Forte rialzo di Mediobanca (
MB.MI), spinto dalle indiscrezioni riportate questa mattina dal "Financial Times" di un possibile allentamento dei principi di calcolo del coefficiente di solidità patrimoniale Core Tier 1 previsti da Basilea 3 per le banche europee. Il titolo avanza del 2,2% a 7,59 euro.
Secondo il quotidiano londinese, la Commissione europea starebbe lavorando su una bozza di modifiche al testo di Basilea 3 da presentare a luglio. Le modifiche permetterebbero di computare nel patrimonio sia gli strumenti ibridi che le partecipazioni in società di assicurazione.
La computazione delle quote di assicurazioni nel patrimonio è un punto molto importante per Mediobanca che possiede il 13,4% delle Generali. Al 31 marzo scorso la partecipazione in Generali valeva in Borsa 3,1 miliardi di euro e nel bilancio di Mediobanca era iscritta (book value) per 2,3 miliardi, su un patrimonio netto complessivo della banca di 6,5 miliardi.
Nella versione deliberata dal comitato di Basilea la scorsa estate, Mediobanca sarebbe stata costretta a dedurre la partecipazione in Generali dal patrimonio. Secondo un analista di una sim milanese, "l'effetto sarebbe stato negativo per 300 punti base sul coefficiente Core Tier 1", che sarebbe quindi passato dall'11,3% (al 31 marzo 2011) all'8,4%. Viceversa, se dovessero passare le modifiche di cui scrive questa mattina il "Financial Times", Mediobanca continuerà a mantenere gli attuali coefficienti di capitale, scongiurando qualsiasi ipotesi di aumento di capitale.
Oltre a Mediobanca, anche Intesa Sanpaolo (
ISP.MI) detiene una quota importante di partecipazioni nel settore assicurativo. Intesa controlla infatti le società Intesa Sanpaolo Vita, Eurizon Vita, Centrovita e SudPoloVita. Il valore delle attività assicurative di Intesa, sempre secondo i calcoli dell'analista, è stimato a 3,4 miliardi di euro, pari al 6% del patrimonio netto complessivo di gruppo (per 53,5 miliardi di euro).
Già nella versione approvata la scorsa estate, però, il comitato di Basilea 3 aveva previsto la possibilità di dedurre le partecipazioni assicurative nel patrimonio solo per la parte eccedente il 10% del common equity (è il patrimonio di base al netto degli strumenti ibridi, lo stesso che viene utilizzato per il calcolo dei coefficienti di solidità). Già il testo del comitato, quindi, avrebbe permesso a Intesa di computare tutto il valore (o quasi) delle partecipazioni assicurative all'interno del capitale.
Insomma, proprio perché il polo assicurativo sulle attività di Intesa "pesa" meno di quanto non lo facciano le Generali per Mediobanca, per Ca' de Sass l'effetto delle modifiche europee al documento del comitato "dovrebbe avere un effetto neutro o marginalmente positivo", dice l'analista.