Cazzeggiando per il web,,ho incontrato queste news..

Oro: allarme Soros, boom prezzi

Per miliardario filantropo puo' essere nuova bolla


(ANSA) - NEW YORK, 15 set - L'oro puo' essere una nuova bolla, la madre di tutte le bolle. E' il miliardario filantropo George Soros a lanciare l'allarme. Il prezzo del metallo prezioso ieri ha toccato un nuovo record e non accenna a fermarsi, soprattutto in un contesto di incertezza economica. L'oro e' attualmente l'unico bene i cui prezzi sono in rialzo, e potrebbe continuare a salire, osserva Soros. Preoccupato anche l'ex presidente della Fed Alan Greenspan per il quale e' 'un campanello d'allarme'.
 
TARP: gestione inefficace, si rischiano nuove crisi

La comunicazione poco chiara ha confuso la gente, il governo ora e' disarmato e le misure non hanno una chiara relazione tra loro, avverte la Commissione di Controllo del Congresso. Il programma da $700 miliardi scade il 3 ottobre.


La gestione inefficace del Dipartimento del Tesoro del piano di salvataggio del sistema finanziario da $700 miliardi rendera' la vita piu' difficile al governo qualora si debba trovare a rispondere alle crisi finanziarie future.

La bacchettata sulla mano e' arrivata dal Congressional Oversight Panel. "I cambiamenti nella strategia TARP - si legge nel report di settembre - dall'acquisto di asset alle iniezioni di capitale, cui ha fatto seguito il lancio di numerosi programmi che non sembra abbiano grande legame fra loro, il tutto accompagnato da una comunicazione inefficace al momento di dover spiegare le ragioni dietro alla messa a punto di tali misure, ha diffuso una certa confusione tra la gente".

"La conseguenza piu' rilevante che il TARP avra', potrebbe essere che il governo si ritrovera' indebolito, avendo a disposizione meno mezzi a disposizione per rispondere ad eventuali crisi finanziarie future".

Alla guida del comitato la professoressa della Scuola di Legge di Harvard Elizabeth Warren, da sempre detrattrice del tipo di risposte che il Tesoro ha offerto per combattere la crisi finanziaria.
 
Ecco come le banche mascherano i debiti nei loro bilanci

Tutti lo sanno, ma nessuno ne parla. Il "window dressing" e' una pratica consentita dalla legge americana per abbassare termporaneamente i livelli di passivita'. Ora la Sec chiede piu' trasparenza e nuove regole.


La Sec vuole nuove regole per le banche Usa volte a frenare il mascheramento del debito nei bilanci.

Nel mirino dell'autorita' di controllo della borsa americana e' la "window dressing", pratica non illegale che consente agli istituti di abbassare temporaneamente il loro livello di indebitamento prima della pubblicazione dei risultati finanziari fornendo agli investitori un'immagine migliore. Lo scrive il Wall Street Journal.
 
Petrolio, target a $10 al barile. Possibile, ma solo se...

Nel luglio 2008 aveva raggiunto il record sfiorando quota $150. Ora tratta in un trading range tra $70-75. Ma potrebbe flettere, senza speculazione ma con un occhio ai dati reali: le scorte, che non scarseggiano affatto.


Era l'estate 2008 quando il greggio aveva toccato livelli record. La soglia intraday raggiunta l'11 luglio di quell'anno dai futures con scadenza agosto, pari a $147.47, sembra ormai un lontano ricordo. Rispetto ad allora i prezzi si sono piu' o meno dimezzati e potrebbero spingersi fino a...udite udite...$10 dollari al barile. A una condizione pero': che il petrolio sia trattato per quello che e' e non come puro strumento finanziario.

La provocazione, arrivata dai microfoni dell'emittente CNBC per bocca di Peter Beutel, presidente di Cameron Hanover, si basa su un unico fattore: l'attuale status delle scorte di greggio negli Stati Uniti. "Se il petrolio non venisse considerato dagli investitori come uno strumento finanziario, il prezzo sarebbe tra i $10 e $18 dollari al barile", ha spiegato Beutel.

La chiave di lettura e' che gli Usa non scarseggiano di oro nero. Anzi. "Le scorte degli Stati Uniti sono molto piu' corpose di quelle di 27 anni fa. Ad allora risale il rispettivo record. E' probabilmente l'ammontare piu' alto degli ultimi 50-100 anni", ha aggiunto l'analista. L'attuale ammontare di scorte e' ben piu' alto di quello registratio quando il greggio veniva scambiato a $20 al barile.

"Gli Usa hanno a disposizione 50 milioni di barili di greggio in piu' rispetto a due anni fa. Se ne contano 176 milioni per i distillati. Quando ho iniziato a seguire il settore nel 1980 era comune tra gli esperti pensare "come sarebbe bello poter iniziare l'inverno con a disposizione 140 milioni di barili di distillati'".

E allora perche' le quotazioni viaggiano intorno ai $74 al barile? Dove e' l'inghippo? Probabilmente il motivo principale di questo trend sta nella fiducia sulla ripresa economica.

Certo, non tutti credono che il prezzo del petrolio possa scendere. Ad esempio, Jonathan Barratt, manager director del Commodity Broking Services, sostiene che le quotazioni oscilleranno tra gli $82 e gli $85 al barile.
 
LE BANCHE DI TUTTO IL MONDO CROLLERANNO! SIATE PRONTI

MATTHIAS CHANG
globalresearch.ca

Il crollo globale della moneta a corso forzoso

I miei lettori ricorderanno di averli già avvisati nel dicembre 2006 che le banche di tutto il mondo sarebbero crollate quando lo Tsunami Finanziario avrebbe colpito l’economia globale nel 2007. E il resto, come si dice, è storia.
Il Quantitative Easing (detto anche alleggerimento quantitivo) portato avanti dal Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha posticipato soltanto di poco più di 18 mesi la fine inevitabile del sistema bancario basato sulla moneta fantasma a corso forzoso.

E’ questa la ragione per la quale nel novembre 2009 ero così sicuro nel mettere in guardia i miei lettori che entro la fine del primo trimestre del 2010 o, al massimo, entro il secondo trimestre del 2010, l’economia globale sarebbe andata in tilt. I recenti allarmi sul rallentamento dell’economia americana e le parole di Bernanke secondo cui “il recente ritmo di crescita è meno sostenuto di quanto ci aspettassimo” non hanno fatto altro che convalidare la mia analisi. Bernanke ha comunicato che le prospettive sono incerte e che l’economia “rimane vulnerabile a repentini sviluppi”.

Ovviamente le parole di Bernanke non rivelano la reale portata dei timori che stanno assalendo i banchieri centrali e le élite finanziarie che si sono riunite nell’incontro annuale a Jackson Hole, in Wyoming. Ma vi posso garantire che erano molto preoccupati.

Perché?

Sarò sincero e schietto. I “repentini sviluppi” a cui si riferiva Bernanke sono il crollo delle banche mondiali. Questo è un modo di dire della FED e, per chi si trova nel cerchio della morte, si tratta di una terribile avvisaglia. Tantissimi rinomati economisti hanno valutato in modo errato l’obiettivo e le conseguenze del quantitative easing. Gli uffici stampa dei banchieri centrali e i media di tutto il mondo hanno ingannato la gente dicendo che il QE consentirà alle banche di prestare fondi alle società assetate di denaro e far ripartire di slancio l’economia. Il regime con un basso tasso di interesse spingerebbe tutti quanti a richiedere prestiti, consumare ed investire.

Questa era la favoletta.

All’epoca c’erano diversi economisti preoccupati del fatto che come risultato della stampa straordinaria (elettronica o con altri mezzi) da parte della FED, ben presto sarebbe arrivata un’iperinflazione.
Ma non è avvenuto nulla. L’effetto moltiplicativo del sistema a riserva frazionaria non è partito. In effetti, il prestito bancario è rimasto fermo.

Perché ? 

Che cosa è avvenuto ?

Ve lo spiego punto per punto con termini semplici:

1) Tutte le banche del mondo erano piene fino al collo di titoli tossici. Tutti i titoli AAA garantiti da mutui immobiliari ecc.. erano di fatto SPAZZATURA. Ma nei bilanci delle banche e dei loro strumenti speciali (SPV), veniva dichiarato che questi valessero MIGLIAIA DI MILIARDI DI DOLLARI.

2) Il crollo di Lehman Brothers e AIG ha messo alla luce questa amara verità. Tutte le banche del mondo avevano passività nell’ordine di miliardi di dollari. Erano tutte INSOLVENTI. Le banche centrali del pianeta si sono accordate segretamente per non rivelare le perdite complessive delle banche mondiali poiché questo avrebbe portato ad un assalto alle banche, come è avvenuto nel caso della Northern Rock nel Regno Unito.

3) La FED ha escogitato un programma ambiguo, portato avanti da Bernanke, per aiutare le banche globali a scaricare in modo sistematico, e a blocchi, i titoli tossici in modo da permettere loro di adeguarsi ai REQUISITI DI RISERVA in base al sistema di riserva frazionaria, e di continuare le proprie attività bancarie. Questa è la sostanza del salvataggio delle banche mondiali operato dai banchieri centrali.

4) Questo programma ambiguo è stato attuato tramite il quantitative easing (QE) della FED, vale a dire l’acquisto di titoli tossici dalle banche. La FED ha creato “denaro dal nulla” e ha utilizzato quel “denaro” per comprare i titoli tossici al valore nominale o contabile dalle banche, nonostante fossero tutta spazzatura e, nella maggior parte dei casi, non valessero più di dieci centesimi di dollaro. Ora la FED è “carica” di titoli tossici che una volta erano di proprietà delle banche. Ma queste banche non possono dichiarare o ammettere che le cose stanno in questo modo. Da qui, questa farsa finanziaria.

5) Se dovessimo seguire la semplice logica, avremmo come risultato le banche globali piene di liquidità per consentire loro di prestare denaro ai consumatori disperati e alle imprese assetate di contanti. Ma i soldi non sono usciti sotto forma di prestiti. Dove sono andati ?

6) Sono ritornati alla FED sotto forma di riserva, e poiché la FED ha acquistato migliaia di miliardi di dollari di rifiuti tossici, il “denaro” (semplici voci contabili nei bilanci della FED) che queste banche mondiali avevano è stato considerato come “riserve in eccesso”. E’ un termine improprio perché ha dato l’ILLUSIONE che le banche fossero strapiene di soldi e nel sistema di riserva frazionaria in grado di erogare prestiti per miliardi di dollari. Ma non lo hanno fatto. Come mai?

7) Perché le banche di tutto il mondo hanno ancora migliaia di miliardi di dollari di titoli tossici nei loro bilanci. Sono ancora insolventi, stando alle norme del sistema bancario a riserva frazionaria. L’opinione pubblica non deve venirne a conoscenza perché altrimenti scatenerebbe un’enorme corsa agli sportelli!

8) Bernanke, il Tesoro americano e i banchieri centrali di tutto il mondo stavano tutti pregando e sperando che nel giro di qualche mese (la loro stima è stata dai 12 ai 18 mesi) il mercato immobiliare si sarebbe ripreso e i prezzi degli asset sarebbero ritornati ai livelli pre-crisi.
Mi spiego meglio. Una casa viene venduta, diciamo, per 500.000 dollari. Il mutuatario ha un mutuo di 450.000 dollari o anche più. La casa ora vale 200.000 dollari, o anche meno. Moltiplicate tutto questo per i milioni di case che sono state vendute tra il 2000 o il 2008 e potrete apprezzare l’estensione del buco nero finanziario. Le banche globali non hanno modo di uscire da questo casino gigantesco. E non è possibile che la FED e i banchieri centrali, attraverso il quantitative easing, possano continuare a comprare titoli tossici senza farsi scoprire e senza rivelare l’inganno della solvibilità di queste banche.
Secondo le mie valutazioni, esse devono avere come minimo un QE di 20.000 miliardi di dollari. La FED e nessun banchiere centrale avrebbe il coraggio di “creare una simile quantità di denaro dal nulla” senza sollevare sospetti o gettare il panico tra i creditori, gli investitori e i depositanti sovrani. E’ come dichiarare ufficialmente che tutte le banche sono FALLITE.

9) Ma nel breve e nel medio termine non c’è altra soluzione se non un altro po’ di QE, il QE II. Considerato l’ammonimento di cui sopra, il QE II non può superare la quantità del QE precedente senza aprire il proverbiale vaso di Pandora.

10) Ma è scontato che la FED si imbarcherà in un QE II, secondo il sistema bancario a riserva frazionaria, perché se la FED non acquisterà altri titoli tossici, le banche di tutto il mondo (di fronte ad un aumento dei pignoramenti ecc..) non raggiungeranno i loro requisiti di riserva.

11) Ricorderete anche che la FED al culmine della crisi annunciò che gli interessi sarebbero stati pagati sulle cosiddette “riserve in eccesso” delle banche globali, consentendo dunque a queste banche di “guadagnare” interessi. Dunque, quello che ora vediamo è un bel carosello di fondi che si spostano dalla tasca destra alla tasca sinistra con un clic di un mouse. Le FED crea denaro, lo utilizza per acquistare titoli tossici e lo stesso denaro ritorna poi alla FED dalle banche di tutto il mondo per guadagnare interessi. Grazie a questa finzione del QE, le banche vengono riempite di contanti che permettono loro di guadagnare interessi. C’è da stupirsi del fatto che queste banche abbiano annunciato dei profitti record ?

12) Le banche globali si sbarazzano di una parte dei loro titoli tossici a prezzo pieno e senza alcun costo, e vengono pagate per scaricare la spazzatura tossica tramite pagamenti via Internet. Inoltre, alcuni dei “fondi” vengono utilizzati da queste banche per acquistare Buoni del Tesoro americano (che generano anch’essi un interesse) che a loro volta permettono al Tesoro di continuare la propria spesa in deficit. QUESTA E’ LA TRUFFA DEL SALVATAGGIO del secolo. Ora che avete capito tutto l’INGANNO, rimane da vedere come se la caverà la FED con il prossimo giro di quantitative easing – il QE II.
Ovviamente la FED e le altre banche centrali sperano che tra un po’ i prezzi degli asset si riprenderanno e recupereranno il valore che avevano prima della crisi. Questa è pura fantasia. Il QE II fallirà come ha fallito QE I nel salvare le banche.
Il paziente è in terapia intensiva e non ha attività cerebrale, anche se il cuore sta ancora pompando, seppur debolmente. Le banche “troppo grandi per fallire” non possono essere salvate e deve poter essere consentito loro di venire liquidate. Sarà doloroso, ma è una cosa necessaria per avere una ripresa. Questo è poco ma sicuro.

Avviso:

Quando i nodi arriveranno al pettine, all’inizio del 2011, ci sarà un’impressionante corsa agli sportelli.
Mi aspetto che la FED e le altre banche centrali prevedano una tale corsa e che faranno le cose seguenti:

1) Non accetteranno i prelievi bancari oltre una certa cifra, diciamo 1.000 dollari al giorno; 2) non accetteranno le transazioni di contanti oltre una certa cifra, diciamo 10.000 dollari per determinate transazioni; 3) le transazioni (investimenti) per metalli (oro e argento) verranno limitate; 4) nella peggiore delle ipotesi, la confisca dell’oro COME E’ AVVENUTO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE; 5) l’imposizione di controlli sui capitali e cose del genere; 6) leggi che obbligheranno la maggior parte delle transazioni commerciali ad essere condotte tramite carte di credito o di debito; 7) leggi che puniranno penalmente ogni violazione dei punti precedenti.

Soluzione:

Mantenete un saldo bancario sufficiente per attenervi alle potenziali imposizioni di cui sopra.
Iniziate a diversificare i vostri asset abbandonando asset espressi in dollari. Tenete quantità sufficienti di valuta straniera in quelle giurisdizioni dove è meno probabile che vengano attuate le imposizioni di cui sopra.

CONCLUSIONE

Ci sarà un tsunami finanziario (secondo round) che il mondo non avrà mai visto prima.

Le banche di tutto il mondo crolleranno!

Siate pronti.

Matthias Chang
Fonte: GlobalResearch.ca - Centre for Research on Globalization
 
Banche, subprime: la storia si ripete

Perdite legate ai mutui. Passivita' fuori bilancio. Incerte prospettive di crescita. Gli stessi fattori che hanno portato al tracollo gli istituti a Wall Street mettono a rischio quelle del paese asiatico. Poco importa cosa dicono le trimestrali.


Perdite legate ai mutui. Passivita' tenute fuori bilancio. Incerte prospettive di crescita. No. Non si vuole rievocare alcuni dei fattori che hanno messo al tappeto gli istituti finanziari, a partire da quelle americane, nel corso della peggiore crisi dagli anni '30. L'intento e' piuttosto quello di avvertire: le banche cinesi rischiano lo stesso tipo di scenario.

La scorsa settimana i principali gruppi bancari cinesi, inclusi Bank of China e Agricultural Bank of China, hanno registrato una solida crescita dei profitti. Solo per fare un esempio, Industrial & Commercial Bank of China (primo istituto del Paese), ha registrato utili semestrali pari a $12.4 miliardi, oltre le attese degli analisti. Tutto bene, dunque. Al contrario: invece di fornire indicazioni rassicuranti sullo stato di salute del settore, numeri positivi stanno sollevando timori su cosa c'e' da aspettarsi in futuro.

"Mi aspetto che il trend riguardante i prezzi delle case cambi entro fine anno. Quando cio' accadra' le banche cinesi saranno le prime a subirne le conseguenze", ha spiegato a Usa Today Dragon Yongjun Tang, professore di finanza all'Universita' di Hong Kong. "Alcuni degli istituti piu' deboli saranno costretti a ricorrere a una ristrutturazione", ha aggiunto.

Se non solo il settore immobiliare cinese frena, ma anche l'economia in generale del paese, alllora la situazione e' destinata a peggiorare. La chiave di lettura di molti e' che una debolezza congiunturale della Cina rischia di mettere a rischio la ripresa di tutti, Usa in primis. E' un gatto che si morde la coda.

Le caratteristiche intrinseche al settore bancario non aiutano a spazzare via dubbi sul loro futuro. Al contrario. L'anno scorso sono stati attivati prestiti record da $1400 mila miliardi. Il governo, che inizia a sentire puzza di bruciato, ha gia' suggerito agli istituti finanziari di scrivere in bilancio cio' che fino a ora e' rimasto al di fuori.

Ma i piu' ottimisti non mancano. La convinzione di costoro e' che una crescita economica a doppia cifra possa mitigare l'impatto di prestiti dalle performance poco convincenti. Alcuni fanno notare che le banche cinesi, a fronte di erogazione di mutui in rallentamento, sono riuscite a strappare tassi di interesse sui prestiti piu' alti con tanto di utili in salita.

I piu' scettici pero' restano dubbiosi della tenuta del comparto. Nonostante conti positivi, quest'anno le azioni delle banche hanno realizzato performance alquanto deboli. Come ha sintetizzato bene Jim Antos, analista di Mizuho Securities: "E' l'umore del mercato e non la realta' a guidare i corsi azionari".
 
Europa: "Italia, avete troppo debito". La Germania fa la voce grossa

Il ministro dell'Economia Tremonti e' arrivato con due ore di anticipo alla riunione della task force Ue a Bruxelles. Problema: se passano le sanzioni ai paesi con debito eccessivo, per l'Italia sono guai seri. Attenzione ai CDS.

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e' arrivato con due ore di anticipo alla riunione della task force Ue a Bruxelles. Il problema in discussione oggi e' da 1.3 trilioni: se in sede europea verrranno approvate le sanzioni ai paesi con debito eccessivo, per l'Italia saranno guai seri. Tremonti infatti aveva cercato di far passare la tesi secondo cui si sarebbe tenuto conto anche del debito privato, oltre che di quello dello stato espresso in Cct e Bpt, debito che e' il terzo piu' alto del mondo e il piu' alto d'Europa. Ma i tedeschi, che ormai sono gli unici "cani da guardia" di quel che rimane della traballante costruzione europea, non ci stanno. Il debito e' solo quello sovrano, sostiene la Germania. Gli operatori sono molto attenti a monitorare in queste ore i CDS italiani (crediot defualt swaps). Maggiori informazioni per gli abbonati a

A luglio il debito pubblico dell'Italia ha toccato un nuovo massimo storico. Secondo il supplemento di finanza pubblica al bollettino statistico della Banca d'Italia, a luglio il debito pubblico è salito a quota 1.838,296 miliardi di euro, mentre a giugno si era attestato a 1.822,050 miliardi.

L'alto debito dell'Italia, al 115,8% del Pil nel 2009 e con una stima al 124,7% al 2015, limiti gli spazi di manovra sul bilancio e rende il nostro paese, fra i paesi avanzati, uno di quelli con minore 'spazio di manovra fiscale'. Secondo le griglie della Ue il debito pubblico di ciascun paese membnro dovrebbe esesre attestato al 60% del pil, mentre l'Italia viaggia verso cifre quasi doppie.

Rispetto al marzo 2009, il debito italiano e' aumentato di varie decine miliardi in termini assoluti, cioe' almeno 3 volte la "manovra" da 25 miliardi approvata con grandi polemiche pochi mesi fa dalllo stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti per far quadrare il bilancio dello Stato, e di cui oggi nessuno ricorda nulla. Mentre Bossi parla di SPQR e corsa delle bighe e gli altri due leadwer della maggioranza di governo sono in lotta feroce tra loro.
 
Stanley Druckenmiller, uno dei piu' grandi gestori di hedge fund di Wall Street, getta la spugna

L'ex manager dei fondi di George Soros ne ha abbastanza di questi mercati manipolati, cosi' ha deciso di chiudere il suo Duquesne Capital Management, con $12 miliardi in asset. Si ritira a vita privata.


Stanley Druckenmiller, uno dei piu' grandi gestori di hedge fund, getta la spugna: l'ex manager dei fondi di George Soros ne ha abbastanza di questi mercati manipolati e ha ha deciso di chiudere il suo fondo Duquesne Capital Management, con $12 miliardi in asset, per ritirarsi a vita privata. La voce, che circola negli ambienti finanziari di New York, e' stata confermata a Wall Street Italia da un manager di fondi hedge concorrente.

Druckenmiller, diventato miliardario dopo aver lasciato Soros Fund Management oltre 10 anni fa, con i suoi fondi hedge non ha mai avuto un solo anno di performance negativa. Solo che mentre i ritorni sono stati di circa +30% all'anno in media dal 1986 in poi, per i fondi da lui gestiti, negli ultimi 3 anni la musica e' stata diversa. Ultimamente la classica strategia "macro" che aveva fatto la fortuna di Drucknmiller e' stata messa a dura prova.

Duquesne ha registrato un normale +11% nel 2008 (l'anno della quasi apocalisse finanziaria, in cui gli hedge funds globali in media hanno perso -19%); e' salito +10% nel 2009, e per i primi 8 mesi del 2010, a fine agosto, ha fatto segnare una perdita di -5%. Di qui la decisione di scrivere ai propri investitori dichiarando che il fondo Duquesne Capital Management verra' chiuso e che di conseguenza il denaro sotto gestione verra' ridistribuito ai sottoscrittori.

Il gestore divenne famoso a Wall Street e in tutte le piazze finanziare mondiali quando, tramite i fondi hedge di Soros, nel 1992 prese una posizione short mai vista prima sul mercati valutari contro la sterlina inglese, obbligando il pound a un'improvvisa pesante svalutazione pochi giorni dopo. Quel trade frutto' 1 miliardo di dollari e rimase negli annali della storia finanziaria.
 
Addio tripla AAA: Moody's bastona la Spagna

E' successo quanto si temeva da giorni. La scure dell'agenzia di rating si è abbattuta pesantemente sul rating del paese. Ma che gli altri Piigs non tirino precocemente un sospiro di sollievo.


Moody's taglia il rating della Spagna. Madrid perde cosi' la tripla AAA. L'agenzia di valutazione ha abbassato il giudizio sulla Spagna a AA1 con outlook stabile.

La decisione di tagliare il rating della Spagna è stata motivata con l'indebolimento della crescita del Paese europeo, che viene stimata all'1% medio annuo. A pesare sul rating anche il progressivo deterioramento della situazione del debito.

In realtà la Spagna aveva già perso la tripla AAA: la valutazione top sul debito le era stata "strappata infatti" prima da S&P nel gennaio del 2009 e poi da Fitch Ratings nel mese di maggio.

La notizia del downgrade di Moody’s non è giunta neanche inattesa: l'agenzia aveva messo infatti il giudizio del paese sotto revisione nel mese di giugno, aggiungendo che la revisione medesima si sarebbe conclusa entro tre mesi, dunque proprio in questi giorni.

Detto, fatto. La revisione si è conclusa e l'esito è stato decisamente negativo.

Ma il problema dei debiti sovrani non ha mai spesso di preoccupare i mercati nelle ultime ore; che la situazione sia di per sé grave è infatti una realtà che nessuno mette più in discussione.

Non c'è infatti solo la Spagna: anche l'Irlanda e il Portogallo non se la passano affato bene: la prova del nove è arrivata con le ultime dichiarazioni di Fitch e Standard & Poor's che hanno parlato di un rischio-rating per l'Irlanda. Al centro dei problemi di Dublino c'e' sempre il salvataggio della banca Anglo Irish, che è l'altro tema dominante della giornata di oggi. La banca centrale irlandese infatti ha annunciato che il costo totale del salvataggio Anglo Irish Bank e' salito di 5 miliardi di euro raggiungendo quota 29,3 miliardi.
 
Rumor da PIIGS: il Pil della Spagna va ridotto di -24.6%?

Circola su Internet un rapporto di un blogger spagnolo anonimo secondo cui le cifre sul PIL spagnolo sono state taroccate in maniera spropositata. Se fosse una bufala, a dare credibilita' al report ci pensa Goldman Sachs, che si e' subito indegnata smentendo il report. Perche' l'ha fatto?


Da ieri, cioe' il giorno prima del declassamento del rating sul debito di Madrid (Leggere: Addio tripla AAA: Moody's bastona la Spagna) circola su Internet un rapporto di un blogger spagnolo che ha chiesto di rimanere anonimo, nel quale l'autore, in 7 pagine, descrive il motivo per cui il PIL spagnolo e' gonfiato in maniera spropositata, quando la realta' ufficiale e' ben diversa. Diamo conto del rumor ai nostri lettori perche' la cosa fa comunque parlare qui a New York nell'ambiente finanziario, nell dibattito di chi segue l'economia (e non le *BLIP* di Bossi e il vero significato di SPQR).

Gli ultimi dati macro "made in Spagna" su occupazione, settore dei servizi, produzione, costruzione e business con l'estero, inducono il blogger ad osservare che: il reddito nazionale spagnolo e' uguale alla domanda di beni sommato alla domanda dei servizi, che sarebbe dunque pari a -56.392 -11.115 = -67.507 milioni di euro, che si traduce in un calo del PIL del 24.6% per il biennio 2008-2009.

Ma a rendere la questione ancora piu' interessante, dal nostro punto di vista e delle voci che circolano a New York, e' il fatto che Goldman Sachs si sia subito affrettata a smentire il report. L'analista ultra-rialzista in servizio permanente effettivo Erik Nielsen ha appena emesso un comunicato targato GS nel quale avverte di non dare ascolto al report del blogger spagnolo anonimino - giudicato poco credibile - precisando che "non ha molto senso".

Perche' tanta tempestivita'? Perche' la banca newyorkese accusata di frode criminale dal Governo Usa si affretta a protestare smentendo un'analisi anonima, se essa ha cosi' poca validita' e credibilita'? "Excusatio non petita accusatio manifesta" dicevano i romani (non quelli che il pirla ministro della Repubblica Italiana tanto disprezza).

:eek::eek::eek::eek:
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto