Certificati di investimento - Cap. 1 (58 lettori)

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Analisti, nel breve Eni continuerà a pagare il taglio del dividendo


di Francesca Gerosa


http://www.milanofinanza.it/news/an...re-il-taglio-del-dividendo-201503161020306190







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Eni
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continua a pagare in borsa (-1,48% a 15,35 euro stamani) il taglio del dividendo 2015 a 0,80 euro per azione e la sospensione del programma di buy back a dispetto del fatto che il piano quadriennale presentato sembri ragionevole e che il ritorno a un free cash flow organico positivo nel 2017-2018 sia possibile anche con un petrolio a 63 dollari al barile. Ma Eni
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è stata l'unica azienda europea oil&gas integrata a tagliare il dividendo nel 2015, gettando così qualche ombra sulla possibilità di disinvestire rapidamente quote nelle recenti scoperte nell'upstream.

Questi, in sintesi, i punti principali del piano: crescita della produzione a un tasso annuo del 3,5%. Il piano non contempla nessun aggiustamento del portafoglio, nonostante la pesante presenza in Africa. Ciò aumenta il rischio; obiettivo di free cash flow per gli anni 2017-2018 di 2,5-3 miliardi di euro; capex annuo pari a 12 miliardi; miglioramento dell'ebit del mid/downstream di circa un miliardo di euro; dismissioni per 8 miliardi composte prevalentemente da farm-out e disinvestimenti in attività mature (circa 6 miliardi).

Infine, Eni
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ha confermato il suo approccio su Saipem
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(-1,22% a 8,935 euro stamani in borsa) di voler deconsolidare la società, ma le condizioni attuali non lo permettono. Nel frattempo, continuerà a sostenere la controllata. Per quanto riguarda le cessioni gli analisti di Exane Bnp Paribas
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hanno stimato che uno spin-off/vendita della divisione Gas&Power potrebbe portare il valore delle cessioni a 10 miliardi di euro ma solo se gli obiettivi 2017-2018 verranno raggiunti. Una cessione completa potrebbe portare a un de-leverage del bilancio del 10%, ma questo richiederà tempo.

Comunque, "il deterioramento delle prospettive era già stato scontato nel calo del prezzo del titolo negli ultimi mesi", osservano gli analisti di Icbpi. Pertanto, "la performance del titolo venerdì scorso (-4,6%, ndr) è da addebitare al taglio del dividendo, previsto dal mercato, ma meno consistente di quanto poi annunciato dal management".

Anche per gli analisti di Banca Imi la delusione principale è stata il taglio del dividendo 2015, al di sotto le aspettative del mercato: 1 euro il consenso Bloomberg. "Finché il prezzo del petrolio rimane debole, vediamo anche alcuni rischi sul piano di cessioni in termini di valore della transazione o di completamento e timing. Manteniamo quindi il nostro rating hold e il target price a 14,90 euro sul titolo", avvertono a Banca Imi.

A questo punto nel breve termine, secondo gli analisti di Equita, il rendimento (yield) del dividendo di Eni
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dovrebbe attestarsi nel range dei competitor, quindi tra il 5,2% e il 5,9%, con implicazioni moderatamente negative per il titolo. "Il nuovo dividendo implica un rendimento del 5,1% nel 2015 rispetto a quello dei big oil del 5,5-5,7%", indicano gli esperti di Citi. "Dato che Eni
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ha un costo del debito più ampio di 100-110 bps rispetto ai competitor europei, un rendimento del patrimonio netto inferiore può essere solo sostenuto offrendo ambizioni di crescita più elevate".

Ma il taglio del capex da parte di Eni
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probabilmente impatterà sul potenziale di crescita del gruppo post 2017-2018. Anche se Citi ha alzato le previsioni di utile per azione 2015-2017 in media del 9% (a 0,41 euro, a 0,61 euro e a 0,92 euro), in parte per riflettere il capex più basso, il costo del debito e le linee guida aggiornate sulla progressione degli utili nel downstream, le nuove stime sono ancora del 25% al di sotto del consenso 2015-2017, consenso sceso notevolmente nelle ultime settimane ma è probabile che verrà rivisto di nuovo in occasione dei risultati del primo trimestre.

In generale, quindi, il feedback dalla presentazione del piano è stato moderatamente negativo ed Equita ha ribadito il rating hold e il target price a 16,5 euro sull'azione. Target price che invece Banca Akros ha tagliato da 22 a 20 euro, di riflesso a una revisione al ribasso delle stime per tener conto di un prezzo del petrolio più basso ribadendo però il rating buy, come Ubs (target price a 19 euro) e Societe Generale
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(target price a 18 euro), perché sì la reazione negativa del mercato al taglio del dividendo e alla sospensione del buy back è logica ma "d'altro canto,dal puntodi vista industriale, riteniamo cheEni
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stia diventandosempre più forte".

Non hanno, invece, cambiato i loro giudizi negativi JP Morgan che stamani ha ribadito underweight su Eni
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, Exane Bnp Paribas
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(underperform e target price a 12,7 euro) e Citi (sell e target price a 13 euro). "Visto che Eni
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è stata la prima a tagliare il dividendo ci aspettiamo che altri player la seguano e anche i pay out scenderanno ulteriormente con il prezzo del petrolio che rimarrà basso più a lungo", si legge nella nota di JP Morgan.

Al contempo, a detta degli analisti di Exane, la trasformazione graduale del portafoglio upstream richiederà del tempo e gli investimenti dovranno rimanere elevati nel frattempo. "Abbiamo rivisto al ribasso le nostre stime di eps 2015/2016 del 3% e del 2% per riflettere lo scenario più negativo per il refining&marketing scenario. Con l'azione Eni
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che attualmente sta scontando un prezzo del petrolio a 79 dollari al barile nelle nostre stime, riteniamo ancora la valutazione troppo elevata", precisano alla banca d'affari francese.

Da inizio anno il titolo Eni
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ha leggermente sovraperformato il settore europeo: +6,8% contro il + 4,5% del comparto. "Ci aspettiamo che il cash flow operativo organico di Eni
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non copra il suo dividendo nel 2015 e nel 2016", aggiungono gli analisti di JP Morgan secondo i quali il prezzo dell'azione continuerà a risentire del taglio della cedola dal momento che gli investitori con ogni probabilità richiederanno un più alto rendimento rispetto a quello dei competitor europei come Total
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e Royal Dutch Shell.
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Leberna

Forumer storico
Sono stato precipitoso e stamattina ne ho presi 2 pezzi a 95.9.. mai mettere gli ordini prima dell'apertura..:wall:
Ho mediato un po il DE000HV4AHL9 mi intriga molto questo certificato, contando che siamo sui minimi sul petrolio la barriera discreta mi garba molto..
Vedrò se incrementare prossimamente, intanto ho venduto DE000HV4AHL9 perché è arrivato a 103 e ho switchato su questo e su quello di salpem..speriamo in un rimbalzo del petrolio già domani!
Saluti

Leb
 

NoWay

It's time to play the game
Certificato del giorno:

Bonus Autocallable Cap Protected Plus Banca IMI su EuroStoxx 50 IT0005072761

29/01/2016 Cedola Incondizionata 5,7%
23/01/2017 Scadenza Anticipata con Rimborso 105,7% se EuroStoxx 50 > Valore Iniziale (3.351,44)
23/01/2018 Scadenza Finale con 2 Possibilità:
- Rimborso 111,4% se EuroStoxx 50 > Barriera (= Valore Iniziale)
- Rimborso Commisurato alla Performance dell'EuroStoxx 50 rispetto al Valore Iniziale se Eurostoxx 50 < Barriera [Floor 70%]

bonus cap - Borsa Italiana
 

Paolo21

Forumer storico
Ho mediato un po il DE000HV4AHL9 mi intriga molto questo certificato, contando che siamo sui minimi sul petrolio la barriera discreta mi garba molto..
Vedrò se incrementare prossimamente, intanto ho venduto DE000HV4AHL9 perché è arrivato a 103 e ho switchato su questo e su quello di salpem..speriamo in un rimbalzo del petrolio già domani!
Saluti

Leb

Non ho capito quale certificato hai venduto :mmmm::mmmm:
hai inserito lo stesso isin :D:D
 
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