CDS e Ratings (Moody's, S&P's, Fitch) CDS, Ratings e variaz.di rating+indici mercato import. es: BDI: Baltic Dry Index etc (2 lettori)

il Baltic Dry Index è ancora un anticipatore dei corsi azionari mondiali?

  • Votes: 1 33,3%
  • Sì ma sembra aver dilatato lo sfasamento

    Votes: 1 33,3%
  • No ma vediamo se i corsi si decidono a seguirlo

    Votes: 0 0,0%
  • No, ormai si è scollegato

    Votes: 1 33,3%

  • Total voters
    3
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lorenzo63

Age quod Agis
Aggiornamento 24 Aprile 2010

Deciso peggioramento dei valori rispetto a settimana scorsa...a conferma dele tensioni generate dal caso Grecia ed Eurolandia (già da qualche tempo) ma che si sono oramai riverberate sia in ambito internazionale e corporate...



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Il file ...:)

Vedi l'allegato cds corporate e sovereign.xls
 

Giontra

Forumer storico
Standard & Poor's taglia ratings Intesa e Mediobanca e outlook UBI Banca


(Teleborsa) - Roma, 23 apr - L'agenzia di rating Standard & Poor's ha tagliato il rating di alcune banche italiane, fra cui Intesa Sanpaolo, Mediobanca ed UBI Banca, in base alle più recenti previsioni sull'economia italiana nel biennio 2010-2011.
La decisione è stata presa sull'assunto che l'economia italiana resti debole nel periodo in questione, esercitando pressioni sulla qualità degli assets e sugli utili delle banche. Le banche che hanno subito il taglio del rating o dell'outlook sono infatti esposte più delle altre all'andamento dell'economia domestica, a causa della loro maggiore concentrazione, come nel caso di Mediobanca, o a causa del deterioramento della qualità degli assets, come nel caso di Intesa Sanpaolo. In particolare, S&P ha tagliato il rating di Mediobanca ed Intesa Sanpaolo a "A+/A-1" da "AA-/A-1+", mantenendo un outlook stabile. La conferma dell'outlook trae spunto dalla convinzione che i positivi profili finanziari di queste due banche possano offrire una protezione sufficiente rispetto ad una ripresa zoppicante.
Invece, S&P ha confermato il rating di UBI Banca (A/A-1), tagliandone l'outlook a negativo, per la sua ridotta capacità di assorbire le perdite su crediti, soprattutto in un periodo di tassi di interesse così bassi.
 

Giontra

Forumer storico
IRLANDA: MOODY'S CONFERMA RATING. NESSUN IMPATTO DA AUMENTO DEFICIT (ASCA) - Roma, 22 apr - La revisione al rialzo del rapporto deficit/pil dell'Irlanda decisa oggi da Eurostat non ha impatti sul merito di credito del paese. Stamattina Eurostat ha alzato il deficit 2009 di Dublino dal 11,7% al 14,3%.

Moody's ha confermato il rating di Aa1 sul debito pubblico a lungo termine dell'Irlanda.

''La revisione al rialzo del deficit e' dovuta alla riclassificazione contabile degli aiuti pubblici alle banche ma non influenza gli obiettivi della politica di bilancio, il livello del debito pubblico e il fabbisogno finanziario dell'Irlanda'', scrive Moody's.

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dall'11,7% al 14,3%.....niente male.
Bisognerebbe conoscere meglio le motivazioni ma di primo acchitto sembrano esserci figli e figliastri.
 

ilfolignate

Forumer storico
Banche italiane retrocesse da S&P


(26/04/2010)

Declassamento per tutte le banche italiane. L’agenzia di rating S&P ha retrocesso di un gradino nella scala del rating, ovvero la classifica dell’affidabilita’ dell’emittente nella restituzione dei debiti, il comparto bancario italiano. Si salvano solo Unicredit, Montepaschi e Banco Popolare, semplicemente perche’ queste erano gia’ state penalizzate precedentemente.
La giustificazione della retrocessione sta nelle previsioni degli analisti dell’agenzia di rating di un ulteriore deterioramento della qualita’ degli asset delle banche nei prossimi due anni per effetto soprattutto di un elevato peggioramento del credito verso il mondo delle imprese. In pratica per S&P la crisi economica portera’ a una ripresa lenta che penalizzera’ specialmente le piccole e medie imprese, tessuto dell’economia italiana e traguardo principale dei finanziamenti delle banche.
Di per se il declassamento e’ vissuto dal mercato azionario in modo molto distaccato. Infatti in mattinata in Borsa i titoli delle banche sono tutti in rialzo; non soffrono neanche Intesa e Mediobanca uniche due banche in Europa e forse nel mondo che vantavano un rating superiore a quello dello stato di appartenenza e ma adesso retrocesse da AA- a A+.
Cio’ che preoccupa invece e’ il riflesso sull’economia reale. Secondo le stime nei prossimi due anni la crescita faticosa potrebbe spingere le perdite su crediti delle banche italiane fino a quota a 59 miliardi. Questo rischio potrebbe portare le banche a un ulteriore stretta nelle concessioni del credito e siccome il 90% delle piccole e medie imprese italiane si finanzia attraverso il settore bancario, un ulteriore riduzione di concessione di prestiti potrebbe creare ulteriore difficolta’ alla crescita delle aziende e quindi alla ripresa dell’economia, innestando un circolo vizioso m
olto pericoloso.:-o
 

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