il carcarlo
only etf
Economia Europa, Economia Germania, Economia Italia, Hot News
L’ostinazione di Frau Angela
Le paure che tornano alla mente ed i fallimenti dimenticati
Ieri, ore 21:26 - Commenta la notizia
L’essere umano spesso torna con la mente al passato, ripercorre la sua vita a ritroso cercando di analizzare i fatti e cercando di far tesoro delle situazioni pericolose o dannose che sono accadute per evitare di ripeterle, anche se spesso tenta a rimuoverle.
Angela Merkel, a mio avviso, sta facendo questo tipo di percorso.
Ciclicamente i tedeschi tentano di dominare l’Europa; combattendo una guerra tradizionale. Invasione dei territori limitrofi e via dicendo, iniziando dallo stato più debole per poi attaccare quello più potente.
La storia ce lo ricorda.
Dopo l’unificazione della Germania, e con l’avvento della moneta unica, i tedeschi hanno iniziato a comportarsi come fossero i padroni dell’Unione Europea.
Non si contano i veti posti dalla Germania su molte richieste degli stati membri, come non si contano le imposizioni di direttive da loro volute, cercando di sovente l’appoggio della Francia.
Uno dei veti della Germania fu quello per Mario Draghi alla BCE, dove pretendevano si insediasse Axel Weber, allora Presidente di Bundesbank.
Weber, tra l’altro, era fermamente contrario agli acquisti della Banca Centrale Europea dei titoli di stato dei paesi in crisi e percorreva l’austera politica monetaria tedesca del contenimento dell’inflazione e dei prezzi.
Ed è proprio l’inflazione la prima paura, anzi il terrore della Merkel e dei tedeschi, che continuano a ritenere che l’inflazione è il male del mondo, una piaga da combattere a tutti i costi.
Per loro battere moneta in tempi di crisi come hanno fatto e stanno facendo gli Americani, è un sacrilegio.
Oltre oceano non si stanno ponendo troppi problemi all’aumento del debito pubblico; il rapporto di questo col PIL ha ormai quasi raggiunto ratios “italici”. Eppure i Treasury Bond non hanno certo i rendimenti dei BTP.
Il terrore tedesco e l’avversità all’inflazione deriva dal loro passato, dalla loro storia.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, nasce la cosiddetta Repubblica di Weimar, che deve il suo nome alla città dove si tenne la prima assemblea costituente della nazione che aveva perso la guerra.
Tralasciando tutte le problematiche politiche di quel periodo, i tedeschi nel 1923 furono insolventi per la prima volta; infatti non riuscivano a ripagare i debiti stabiliti dal trattato di Versailles. Ci fu una gravissima crisi economica che causò, oltre all’occupazione franco-belga della regione industriale della Ruhr, una fortissima superinflazione e una svalutazione della moneta nazionale.
Il primo dicembre dello stesso anno, in Germania vengono introdotti i RentenMark con un tasso di conversione di 1 a 1.000.000.000.000 rispetto al PapierMark, la valuta precedente, e occorrevano 4,2 rentenmark per un dollaro statunitense. I RentenMark vennero quindi ridenominati in ReichsMark dal1924 fino al 1948.
La repubblica di Weimar, dopo un altro default nel 1932, termina con l’ascesa al potere di Hitler.
Dopo una nuova insolvenza nel 1939, i tedeschi nel secondo dopoguerra, dovettero provvedere ad effettuare nuovamente una conversione della loro moneta, anzi, due: una per la repubblica federale, e una per la repubblica democratica.
I tedeschi dell’ovest ricevettero 1 DeutchMark per i primi 600 RentenMark più 1 DM per ogni 10 RM sopra i 600 RM e ogni persona ricevette 40 DM.
I tedeschi dell’est, invece, ricevettero 1 marco DDR per i primi 70 RM cambiati dai privati cittadini, altrimenti 1 marco DDR per 10 RM.
In seguito alla riunificazione della Germania, i cittadini della Repubblica Democratica dovettero convertire nuovamente i loro marchi, ricevendo 1 DM ogni marco DDR fino a 4000 marchi e per l’eccedenza 1 DM ogni 2 marchi DDR.
Poi, dal 2001 conversione all’Euro con parità a 1,95583.
Se vi siete persi, non fa niente. Ma che non si venga a dire che i bizantinismi e le complicazioni sono tutte di origine italiane.
Pensate alla povera Angela che, ripercorrendo la storia patria, solo per calcolare quanto vale un euro di oggi rispetto ad un Papiermark ha bisogno di un dottore in matematica pura.
Angela, poi, pensa che tutto ciò è dovuto ad una iperinflazione dei primi anni del secolo scorso.
Convenite che l’avversione a generare inflazione non fa dormire la povera Angela?
Per tale motivo non vuole dare la possibilità a Draghi di battere nuova moneta, ma dimentica un altro particolare della storia patria tedesca: i tre default!
Se Angela insiste nella sua ostinata difesa dell’inflazione, e magari riesce a convincere Sarkozy per un doppio Euro, salverà sicuramente la Germania dall’inflazione, mentre questa galopperà nei paesi dell’Euro di serie B.
Le esportazioni dei prodotti tedeschi diminuiranno in modo drastico, e le economie dei paesi periferici, dopo un periodo iniziale più o meno lungo, inizieranno a risalire.
Angela, pensa a tutti gli errori della storia tedesca, compresi i default, e non pensare solamente alla smania di conquista che ha sempre caratterizzato il tuo popolo e ai danni che detta smania vi ha provocato, con l’inflazione prima e il fallimento dopo.
Pensaci, Angela, pensaci. E rifletti su quelli che ti stanno dicendo i due Mario dalla povera Italia.
bello sto articolo
L’ostinazione di Frau Angela
Le paure che tornano alla mente ed i fallimenti dimenticati
Ieri, ore 21:26 - Commenta la notizia
L’essere umano spesso torna con la mente al passato, ripercorre la sua vita a ritroso cercando di analizzare i fatti e cercando di far tesoro delle situazioni pericolose o dannose che sono accadute per evitare di ripeterle, anche se spesso tenta a rimuoverle.
Angela Merkel, a mio avviso, sta facendo questo tipo di percorso.
Ciclicamente i tedeschi tentano di dominare l’Europa; combattendo una guerra tradizionale. Invasione dei territori limitrofi e via dicendo, iniziando dallo stato più debole per poi attaccare quello più potente.
La storia ce lo ricorda.
Dopo l’unificazione della Germania, e con l’avvento della moneta unica, i tedeschi hanno iniziato a comportarsi come fossero i padroni dell’Unione Europea.
Non si contano i veti posti dalla Germania su molte richieste degli stati membri, come non si contano le imposizioni di direttive da loro volute, cercando di sovente l’appoggio della Francia.
Uno dei veti della Germania fu quello per Mario Draghi alla BCE, dove pretendevano si insediasse Axel Weber, allora Presidente di Bundesbank.
Weber, tra l’altro, era fermamente contrario agli acquisti della Banca Centrale Europea dei titoli di stato dei paesi in crisi e percorreva l’austera politica monetaria tedesca del contenimento dell’inflazione e dei prezzi.
Ed è proprio l’inflazione la prima paura, anzi il terrore della Merkel e dei tedeschi, che continuano a ritenere che l’inflazione è il male del mondo, una piaga da combattere a tutti i costi.
Per loro battere moneta in tempi di crisi come hanno fatto e stanno facendo gli Americani, è un sacrilegio.
Oltre oceano non si stanno ponendo troppi problemi all’aumento del debito pubblico; il rapporto di questo col PIL ha ormai quasi raggiunto ratios “italici”. Eppure i Treasury Bond non hanno certo i rendimenti dei BTP.
Il terrore tedesco e l’avversità all’inflazione deriva dal loro passato, dalla loro storia.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, nasce la cosiddetta Repubblica di Weimar, che deve il suo nome alla città dove si tenne la prima assemblea costituente della nazione che aveva perso la guerra.
Tralasciando tutte le problematiche politiche di quel periodo, i tedeschi nel 1923 furono insolventi per la prima volta; infatti non riuscivano a ripagare i debiti stabiliti dal trattato di Versailles. Ci fu una gravissima crisi economica che causò, oltre all’occupazione franco-belga della regione industriale della Ruhr, una fortissima superinflazione e una svalutazione della moneta nazionale.
Il primo dicembre dello stesso anno, in Germania vengono introdotti i RentenMark con un tasso di conversione di 1 a 1.000.000.000.000 rispetto al PapierMark, la valuta precedente, e occorrevano 4,2 rentenmark per un dollaro statunitense. I RentenMark vennero quindi ridenominati in ReichsMark dal1924 fino al 1948.
La repubblica di Weimar, dopo un altro default nel 1932, termina con l’ascesa al potere di Hitler.
Dopo una nuova insolvenza nel 1939, i tedeschi nel secondo dopoguerra, dovettero provvedere ad effettuare nuovamente una conversione della loro moneta, anzi, due: una per la repubblica federale, e una per la repubblica democratica.
I tedeschi dell’ovest ricevettero 1 DeutchMark per i primi 600 RentenMark più 1 DM per ogni 10 RM sopra i 600 RM e ogni persona ricevette 40 DM.
I tedeschi dell’est, invece, ricevettero 1 marco DDR per i primi 70 RM cambiati dai privati cittadini, altrimenti 1 marco DDR per 10 RM.
In seguito alla riunificazione della Germania, i cittadini della Repubblica Democratica dovettero convertire nuovamente i loro marchi, ricevendo 1 DM ogni marco DDR fino a 4000 marchi e per l’eccedenza 1 DM ogni 2 marchi DDR.
Poi, dal 2001 conversione all’Euro con parità a 1,95583.
Se vi siete persi, non fa niente. Ma che non si venga a dire che i bizantinismi e le complicazioni sono tutte di origine italiane.
Pensate alla povera Angela che, ripercorrendo la storia patria, solo per calcolare quanto vale un euro di oggi rispetto ad un Papiermark ha bisogno di un dottore in matematica pura.
Angela, poi, pensa che tutto ciò è dovuto ad una iperinflazione dei primi anni del secolo scorso.
Convenite che l’avversione a generare inflazione non fa dormire la povera Angela?
Per tale motivo non vuole dare la possibilità a Draghi di battere nuova moneta, ma dimentica un altro particolare della storia patria tedesca: i tre default!
Se Angela insiste nella sua ostinata difesa dell’inflazione, e magari riesce a convincere Sarkozy per un doppio Euro, salverà sicuramente la Germania dall’inflazione, mentre questa galopperà nei paesi dell’Euro di serie B.
Le esportazioni dei prodotti tedeschi diminuiranno in modo drastico, e le economie dei paesi periferici, dopo un periodo iniziale più o meno lungo, inizieranno a risalire.
Angela, pensa a tutti gli errori della storia tedesca, compresi i default, e non pensare solamente alla smania di conquista che ha sempre caratterizzato il tuo popolo e ai danni che detta smania vi ha provocato, con l’inflazione prima e il fallimento dopo.
Pensaci, Angela, pensaci. E rifletti su quelli che ti stanno dicendo i due Mario dalla povera Italia.
bello sto articolo