul monitoraggio dell’Fmi si legga: Crisi e mercati, parola di gestore)
 

Scarlatti

viva gli orsi!ba.sta.rdi!
PLAUSO CON AVVISO DA FITCH E FMI

L’agenzia di rating Fitch ha voluto esprimere la sua soddisfazione per il nuovo corso politico italiano, sottolineando come il peggioramento delle condizioni di rifinanziamento per i bond italiani siano stati frutto di un calo di credibilità della politica di Roma. Il cambiamento in atto, ha aggiunto Fitch, potrebbe determinare una inversione di tendenza sui mercati, con una riduzione dei rendimenti. Questo, ovviamente, man mano che il governo Monti attuerà le misure richieste. Esso gode, per l’agenzia, della credibilità che gli consente di portare avanti il lavoro fino alla fine della legislatura.
Tuttavia, è la stessa Fitch che avverte che è pronta a tagliare il rating italiano, nel caso in cui il nostro Paese non fosse in grado di rifinanziarsi sul mercato.
Stessa soddisfazione da parte del Fondo Monetario Internazionale, che annuncia che alla fine di novembre vi sarà una sua missione a Roma, su mandato del G20, per vigilare sull’attuazione degli impegni che il governo italiano si è assunto al vertice di Cannes e specificando che si tratta di una missione solo di Washington, che avrà cadenza trimestrale e dopo cui avverrà sempre la pubblicazione di un rapporto. (Sul monitoraggio dell’Fmi si legga: Crisi e mercati, parola di gestore)[/QUOTE]


Azz.... se Fitch comincia a farci qualche elogio mi comincio a preccupare :-?:D:D
 

unlui

Cymbius !
mi sono gia' chiarito:D
gli altri sono scappati ma io continuo col treddo:up:

a proposito sta news e' parecchio interessante;)



News Finanza & Economia » Economia Europa » Draghi: rischio recessione Europa, su EFSF basta chiacchiere
Economia Europa, Hot News
Draghi: rischio recessione Europa, su EFSF basta chiacchiere

Strigliata del governatore BCE, che vede rischi al ribasso su crescita Eurozona

Oggi, ore 17:23 - Commenta la notizia
nuvoletta.png


DURO INTERVENTO DI MARIO DRAGHI AL CONGRESSO EBA. IL GOVERNATORE INVITA A PASSARE AI FATTI – All’apertura dell’European Banking Congress, il governatore della BCE, Mario Draghi, ha parlato di un aumento dei rischi al ribasso sul fronte della crescita nell’Eurozona, il cui pil un pò dappertutto starebbe mostrando segni di indebolimento. Per questo, ha aggiunto il governatore, le pressioni sui prezzi, costi e salari sembrano moderarsi e ciò ha spinto Francoforte all’inizio del mese ad abbassare i tassi di interesse di un quarto di punto, all’1,25%, ma tenendo a precisare che non è cambiato l’obiettivo di medio-lungo termine, che consiste nel perseguire la stabilità dei prezzi. Semplicemente, le condizioni hanno permesso il taglio contenuto dei tassi.
Ma è su un altro aspetto che le parole di Draghi sono state dure nei toni e nella sostanza. Il presidente dell’Eurotower ha ricordato come siano trascorsi quattro mesi da quando a luglio i governi europei avevano raggiunto un accordo sull’irrobustimento del Fondo europeo di salvataggio, l’Efsf. E prosegue Draghi, ricordando come siano già passate più di quattro settimane, da quando sempre i governi europei hanno parlato di “effetto leva” dell’Efsf, pari a 4-5 volte le sue dimensioni. Su quest’ultimo punto, il riferimento è chiaramente alla cosiddetta copertura assicurativa di cui si era parlato ad ottobre.
Tuttavia, rileva Draghi, rammaricato, ad oggi non si conosce nulla di questi due accordi, non essendo stati applicati. E ciò, mentre l’Europa mostra segni evidenti di aumento dei rischi della crisi debitoria, nonchè di rallentamento dell’economia reale. Pertanto, il governatore ha invitato i governi a fare presto, a trasformare le parole in fatti, una volta per tutte, ribadendo come per il futuro ciò che va essenzialmente modificata e rafforzata sia la governance europea.
Su un punto, invece, le parole di Draghi sembrano ricalcare quanto esplicitato due giorni fa dal cancelliere tedesco Angela Merkel, al congresso federale della CDU. Il governatore ha spiegato come il mantenimento della credibilità della politica monetaria sia abbastanza difficile e richiede grandi sforzi e costanti, mentre la credibilità la si può dissipare velocemente, attraverso azioni di breve termine. In sostanza, Draghi ha invitato a non riporre eccessive aspettative in interventi miracolistici di politica monetaria, perchè ciò non sarebbe possibile, essendo nel lungo periodo molto più dolorosi i costi per il recupero della credibilità perduta.

IL DILEMMA DELL’EFSF E LO SCONTRO CON LA GERMANIA

Le parole del governatore della BCE sono da un lato la presa d’atto del fallimento della governance europea, ma dall’altro palesano una sorta di impasse tra gli stati europei e uno scontro sotterraneo nella stessa BCE, di cui scrive stamane l’autorevole quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine”, Secondo il FAZ, dentro l’istituto di Francoforte sarebbe stato raggiunto un accordo segreto, per impedire che l’importo settimanale degli acquisti dei bond governativi dell’Eurozona superi il valore di 20 miliardi di euro. Il quotidiano rivela che siano state fonti interne a dare la soffiata, ma non le ha indicate, parlando di una sorta di intesa tra i rappresentanti degli stati virtuosi, notoriamente contrari agli aiuti, come Germania, Austria, Olanda e Finlandia.
Da un punto di vista pratico, il limite non dovrebbe avere conseguenze operative, dato che la BCE ha superato i 20 miliardi settimanali soltanto alla sua prima settimana di intervento sui mercati a ottobre, quando furono acquistati 21 miliardi di bond, per contenere i rendimenti di BTp e Bonos. Si pensi, inoltre, che durante la settimana scorsa, quando lo spread decennale BTp-Bund è arrivato a 576 punti base, l’intervento della BCE è stato di soli 4,5 miliardi complessivi. Tuttavia, la limitazione ha il sapore di una sorta di tutela nei confronti di Draghi, che evidentemente viene ritenuto poco rigoroso dai tedeschi, sul piano della stabilità monetaria, sebbene vada ricordato come anche il predecessore Trichet fu oggetto di simili critiche.
I tedeschi, in particolare, sono piuttosto scettici sull’idea che gli acquisti possano avere un effetto positivo sulla credibilità dei bond, ritenendo, al contrario, che ciò disincentivi i governi a risanare i conti e, quindi, nel lungo periodo gli stessi mercati a investire in essi.
Altro punto di scontro tra la Germania di Angela Merkel e gli altri stati, Francia in testa, riguarda l’uso del nuovo Efsf. Benchè la stessa cancelliera abbia aperto a un rafforzamento dell’importo del fondo, non si trova ancora oggi un’intesa su come utilizzarlo, il che è alla base dell’impennata di sfiducia dei mercati sui bond dell’Eurozona, a partire dai periferici.
I tedeschi sono contrari a utilizzare il fondo come diretto finanziatore delle ricapitalizzazioni bancarie e anche a un suo intervento nelle aste governative dei titoli di stato. Ritengono che le banche dovrebbero affrontare il nodo dell’aumento di capitale con mezzi propri e solo in un secondo momento potendo ricorrere, se possibile, all’aiuto pubblico degli stati nazionali; e solo se ancora ciò fosse insufficiente, fare richiesta all’Efsf, che fungerebbe da prestatore di ultimissima istanza.
La Francia, al contrario, ha il problema delle banche che bruciano, piene zeppe di titoli tossici. Pertanto, Parigi vorrebbe che l’intervento dell’Efsf possa essere diretto, così come per le aste dei bond. E’ noto, infatti, il timore di Sarkozy di perdere quanto prima la tripla A, cosa che l’Eliseo tenta di allontanare con tentativi di ristabilire la fiducia sui mercati, attraverso la richiesta di un interventismo spinto dell’Efsf e anche della stessa BCE.


:ciao:
c'hanno la faccia come la mia :D
3444485.jpg
 

carpe diem

Banned
Ho letto velocemente qualche post
vedo che in mia assenza avete fatto dei casini

a prescindere da chi ha la colpa e da chi sente di aver subito dei torti
vi chiedo
di smettere con queste cavolate
ora vi chiarite da persone a modo
e tornate a scivere kazzate sul 3ad

..proprio oggi che i BTP hanno recuperato non è il caso di litigare..
 

Users who are viewing this thread

Alto