Carne, pesce, uova e latte uccidono - Mangiare proteine animali causa malattia

CibiCancerogeni sulle nostre tavole: emergenza fuori controllo

Blog di Beppe Grillo - #CibiCancerogeni sulle nostre tavole: emergenza fuori controllo


articolo a cura di Jacopo Berti e Manuel Brusco (MoVimento 5 Stelle Veneto), Enrico Cappelletti (MoVimento 5 Stelle Senato), Sonia Perenzoni (MoVimento 5 Stelle Montecchio Maggiore)
"Un leak proveniente dalla Regione Veneto conferma quello che diciamo da due anni: ci sono sostanze tossiche e probabilmente cancerogene in alcuni alimenti distribuiti in tutta Italia,
a causa dell'acqua inquinata da sostanze chimiche (dette Pfas e altre) che arriva a circa 400 mila veneti nelle province di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo. Dopo la terra dei fuochi, abbiamo la terra dei Pfas: dai verbali fuoriusciti emergono dettagli inquietanti.
Ecco qui i documenti in questione. Sono arrivati anche a noi e ve li mostriamo per intero.
La nostra salute è in pericolo
Questa potrebbe essere la peggior catastrofe ambientale d'Italia. Un'emergenza che i funzionari stessi della direzione Tutela ambiente della Regione definiscono “non sotto controllo”.
Al tavolo della riunione riservata, coordinata dalla Dott.ssa Russo c'erano diversi funzionari tra i quali la Dott.ssa Giovanna Frison (Direttore della sezione prevenzione e sanità pubblica), Giorgio Cester (Direttore della sezione veterinaria e sicurezza alimentare). Come apprendiamo dalle parole dei partecipanti, “parte della popolazione veneta è stata esposta ed è esposta ai Pfas” e “non è stato dato seguito ad azioni di tutela della salute per le persone che hanno mangiato e stanno mangiando alimenti con concentrazioni critiche (soprattutto uova e pesci).
VIDEO Berrino: come prevenire il cancro
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Chi sta insabbiando la verità?
La Regione Veneto e alcune sue agenzie dopo le denunce del MoVimento 5 Stelle e delle associazioni hanno condotto analisi sulla presenza delle sostanze tossiche negli alimenti – la cui fonte principale è l'azienda chimica di Trissino, la Miteni -, ma queste analisi non valgono nulla.
L'assessore veneto alla Sanità Coletto aveva dichiarato che i dati relativi alle analisi del sangue della popolazione e degli alimenti erano già “all’attenzione dell'istituto Superiore di Sanità”,

ma come vediamo dai verbali ha detto il falso: l’unico riscontro formale nelle mani delle autorità sanitarie sulla situazione degli alimenti sarebbero i dati forniti lo scorso 6 novembre “attraverso una tabella sintetica non firmata né datata”, i quali non sono stati inviati all'istituto superiore della sanità – come emerge dal verbale finora segreto

-Perché quei dati non sono stati trasmessi agli organi competenti?

Si vuole forse insabbiare la tremenda realtà?

Quali alimenti contaminati?
Ci chiediamo inoltre perché il direttore della Sezione alimentare Cester, nel suo ruolo di ufficiale di autorità regionale competente «a seguito delle informazioni sui dati da lui stesso definiti critici sugli alimenti non abbia dato seguito ad azioni conseguenti».
In un passaggio, la Russo chiede a Cester se sia consapevole del «conseguente danno economico e di immagine che ne può derivare per la Regione Veneto». Noi aggiungiamo, soprattutto: è consapevole dei danni alla salute che tener nascosta questa vicenda sta causando a innumerevoli persone? Cester parla perfino di diossine negli alimenti! In quali? Non abbiamo nessuna notizia in merito. Ce lo devono dire, non possono coprire anche questo?
Cosa ha fatto e cosa sta facendo il MoVimento 5 Stelle per fermare questo disastro
Siamo stati i primi a combattere contro questo disastro per salvare la vita a 400mila veneti e a chissà quanti italiani in generale, dato che scopriamo che questi alimenti sono già venduti su tutto il territorio italiano. Pretendiamo dalla Regione tutta la verità. Se qualcuno ha insabbiato qualcosa ne pagherà le conseguenze.
Come MoVimento 5 Stelle bbiamo finanziato il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e a al Tar Veneto contro l'innalzamento dei limiti di presenza di queste sostanze da parte dell'Iss.
Il nostro portavoce in Senato Enrico Cappelletti ha presentato ai Ministri della salute e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare un’interrogazione al riguardo, chiedendo che i cittadini siano informati dei pericoli a cui sono esposti. Ragionamenti economici e di responsabilità politica non possono e non devono prevalere rispetto all'interesse prioritario della difesa della salute. Anche perché Zaia su questo fronte non muove un dito. Anzi, per ridurre l'impatto di questi veleni, tenta di aumentarne le soglie.
Sonia Perenzoni, consigliera comunale di Montecchio Maggiore che ha portato all'attenzione di tutti noi il problema già due anni fa, ha chiesto i risultati sul biomonitoraggio, annunciando anche un’azione penale.
Il consigliere regionale veneto Manuel Brusco ha presentato un’interrogazione che chiede al governo regionale come mai le cinque aziende sanitarie interessate dall’indagine abbiano operato in tempi diversi e perché dalla data dell’ultimo prelievo, effettuato a fine giugno, siano passati quattro mesi prima che arrivassero le prime analisi.

Il consigliere chiede inoltre di sapere se allevatori e agricoltori sono stati informati delle concentrazioni di Pfas contenute nelle uova di gallina, nel pesce, nei bovini e nel pollo. E soprattutto se questi prodotti siano tracciabili. Gli agricoltori e gli allevatori sono parte lesa in questa storia.
Chiediamo inoltre tutti gli allegati di questo verbale e la documentazione inerente, mentre alcuni nostri parlamentari hanno chiesto accesso agli atti per conoscere quali siano le evidenze in possesso dell’Iss."
 
il video di LA VERA BESTIA - Animal Video Community
https://www.facebook.com/laverabestia/videos/10154201663452179/
Le telecamere di Report entrano in uno stabilimento di suini e di polli del gruppo Amadori. Questa è la realtà trovata lontano dai piatti dei consumatori. ‪#‎failaconnessione‬ - Grazie per la condivisione.

Estratto dalla puntata di Report del 29/05 intitolata "Resistenza passiva" e dedicata ai super batteri e all'antibiotico-resistenza.

Puntata integrale su http://goo.gl/edt8sM
 
Ecco perché dovresti evitare la carne di maiale
Riccardo Lautizi 4 mesi fa 31 Commenti
Ecco perché dovresti evitare la carne di maiale

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Quello che stai per leggere probabilmente non l’avevi mai sentito prima, ma è molto probabile che a fine articolo ci penserai due volte prima di consumare nuovamente carne di maiale.

La carne di maiale, per chi segue la dieta del gruppo sanguigno sa che non è indicata, ed infatti è risaputo, come afferma un mio amico medico che fa i test di intolleranza, che quasi tutti i suoi pazienti risultano che non devono consumare maiale.

Questo non dovrebbe sorprendere se si considera come in moltissime culture antiche fosse proibito consumare carne di maiale e la motivazione è più pratica che religiosa.


Le leggi Bibliche, come del resto in parte anche il Corano, affermano che si possa mangiare rispettando, tuttavia, rigidi rituali di macellazione (dissanguamento), soltanto carne di ruminanti, volatili e non animali con unghie bipartite.

Questo precetto non è assolutamente frutto superstizioni infatti, oltre a considerare come il suino vive e viene allevato nella sporcizia e nell’impurità, esistono delle motivazioni più profonde.


Quando George Orwell scriveva nella sua novella “La fattoria degli animali” che l’uomo e il maiale erano pressocché identici era più vicino alla verità di quanto sapesse.

Il motivo per cui la carne di maiale va evitata è che ha troppo DNA in comune con l’uomo e proprio per questo che il nostro corpo non lo assimila completamente.


Gli studenti di medicina, fin dal medioevo, per le loro esercitazioni di anatomia, utilizzavano un animale di disposizione, forma, pelle e struttura degli organi interni molto simile a quella umana: ovviamente usavano il maiale.

Una ricerca dell’Università dell’Illinois ha preso da una parte il genoma umano e dall’altra quella del maiale e hanno scoperto incredibili somiglianze. “Abbiamo preso il genoma umano, diviso in 173 pezzi e riorganizzati per renderlo come quello di un maiale,” spiega la genetista animale Lawrence Schook. “Tutto combacia perfettamente. Il maiale è geneticamente molto simile all’uomo.”

Gli scienziati hanno pubblicato uno studio su Nature nel 2013 in cui hanno eseguito il più imponente studio sul genoma del maiale sequenziandolo completamente, e aprendo le porte allo xenotrapianto (trapianti di organi dal maiale all’uomo).

Il Prof. H.Reckeweg nel suo libro di Omotossicologia, fa un lungo e complesso discorso di similitudine biologica della carne di maiale con quella umana, che creerebbe reazioni cellulari complesse ed improprie, quello che viene chiamato “cannibalismo filogenetico”.

Chi si è abituato a consumare questa carne, rimane sottoposto ad una specie di assuefazione (come nel caso di tabacco, alcool, caffè ed altre droghe). Il Prof. H. Reckeweg afferma che quando diceva ai suoi pazienti di rinunciare al maiale se volevano guarire tutti rispondevano: “Però, dottore, è così buona!” “come posso farne a meno?”.

Sapevi che i maiali vivono pochi anni? In primo luogo perché la loro età biologica è limitata a pochi anni, e poi, perché vengono creati per essere uccisi intorno ai sei anni al massimo. E’ risaputo inoltre che se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore o degenerazione. Non senza ragione, per tutto ciò che abbiamo detto finora, possiamo affermare che il maiale dovrebbe essere evitato.

Il Dott. Cosimo Bagnulo, medico di Medicina Generale a Casamassima, in provincia di Bari e autore del libro “Dalla mucca pazza all’Alzheimer” (Nuova Palomar) afferma che il 60% delle persone colpite da patologie come Alzheimer, cancro, sclerosi multipla, vive in Paesi in via di sviluppo; mentre chi vive nel Terzo Mondo, in particolar modo in Paesi di religione islamica, questo tipo di malattie sono assenti.Solo un caso?

Bisogna anche considerare che nel maiale albergano virus e parassiti, soprattutto nei polmoni. Secondo il Prof. Shope dell’Istituto di Virologia di Londra il virus influenzale alberga primariamente nel polmone del maiale, e per questo i pazienti grandi mangiatori di maiale e specialmente salsicce (che contengono polmone di maiale) soffrono in particolare di influenza.

Lo studio del 2013 già menzionato ha anche scoperto che i maiali hanno 112 sequenze di DNA che corrispondo a quelle responsabili delle malattie croniche come Alzheimer e Parkinson. Il Dott. Claudio Viacava (a cui rimando per approfondimenti), biologo e nutrizionista, spiega che quando mangiamo il maiale i mucopolisaccaridi, presenti in una grande quantità di strutture del tessuto connettivo dell’animale, una volta penetrate nel nostro organismo, si dirigono soprattutto verso quelle strutture a cui biologicamente appartengono, causando tossicità fisica, psichica e quindi spirituale. Inoltre, se consideriamo anche gli studi sul DNA del Dott. Bruce Lipton, possiamo dire che i geni del maiale che sequenziano queste malattie innescano nell’uomo (fattore ambientale) l’attivazione degli stessi geni e quindi lo sviluppo della malattia (epigenetica). Vedi anche Stress, fame e fumo cambiano il nostro DNA?.



Ora che conosci tutto questo sei libero di mangiare il maiale, e quindi anche di sapere come staresti meglio senza.

Disclaimer: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento. Disclaimer completo
 
Carne di pollo: allarme Italia, batteri resistenti ad antibiotici
5 settembre 2016, di Laura Naka Antonelli
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In 25 campioni su 40, ovvero nel 63% dei prodotti di carne di pollo che sono stati acquistati a Roma e a Milano, le analisi effettuate hanno rilevato la presenza di batteri resistenti agli antibiotici. Lo rende noto Altroconsumo, che ha reso noto di aver aderito alla campagna ‘Basta antibiotici nel piatto’ lanciata da Consumer International, che unisce le organizzazioni dei consumatori di tutto il mondo e che invita i consumatori a sollecitare produttori e distributori via mail QUI

Così nel comunicato Altroconsumo:


“Le analisi sono risultate positive ai batteri Escherichia coli resistenti agli antibiotici. Gli studi europei affermano che il 71% degli antibiotici venduti in Italia è per uso animale (dati Ecdc-Efsa-Ema) e il nostro paese è ancora al terzo posto per utilizzo negli allevamenti, dopo Spagna e Cipro (Ema). L’antibioticoresistenza è un problema di salute pubblica di dimensioni globali, che passa per la tavola dei consumatori. L’inchiesta di Altroconsumo ha fotografato il livello di salubrità della carne di pollo in distribuzione al consumatore in 20 punti vendita di Roma e altrettanti a Milano. I risultati ottenuti permettono di determinare il livello di resistenza attuale dei microrganismi agli antibiotici e di stimarne la resistenza in futuro, se non dovessero essere presi dei provvedimenti: il 19% dei batteri trovati è resistente alla Cefepime, antibiotico usato per curare le infezioni delle vie respiratorie e del tratto urinario. In futuro la resistenza potrebbe arrivare al 96%.

I rischi e le conseguenze
: se non si maneggia con cura e non si cuoce in modo adeguato la carne contaminata, i microrganismi resistenti potrebbero trasferire la loro forza ad altri batteri nel nostro organismo – magari più pericolosi – contro cui l’antibiotico potrebbe non essere più efficace”.
 
interessante.... i bambini nascono vegani

Svezzamento e alimentazione: Intervista ai pediatri Luciano Proietti e Patrizio Hermes Barbon
 

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