Val
Torniamo alla LIRA
Hanno lavorato giorno e notte per permettere ad Expo di partire in corsa.
Anche Beppe Sala ha più volte ringraziato i lavoratori e le aziende che hanno reso possibile l'Esposizione.
Ma non li ha pagati. E così sono fallite.
Siamo a Barzana, in provincia di Bergamo.
La Tecnochem è l'impresa che ha realizzato i materiali per costruire il ponte sull'Autostrada A4.
Erano 60 i dipendenti impegati nelle lavorazioni. Ma ora non ne è rimasto nemmeno uno.
Dal 6 aprile, scrive FanPage, la Tecnochem è in mano al curatore fallimentare.
Il motivo? “Expo avrebbe dovuto pagarci a maggio, in concomitanza con l’apertura del sito espositivo, – spiega a Fanpage Maria Luisa Rosignoli, l’ex titolare della Tecnochem – poi i pagamenti sono slittati di volta in volta prima a giugno, poi a luglio, poi abbiamo capito che qualcosa non andava. Di questi 2 milioni di euro di credito che noi pensavamo di ricevere in quell’anno non abbiamo visto nulla, e il mancato introito di una cifra del genere nella nostra azienda ha scombussolato tutto. Se ci avessero pagato i 2 milioni di euro che avanzavamo noi non saremmo stati costretti a chiudere. Circa 65 persone, più gli agenti, che perdono il lavoro è un dramma per la società”.
Anche Beppe Sala ha più volte ringraziato i lavoratori e le aziende che hanno reso possibile l'Esposizione.
Ma non li ha pagati. E così sono fallite.
Siamo a Barzana, in provincia di Bergamo.
La Tecnochem è l'impresa che ha realizzato i materiali per costruire il ponte sull'Autostrada A4.
Erano 60 i dipendenti impegati nelle lavorazioni. Ma ora non ne è rimasto nemmeno uno.
Dal 6 aprile, scrive FanPage, la Tecnochem è in mano al curatore fallimentare.
Il motivo? “Expo avrebbe dovuto pagarci a maggio, in concomitanza con l’apertura del sito espositivo, – spiega a Fanpage Maria Luisa Rosignoli, l’ex titolare della Tecnochem – poi i pagamenti sono slittati di volta in volta prima a giugno, poi a luglio, poi abbiamo capito che qualcosa non andava. Di questi 2 milioni di euro di credito che noi pensavamo di ricevere in quell’anno non abbiamo visto nulla, e il mancato introito di una cifra del genere nella nostra azienda ha scombussolato tutto. Se ci avessero pagato i 2 milioni di euro che avanzavamo noi non saremmo stati costretti a chiudere. Circa 65 persone, più gli agenti, che perdono il lavoro è un dramma per la società”.