Certificati di investimento - Cap. 1 (3 lettori)

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Popolari: attesa per verdetto Tar su riforma (Sole)

ROMA (MF-DJ)--Sulla riforma delle banche popolari la parola spetta adesso al Tar del Lazio. Dovrebbe arrivare tra stasera o al piu' tardi domani mattina la decisione del Tribunale amministrativo sulle richieste di sospensiva dei provvedimenti di Bankitalia sulla riforma.

Una sentenza molto attesa dal settore e dalla quale dipendono la trasformazione degli istituti popolari in spa e l'avvio del processo di consolidamento previsto dalla riforma fortemente voluta dal Governo Renzi.

Di fronte alla terza sezione del Tar, scrive Il Sole 24 ore, si discuteranno tre istanze di sospensiva: una firmata dall'Adusbef e due presentate da alcuni soci di banche popolari. Dall'altra parte ci sara' Bankitalia, i cui avvocati lunedi' hanno depositato la memoria difensiva. A supporto della riforma, prosegue il giornale, si sarebbero mosse nei giorni scorsi anche alcune banche, tra cui Banca Popolare di Vicenza che, a sua volta, ha presentato una memoria a favore del provvedimento.

A seconda degli esiti, la scelta del Tar potrebbe aprire scenari inediti per l'intero comparto. La prima banca su cui la decisione del Tar potrebbe avere un immediato impatto e' Ubi. La banca lombarda ha convocato per sabato l'assemblea straordinaria che dovra' decretare il passaggio alla spa. In caso di dichiarazione di sospensiva, risulterebbe complicato revocare la convocazione dell'assise. Uno stop del Tar, continua il giornale, potrebbe avere effetti rilevanti anche sull'intero processo di trasformazione gia' impostato dalle altre banche che hanno programmato per l'anno prossimo il passaggio alla spa.

Gli avvocati dei ricorrenti, spiega il quotidiano, mettono nel mirino non il decreto del Governo, ma le disposizioni di Bankitalia. Da parte sua, Bankitalia ha sottolineato nella memoria difensiva consegnata nei giorni scorsi come l'azione della controparte manca dei "requisiti minimi di ammissibilita'". Gli avvocati di Via Nazionale hanno inoltre messo in evidenza che, rispetto all'affermazione di aver "ecceduto gli ambiti oggettivi della delegazione all'attivita' normativa", nessun "eccesso di potere e' ravvisabile" essendo quello di Bankitalia "un mero atto interpretativo".
 
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