Petrolio: nuovi minimi da 12 anni e pochi segnali di ripresa
MILANO (MF-DJ)--I prezzi del greggio hanno toccato nella notte i nuovi minimi da 12 anni, con il Brent sceso fino a 28,04 usd/barile e il Wti a 28,57 usd/barile. Dopo essere salito per due anni, dal 2014 il prezzo del greggio e' calato del 70% e la continua attenzione dei produttori sulle quote di mercato, piuttosto che sulla produzione, non e' un segnale incoraggiante.
Gli scambi sui due principali mercati del greggio rimangono al momento stabili intorno ai valori minimi, con il Brent che tratta a 28,19 usd/barile (-1,95%) mentre il Wti e' a 28,77 usd/barile (-2,71%).
"La ragione principale del tonfo dei prezzi del Wti e' che i contratti con consegna a febbraio sono vicini alla scadenza, e cosi' molti trader hanno gia' chiuso le loro posizioni iniziando a scambiare i contratti con scadenza a marzo", afferma Daniel Ang, analista energetico di Phillip Futures.
I prezzi hanno risentito anche della decelerazione economica cinese, secondo Paese al mondo per consumo di greggio. Gli investitori temono che un passaggio di Pechino a un modello economico meno legato alla produzione intensiva di energia deprima ulteriormente la domanda globale di petrolio.
Un report di Citi afferma che "a meno di un calo sostanzioso della produzione nei prossimi tre/sei mesi, sara' difficile registrare molti rialzi nei prezzi del petrolio", puntando alla resilienza dei produttori statunitensi quale fattore chiave della prolungata fase ribassista. Nonostante la frenata nella produzione di greggio Usa, il totale delle scorte di magazzino negli Stati Uniti continua a essere ai massimi da otto decenni.
Gia' ieri, l'Agenzia Internazionale dell'Energia ha messo in guardia sul livello dei prezzi, che continueranno a scendere sotto un "enorme pressione" dei mercati, non essendo questi in grado di assorbire il nuovo flusso di oro nero in arrivo dall'Iran. Secondo l'Agenzia il 2016 sara' il terzo anno consecutivo di sovrapproduzione, con 1 mln di barili al giorno in eccesso.