Cedolare secca sugli affitti al 19% e al 21%... Novità e tabella a pag. 1

vecchie diroccate?!
perchè mai?

semmai la convenienza di questo tipo di contratto appare significativa nel momento in cui il canone è di un certo importo e non troppo basso.

i contratti concordati ,al momento, godono delle agevolazioni fiscali (riduzione dell'imposta di registro annuale del 30% e abbattimento della base imponibile irpef del 45% e non del solito 15%) solo se l'immobile si trova in un comune presente in un'apposita lista ministeriale (mai aggiornata ndr...) che identifica i cosiddetti "comuni ad alta densità abitativa".

Mi pare ci fosse un 3d dedicato a questa tipologia contrattuale poco conosciuta ma secondo me (so che porchetto non la pensa così ;) ma non ho mai ben capito perchè... ;) ).....

Io, da proprietario, ne ho stipulati 2 nel 2010 in 2 comuni diversi.
Posso affermare che non sono per nulla complessi da stipulare.

;)

sicuramente avrai raggion... io ne so poco di questo tipo di contratti :D
 
Fonte:
http://www.ilsole24ore.com/art/noti...i-cedolare-affitti-080100.shtml?uuid=AYY3P41B

La «service tax» fa i conti con la cedolare sugli affitti

Marco Mobili 25 giugno 2010

ROMA
L'incognita principale della futura "service tax" si chiama cedolare secca sugli affitti. Sia per come sarà costruita sia per la diminuzione di gettito che potrebbe produrre. I 25 miliardi di euro che la futura fiscalità immobiliare dovrebbe garantire ai comuni a partire dal 2012, infatti, potrebbero diminuire di una quota compresa tra i 175 milioni e gli 1,8 miliardi di euro, a seconda della stima utilizzata. Al netto, s'intende, dell'emersione dal nero che potrebbe al tempo stesso determinare.
Annunciata dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e confermata dal presidente dell'Anci Sergio Chiamparino, l'imposta sostitutiva sui redditi da locazione dovrebbe rappresentare uno dei quattro pilastri del nuovo tributo unico comunale accanto all'Ici (dalla seconda casa in poi) e alle imposte ipotecaria-catastale e di registro. A introdurlo sarà il decreto attuativo del federalismo riguardante l'autonomia impositiva delle amministrazioni comunali.
I contorni della "service tax" non sono ancora ben definiti. Il governo è abbottonatissimo al punto che neanche i sindaci hanno ancora visto il testo che dovrebbe essere sottoposto a uno dei primi Consigli dei ministri di luglio insieme ai Dlgs su costi standard, fabbisogni standard e autonomia tributaria delle province. Da quanto si apprende, l'imposizione dovrebbe colpire i possessori di un qualsiasi immobile situato nel territorio comunale fatta eccezione per la prima casa. A un'aliquota sul possesso del bene – la cui base imponibile sarà data dal suo valore catastale – se ne dovrebbe sommare una aggiuntiva da versare in caso di trasferimento del bene. La sua introduzione è prevista per il 2012 anche se il sottosegretario alle Finanze, Alberto Giorgetti, ha annunciato che «la nuova imposta entrerà in vigore in tempi veloci e già nel 2011 sarà lo stato a essere compartecipe di un tributo locale.
Il tutto andrà miscelato con l'introduzione della cedolare secca sugli affitti: una tassazione forfettaria dei canoni di locazione con aliquota predefinita e non un prelievo complessivo (redditi e patrimoni) con applicazione delle aliquote marginali Irpef. E qui il mistero è addirittura più fitto. Non tanto sull'aliquota che dovrebbe essere fissata al 20%, come previsto del resto sia nella versione sperimentale introdotta per l'Aquila dalla finanziaria 2010. Quanto per l'ambito di applicazione. Riguarderà tutti i contratti? In abbinata sarà prevista o meno la detrazione del 19% concessa all'inquilino?
Quesiti non da poco perché a seconda della risposta l'impatto sul gettito Irpef potrebbe rivelarsi più o meno rilevante. In un range che secondo Confedilizia potrebbe oscillare tra i 175 milioni e gli 1,4 miliardi a seconda che valga solo per le locazioni a canone agevolato o per tutti i contratti. A indicare in 1,8 miliardi le risorse necessarie per sostenere l'introduzione della cedolare secca fin da subito, è stato il presidente della commissione Finanze del Senato, il "finiano" Mario Baldassarri in un emendamento presentato alla manovra correttiva in discussione a Palazzo Madama.
Una perdita di gettito che però, come sostengono i firmatari degli emendamenti e da sempre le associazioni di categoria, potrebbe essere fortemente compensata dall'emersione del nero e dal rilancio dell'edilizia residenziale. Le stime ufficiali del Territorio, che a breve saranno aggiornate, parlano di oltre 10 milioni di immobili attualmente inutilizzati.
Al testo definitivo il compito di far convivere due prelievi che poggiano su presupposti differenti: la nuova imposta unica sugli immobili, in cui entrerà la cedolare, dovrebbe tassare il possesso del bene mentre la cedolare secca per sua natura dovrebbe tassare, anche se forfettariamente, i redditi prodotti dalla locazione del bene.

Il nuovo prelievo locale
AI MUNICIPI
25 miliardi
Il gettito
L'importo complessivo che i comuni si spartiranno a partire dal 2012, quando entrerà in vigore la service tax che comprenderà Ici, Irpef immobiliare, imposte ipotecarie catastali e imposte di registro
175 milioni
Canone agevolato
L'importo che perderebbe la tassa unica sugli immobili se l'introduzione della cedolare secca sugli affitti riguardasse solo quelli a canone agevolato
1,4 miliardi
Tutti gli affitti
Secondo le stime di Confedilizia, la cedolare secca applicata a tutti i contratti di locazione sottrarrebbe alla service tax oltre un miliardo di euro recuperabile però con l'emersione dal nero
1,8 miliardi
Le persone fisiche
La perdita di gettito potrebbe arrivare a quasi due miliardi secondo le stime del senatore Mario Baldassarri, che ha effettuato il calcolo tenendo conto di tutte le persone fisiche e ha presentato un emendamento alla manovra

DOMANDE & RISPOSTE
?

Che cos'è la «service tax»?
È la futura imposta unica municipale sugli immobili, destinata ad accorpare Ici, Irpef, imposta ipotecaria e catastale e di registro. Il gettito è stimato in 25 miliardi e dovrebbe essere trasferito ai comuni con uno dei prossimi decreti attuativi

A quali beni si applica?
In base alle indicazioni emerse finora, si applicherà a tutti i beni immobili su cui oggi si paga l'Ici. Le abitazioni, tranne quella principale perché lo vieta la lagge delega sul federalismo, i garage che non sono pertinenze, i capannoni di classe D

Come funziona?
Il meccanismo sarà impostato su un'aliquota sul possesso del bene, calcolata sul suo valore catastale (come avviene oggi per l'Ici) e una aggiuntiva da versare in caso di trasferimento del bene (come avviene per l'imposta di registro). I comuni potranno variare in su o in giù l'aliquota

Che cos'è la cedolare secca sugli affitti e come si collega alla «service tax»?
La quota del reddito Irpef sugli immobili destinato ai comuni dovrebbe essere quello prodotto dalla cedolare secca sugli affitti. Intesa come un'imposta forfettaria, molto probabilmente fissata al 20%, sui contratti di locazione. Chi possiede un reddito immobiliare pagherà il 20% anziché l'aliquota prevista per il suo reddito complessivo
 
Fonte:
http://www.ilsole24ore.com/art/noti...i-cedolare-affitti-080100.shtml?uuid=AYY3P41B

La «service tax» fa i conti con la cedolare sugli affitti

Marco Mobili 25 giugno 2010

ROMA
L'incognita principale della futura "service tax" si chiama cedolare secca sugli affitti. Sia per come sarà.......


guarda che il tutto sia a gettito identico lo dubito proprio.
La mia idea è che si vogliano finanziare parte dei costi del federalismo con questa nuova tassa. Poi non ho capito perchè si chiama service tax. Mi sembra paradossale che i servizi comunali di tutti siano finanziati solo da una parte dei contribuenti, con l'aggravio poi che ciò non fa altro che alzare il costo degli affitti.
I servizi dovrebbero essere finanziati con il contributo di tutti, in base al reddito chiaro. Non vedo perchè chi ha una villa o un appartamento di proprietà non debba contribuire.
 
Ultima modifica di un moderatore:
guarda che il tutto sia a gettito identico lo dubito proprio.
La mia idea è che si vogliano finanziare parte dei costi del federalismo con questa nuova tassa. Poi non ho capito perchè si chiama service tax. Mi sembra paradossale che i servizi comunali di tutti siano finanziati solo da una parte dei contribuenti, con l'aggravio poi che ciò non fa altro che alzare il costo degli affitti.
I servizi dovrebbero essere finanziati con il contributo di tutti, in base al reddito chiaro. Non vedo perchè chi ha una villa o un appartamento di proprietà non debba contribuire.

mi sono limitato a copiare il servizio del 24ore.

sono in linea di massima d'accordo con le tue osservazioni
 
..... quindi..... ho letto nelle prime pagine dei giornali che si muove qualcosa!!!!
 
..... quindi..... ho letto nelle prime pagine dei giornali che si muove qualcosa!!!!

Fonte: Tremonti: “Cedolare secca sugli affitti entro il 2012″. Tasse sulle case al 20 per cento

01/07/2010

Tremonti: “Cedolare secca sugli affitti entro il 2012″. Tasse sulle case al 20 per cento

Novità in vista per le abitazioni. Il ministro Giulio Tremonti ha dichiarato che entro il 2012 sarà introdotta la cedolare secca sugli affitti. Sui contratti di locazione sarà infatti introdotta un’imposta unica del 20 per cento. La novità è stata annunciata durante la presentazione delle linee guida di attuazione del federalismo fiscale. La nuova norma sarà inserita nel decreto sull’autonomia impositiva dei comuni. Tremonti ha dichiarato che questo provvedimento non interesserà la prima casa.
Nelle intenzioni del governo, il gettito della cedolare secca sostituirà quello prodotto dall’Irpef immobiliare. Secondo alcune stime, l’erario potrebbe perdere introiti che vanno da 175 milioni a 1 miliardo e 800 milioni di euro. Questo calo di gettito sarebbe compensato con l’eventuale emersione del sommerso. Con la cedolare secca, infatti, le tasse sugli affitti diminuiranno notevolmente rispetto alla situazione attuale e, di conseguenza, molti proprietari di seconde case potrebbero essere incentivati a stipulare contratti di affitto regolari.
 
ma quindi in pratica.... messo che uno entra nella prima fascia di reddito (15.000 euro) e paga il 23% con questa legge paga il 20%?????

ovviamente i redditi che provengono da affitti e locazione... il resto seguoni l'irpef normale
 
ma quindi in pratica.... messo che uno entra nella prima fascia di reddito (15.000 euro) e paga il 23% con questa legge paga il 20%?????

ovviamente i redditi che provengono da affitti e locazione... il resto seguoni l'irpef normale

ancora non si sà.

Il gettito andrà ai comuni.
Bisognerà vedere quanta libertà avranno di decidere anche i parametri di applicazione.
Cambierà da comune a comune (anche se non molto credo).
E' il federalismo baby.

D'altronde già gli accordi territoriali sui quali vengono parametrati i contratti d'affitto a canone concordato sono stabiliti su base comunale.
E se restasse l'impostazione iniziale è probabile che la cedolare secca venga applicata infatti solo a quei tipi di contratto.

credo che avremo almeno 12 mesi di tempo prima di vedere qualche numero sul quale ragionare...
 
Occhio che domani è in CdM il decreto attuativo di cui il sole24ore anticipa:


La cedolare sugli affitti è al 25% e andrà ai comuni insieme ad altre imposte

Da gennaio 2011 cedolare secca sugli affitti al 25% e sanzioni raddoppiate per chi non li dichiara al fisco. Non solo. La cedolare secca sarà una delle imposte devolute ai comuni come quelle di bollo, di registro, ipotecarie, catastali, l'Irpef relativa ai redditi fondiari, le imposte di registro e di bollo sui contratti di locazione, i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie. Una fiscalità immobiliare, stimata in circa 15 miliardi, che confluirà nel «Fondo sperimentale di riequilibrio» che dopo 5 anni lascerà il posto al Fondo perequativo previsto dal federalismo fiscale.
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Ad arricchire il Fondo arriverà dal 2014 la nuova imposta municipale che si sdoppia in «municipale propria» e in «municipale secondaria facoltativa»: quella "propria" si applicherà dal 2014 agli immobili diversi dall'abitazione principale e al trasferimento di beni; quella "secondaria facoltativa" sarà frutto di consultazioni popolari indette dai sindaci e riguarderà principalmente i tributi e balzelli comunali oggi in vigore per l'occupazione di aree pubbliche o le affissioni, solo per fare alcuni esempi.
Sono queste le principali novità che il governo si appresta a varare con il quarto decreto attuativo del federalismo fiscale, quello sull'autonomia fiscale dei comuni. L'appuntamento è fissato con il Consiglio dei ministri di domani e concluderà, di fatto, la prima tornata del processo attuativo del federalismo fiscale. Dopo la pausa estiva la partita riprenderà con le regioni con i costi standard.

Intanto si lavora alla rifinitura del testo. Secondo le ultime ipotesi la cedolare secca sarebbe, dunque, pari al 25% anche perché sarà sostitutiva dell'Irpef, delle addizionali, nonché dell'imposta di bollo e di quella di registro dovute sui contratti di locazione. Inoltre sarà applicabile anche ai contratti per i quali non esiste obbligo di registrazione. Il passaggio alla cedolare scatterà il 1° gennaio 2011, salvo ripensamenti, e sarà l'agenzia delle Entrate a fissare le modalità di versamento dell'acconto, pari all'85% per l'anno d'imposta 2011 e al 90% a partire dal 2012, e del successivo saldo.

L'arrivo della cedolare sarà accompagnata da un forte giro di vite contro il sommerso: per chi non denuncerà al fisco i redditi da locazione, infatti, saranno raddoppiate le sanzioni fino a un massimo di 2.000 euro nei casi di omessa dichiarazione e fino al 400% della maggiore imposta nel caso di redditi dichiarati al fisco in misura inferiore. E non ci sarà nessuno sconto per i soggetti stanati dal fisco o dai comuni stessi: per loro non si applicheranno le sanzioni in misura ridotta previste nei casi di accertamento con adesione o di rinuncia all'impugnazione dell'accertamento.

La cedolare secca, secondo la bozza del decreto, andrà ad alimentare la seconda sezione del «Fondo sperimentale di riequilibrio». Dal 2014 nella stessa sezione confluirà anche una quota della nuova imposta «municipale propria» sulle compravendite. Nella prima sezione del fondo, invece, saranno devolute le imposte ipotecarie e catastali relative agli atti soggetti ad Iva e le addizionali sull'accisa dell'energia elettrica, nonché le altre imposte già citate e una parte della «municipale propria» sul possesso. Nel riparto delle somme, previo accordo con la Conferenza stato-città, si terrà conto dei fabbisogni standard e della partecipazione dei comuni nella lotta all'evasione. Per i municipi con popolazione inferiore a 5.000 abitanti saranno fissate modalità forfettizzate e semplificate.

Per rafforzare le entrate comunali si prevede, inoltre, che nelle loro casse finiscano i maggiori redditi dell'emersione delle "case fantasma", così come il 50% a titolo di compartecipazione dei comuni nella lotta all'evasione (da poco la manovra lo aveva elevato dal 30 al 33%). Lotta che sarà potenziata anche con l'accesso dei comuni al catasto elettrico (per controllare utenze e intestatari), all'anagrafe tributaria, all'elenco dei domicili fiscali e a quello dei soggetti che svolgono attività di impresa o di lavoro autonomo.
Dal 2014, poi, arriverà la nuova imposta municipale. Esclusa l'applicazione sull'abitazione principale, questa colpirà il possesso di immobili e la loro compravendita. Mentre nel primo caso l'aliquota sostitutiva dell'Ici applicabile dal 2014 è ancora da definire, sui trasferimenti le aliquote applicabili sarebbero già definite nel 3%, se oggetto del trasferimento è l'abitazione principale dell'acquirente o un bene ereditato; del 9% in tutti gli altri casi.

Alla municipale propria i comuni potranno affiancare anche una «municipale secondaria facoltativa» che potrà essere introdotta previa consultazione popolare. Andrà a sostituire tasse come quella sull'occupazione del suolo pubblico, quella sulla pubblicità e le affissioni o l'addizionale per l'integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza. Il decreto fissa anche i criteri della nuova imposta facoltativa, dal presupposto del tributo alle modalità di pagamento, dagli elementi di calcolo alle esenzioni e agevolazioni.
 
aggiungo che in altro sito ho letto che per i contratti a canone agevolato l'imposizione sarà al 20% e non al 25%.

;)
 

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