Analisi interessante...
*FOREX FOCUS: Eurozona al palo, economia tedesca troppo sbilanciata (C.Suisse)
MILANO (MF-DJ)--I recenti dati dell'Eurozona suggeriscono come il rallentamento dello slancio dell'economia si sia trasformato in una recessione: ad agosto la produzione industriale tedesca è scesa in maniera netta come accaduto ai tempi della "Grande Recessione". Per gli economisti di Credit Suisse però il crollo della produzione è un artefatto statistico più che una realtà. Il Vecchio Continente e l'economia tedesca hanno rallentato, ma non sono in recessione, e i dati dovrebbero ripartire in autunno.
Certo è però che qualcosa è accaduto, puntualizzano gli esperti, anche se i dati recenti sono un'esagerazione. I numeri segnalano un rallentamento nella produzione manifatturiera tedesca, in parte guidato dal settore dei beni strumentali, che è stato finora uno dei fiori all'occhiello dell'economia tedesca.
Agli economisti di Credit Suisse piacerebbe attribuire questa performance negativa al rallentamento della crescita della domanda in Asia e al calo della fiducia degli esportatori dopo l'imposizione di sanzioni contro la Russia.
Per gli esperti tuttavia "siamo di fronte a un cambiamento importante. La Germania è forse l'economia più squilibrata al mondo: sbilanciata verso le esportazioni e con un surplus delle partite correnti al 7% del Pil. Questo squilibrio ha guidato finora la sovraperformance" di Berlino, "ma ora la domanda estera non fornisce più un sostegno", con effetti negativi sul surplus e di conseguenza sul Pil. La questione chiave è capire che cosa significhi questo per la crescita sia della Germania che dell'Eurozona.
Nel breve termine, è probabile che il rallentamento della Germania renda la crescita del Pil del Vecchio Continente anemica, viste anche le prestazioni fiacche del resto dell'Eurozona. Finora le conseguenze negative dovute al rallentamento della domanda estera sembrano limitate, ma un ulteriore deterioramento è probabile e quindi sono necessarie politiche che spingano al rialzo la domanda interna.
Purtroppo però, proseguono gli economisti di Credit Suisse, "la volontà, e figuriamoci l'attuazione, di politiche fiscali più flessibili è ancora assente. Quindi tocca alla politica monetaria: continuiamo ad aspettarci che la Bce estenda gli acquisti di asset anche al debito sovrano, possibilmente all'inizio del prossimo anno".
Un altro fattore che potrebbe aiutare l'economia dell'Eurozona è infine una valuta più debole. Il calo recente dell'euro può aiutare, ma serve un deprezzamento più significativo per ottenere un vero cambiamento delle dinamiche di crescita della zona del Vecchio Continente.