Anche qui gli "incroci" si sprecano...
Telecom I.: Mucchetti, su Gvt serve moral suasion Mediobanca (MF)
MILANO (MF-DJ)--Quando nell'autunno 2013 Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, riuscì a far passare due volte un accordo bipartisan per introdurre una seconda soglia per l'opa obbligatoria (al 15%, in caso di controllo di fatto), aveva l'obiettivo di bloccare le grandi manovre di Telefonica dentro Telecom. Il governo Letta però fermò tutto.
A distanza di meno di un anno, si legge su MF, Telefonica rischia di creare seri problemi a Telecom I., di cui è primo azionista, cercando di farsi vendere da Vivendi la brasiliana Gtv, oggetto del desiderio degli italiani. Una mossa che il presidente della CdP, Franco Bassanini ha bollato senza mezzi termini con un tweet come "atto ostile".
Secondo Mucchetti, dal momento che la Cassa e le sue partecipate non hanno alcuna partecipazione nel capitale dell'azienda italiana di tlc, una presa di posizione così dura potrebbe coincidere con l'avvio di un nuovo corso all'insegna di un'assunzione di responsabilità globale da parte del governo nella politica industriale.
Per il Presidente della commissione Industria del Senato però l'uscita di Bassanini è importante anche per una seconda ragione. "Pur senza citarli, critica quanti si erano fidati di Telefonica quando nel settembre 2013 questa rilevò la maggioranza di Telco, allora socio di riferimento di Telecom I., senza nemmeno lanciare un'opa".
Per cercare di controbattere alla mossa fatta dagli spagnoli su Gvt, Mucchetti chiama in causa Mediobanca, la merchant milanese che ancora oggi siede tra i soci Telco (dalla quale ha comunque già comunicato il desiderio di uscire, per poter disporre della quota azionaria che non considera più strategica, ndr). "Vediamo se Mediobanca riuscirà - e sarebbe bello - a convincere Vivendi a trattare Gtv con les italiens invece che con gli spagnoli", dice infatti l'ex giornalista, ricordando che "l'azionista principale di Vivendi è Vincent Bolloré, ossia il secondo socio di Mediobanca dopo Unicredit. Se parliamo dell'infrastruttura italiana, credo sia arrivato il momento di riesaminare le proposte che vennero da Bernabè e Gamberale, accanto a quelle della stessa Cdp".