C'E' SEMPRE UN MODO. ANCHE SE ANCORA NON LO CONOSCI. ANCHE SE ANCORA NON L'HAi TROVATO. MA C'E'

:confused::confused:

Atlante, allarme Banche: senza intervento c'è rischio bail-in

Soprattutto per Popolare Vicenza e Veneto Banca

Allarme dei promotori del fondo Atlante nella bozza preliminare del progetto: "In assenza di un intervento di sistema - spiegano - vi sarebbe un rischio concreto che le operazioni di Bp Vicenza e Veneto Banca non trovino pieno riscontro sul mercato, portando, in caso di mancato intervento dei consorzi di garanzia, all'assoggettamento delle banche interessate a una proceduta regolamentare di resolution e conseguente bail-in''.

Si chiama Atlante, come il Titano che reggeva sulle spalle il peso della volta celeste, il fondo promosso dal governo con risorse private per il settore bancario e lanciato dalla Sgr Quaestio di Alessandro Penati, Cariplo e aperto ad altri investitori per fare da rete di sicurezza agli aumenti di capitale e risolvere il problema delle sofferenze.

La Commissione Ue ha solo 'informazioni preliminari' sul progetto del fondo per le banche e 'non è in grado di valutarlo', ma è 'in contatto con il Governo italiano': è quanto spiega un portavoce della Commissione. Il nuovo decreto banche, con le misure per l'accelerazione del recupero crediti e probabilmente anche per gli indennizzi degli obbligazionisti, potrebbe arrivare in Cdm la prossima settimana. Renzi esprime fiducia sul fatto che 'le misure del governo sulle banche diano un segnale ai mercati'.

Una operazione che, come afferma il premier Matteo Renzi, vede il mercato "che affronta i problemi con risorse proprie senza chiedere soldi pubblici". Il fondo, che secondo alcune fonti avrà una dotazione di 5 miliardi di euro aumentabili fino a 6 miliardi, ha infatti, come sottolinea Queastio, "raggiunto un importante numero di adesioni" da parte di banche, fondazioni e altri e vedrà la Cdp con una quota limitata.

Il nuovo passo avanti è arrivato dopo un vertice tenuto al Mef con gli amministratori delegati delle principali banche italiane. Nella riunione i dettagli del meccanismo sono stati illustrati verbalmente in un clima definito positivo e che, come hanno spiegato i partecipanti, dà fiducia sul successo dell'operazione. D'altronde lo stesso premier Matteo Renzi in mattinata aveva annunciato che questa è "la settimana giusta" per il piano banche del governo.

Certo la riunione è stata "interlocutoria" anche perché la documentazione scritta verrà fornita domani alle banche in modo che i manager possano poi portare il dossier ai rispettivi consigli di amministrazione. Lo stesso governo comunque, annunciano Renzi e il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, agevolerà ancor più la nascita del fondo non con un aiuto pubblico (per non cadere sotto la scure della Ue) ma con norme "di accompagnamento", in modo da velocizzare il recupero crediti, inserendole nel dl banche che affronterà anche il tema indennizzi. Saranno così varate misure per per rendere più semplici e veloci le procedure concorsuali in modo da ridurre e rendere più prevedibili e rapidi i tempi di rientro. Bruxelles, visto che il fondo poggerà su risorse private, non richiederà un'autorizzazione preventiva ma appunto esaminerà con attenzione i dettagli del meccanismo per vedere se vi sia violazione della normativa sugli aiuti di Stato.

Nella sede di Via XX Settembre quindi sono arrivati, in tempi diversi gli a.d. di Unicredit e Intesa Sanpaolo mentre verso le 18 è stato il turno di una folta pattuglia di capiazienda delle altre banche: Bnl, Bper, Banco Popolare, Bpm, Creval, Credem e Popolare Sondrio, molti dei quali ignoravano i dettagli del nuovo meccanismo sia sul fronte del prezzo delle quote che sul valore delle sofferenze oltre che sull'impatto sul proprio capitale di una eventuale partecipazione all'operazione.

La riunione, protratta per quasi due ore, sembrerebbe aver chiarito questi interrogativi. Si vedrà ora quali saranno i soggetti che effettivamente parteciperanno al fondo. Il sistema delle fondazioni, malgrado le perplessità di alcuni enti, dovrebbe assicurare circa 500 milioni di euro grazie anche all'attivismo del presidente Acri e della Cariplo Giuseppe Guzzetti. La Cdp appunto dovrebbe mantenere una quota limitata per non alimentare i dubbi di Bruxelles.

Nel comunicato emesso in serata, Quaestio rileva come Atlante punti ad "assicurare il successo degli aumenti di capitale richiesti dall'Autorità di Vigilanza a banche che oggi si trovano a fronteggiare oggettive difficoltà di mercato, agendo da back stop facility". In prima fila ci sono così Popolare Vicenza e Veneto Banca ma non solo. Sulle sofferenze inoltre (le nette in Italia sono a 88 miliardi di euro) il fondo sottolinea come l'ammontare che potrà essere "deconsolidato dai bilanci bancari sarà di gran lunga superiore a quelle acquistate dal Fondo, in quanto Atlante concentrerà i propri investimenti sulla tranche junior di veicoli di cartolarizzazione, potendo far leva su quelle a maggior seniority per le quali c'è un manifesto interesse da parte degli investitori".
 
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Fitch conferma 'tripla A' Stati Uniti

L'outlook rimane stabile
  • (ANSA) - NEW YORK, 12 APR - L'agenzia di rating Fitch conferma la 'tripla A' agli Stati Uniti. L'outlook rimane stabile.
 
Ma và.....non ci avevo proprio mai pensato ....

Il Secret service britannico è sicuramente al corrente dell'attivismo contro il regime egiziano e della vicinanza con i Fratelli musulmani, fuorilegge in Egitto,
della docente Anne Alexander, che ha aiutato Regeni nella sua ricerca finita tragicamente.

La sua sodale, Alexander, ha storto il naso contro la «tardiva» presa di posizione britannica: «Quando un dottorando viene torturato ed ucciso i ministri sembrano riluttanti a dire qualcosa di critico sulle autorità egiziane». In ottobre con Regeni al Cairo, grazie ai suoi contatti, la docente di Cambridge pubblicava un'analisi proponendo l'alleanza fra gli attivisti di sinistra ed i Fratelli musulmani «capace di farla finita con il regime del generale» Al Sisi, presidente egiziano. Il 25 ottobre firmava un appello contro la visita del capo dello stato egiziano a Londra, poi pubblicato su Ikhwanweb, il sito ufficiale dei Fratelli musulmani. Il 4 novembre con Regeni sempre in prima linea al Cairo arringava la piazza a Londra bollando Al Sisi come «un assassino» sollevando l'entusiasmo e lo sventolio delle bandiere della Fratellanza. Il tutto immortalato in un video, che non può essere sfuggito ai servizi inglesi ed egiziani. Alexander fin dal 2009 è in contatto con Maha Azzam, presidente dell'Egyptian Revolutionary Council, il governo ombra dell'opposizione ad Al Sisi con sede a Ginevra.

La Farnesina non ha mai voluto commentare questa parte, inquietante ed ambigua, del caso Regeni, che potrebbe portare al movente del delitto
 
:mmmm: :rolleyes: :-? :fiu:

È l'Independent a scrivere di un rapporto che sostiene che tra i più giovani sia sempre più diffuso, e persino troppo, il sesso anale e
che "alcune ricerche suggeriscono che non è piacevole per le giovani donne", ma è molto popolare :dietro:
 
«A me sembra un uomo di parola. Ci ha messo la faccia. Il suo governo si forma sulle riforme»

«Io ho votato le riforme convintamente, tutte le opinioni sono valide ma la legislatura nasce zoppa, è zoppa, rimane zoppa. Significa che non c’è una maggioranza che si sia presentata chiedendo una cosa o un’altra. Abbiamo cominciato col governo Letta e proseguito col governo Renzi»

«No, non vado a votare. Sono contrario a questo referendum, è un uso eccessivo. Sono questioni che è ingiusto farle giudicare a un referendum. È una roba di responsabilità».

Chissà chi è questo politico ........
 
«Abbiamo un merito straordinario: quello di avere dato stabilità al Paese e di aver favorito queste riforme. Altrimenti oggi staremmo peggio della Grecia»

«Al referendum sarà una grande sfida tra il fronte del conservatorismo, che vuole il mantenimento dello status quo, e quello del cambiamento. Noi stiamo nettamente dalla parte del cambiamento»

e quest'altro che è peggio di quello sopra .......
 
un trentaquattrenne marocchino, già noto alle forze dell’ordine si masturbava davanti a mamme e ragazzini in un parco di Cassino.

A notarlo un agente della polizia penitenziaria, libero dal servizio, in forza alla Casa Circondariale di Roma-Rebibbia, il quale lo ha invitato a desistere dal gesto: un intervento che ha utleriormente scatenato l’ira del marocchino che ha tentato di aggredire l’agente con una bottiglia di vodka.

Una furia scatenata, l’immigrato marocchino che ha pensato bene di riservare la stessa accoglienza ai militari arrivati sul posto: i quali, non senza faticare un bel po’, sono poi riusciti a bloccarlo e ad ammanettarlo

Per questo, l’accusa che grava su di lui è di atti osceni in luogo pubblico, resistenza a Pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.

E dopo il fermo c’è stata la convalida: l’immigrato marocchino è tornato in libertà, con obbligo di dimora nel suo paese di residenza, in attesa del processo fissato a luglio.
Riuscirà a non cimentarsi in altre “imprese” fino ad allora?
 
U.S. coal giant Peabody Energy Corp. filed for bankruptcy on Wednesday, the most powerful convulsion yet in an industry that’s enduring the worst slump in decades.

The company filed Chapter 11 petitions for most of its U.S. entities in U.S. Bankruptcy Court in St. Louis Wednesday, listing $10.1 billion in debt.
All of Peabody’s mines and offices are continuing to operate and are expected to continue doing so for the duration of the process, according to a statement.

Founded in 1883 by 24-year-old Francis S. Peabody with $100, a wagon and two mules, the miner is now the largest private-sector coal company in the world, with customers in 25 countries and about 8,000 employees, according to its website. It joins at least four other coal companies that have sought bankruptcy as the industry endures its worst downturn in decades -- a result of tougher environmental policies, a flood of cheap natural gas and a global glut of metallurgical coal that’s dragged prices for steelmaking component to the lowest in more than 10 years.
 

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