Certificati di investimento - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Cmq non so come la pensate voi, ma a me questi mercati piacciono sempre meno... basta un nulla e si sale o si scende di brutto...
 
Cmq non so come la pensate voi, ma a me questi mercati piacciono sempre meno... basta un nulla e si sale o si scende di brutto...
Soprattutto si scende Made in Italy.
Cmq bello scarico oggi sul certificato che hai segnalato su amazon peccato che mi pare siano andati al mm e che ho finito i $
 
Se non fosse mai stato diverso, non avrebbero inventato e/o non esisterebbe più l'analisi fondamentale... ;)
Buongiorno Maurizio, l'analisi fondamentale è sempre esistita come quella tecnica, e continua a essere alla base dei processi decisionali di chi fa investimenti di lungo periodo e che quindi ignora quelli di breve a cui invece guardiamo noi che siamo qui tutti i giorni. Il mercato è sempre stato cosi, fino a 5 anni fa si muoveva solo sulle attese dei dati americani e delle trimestrali, oggi lo fa sulle attese delle banche centrali. Quello che oggi fa esasperare la percezione è la volatilità, ma ricorderai che nel 2011/2012, nel 2008, nel 2000, nel 1994, succedeva lo stesso.
 
Buongiorno Maurizio, l'analisi fondamentale è sempre esistita come quella tecnica, e continua a essere alla base dei processi decisionali di chi fa investimenti di lungo periodo e che quindi ignora quelli di breve a cui invece guardiamo noi che siamo qui tutti i giorni. Il mercato è sempre stato cosi, fino a 5 anni fa si muoveva solo sulle attese dei dati americani e delle trimestrali, oggi lo fa sulle attese delle banche centrali. Quello che oggi fa esasperare la percezione è la volatilità, ma ricorderai che nel 2011/2012, nel 2008, nel 2000, nel 1994, succedeva lo stesso.

Magari è solo una mia sensasione, ma mi sembra che si sia in una situazione diversa rispetto al passato. L'enorme liquidità presente nel sistema è una novità assoluta. Una delle conseguenze è che un suo spostamento da una parte all'altra provoca sempre una sorta di effetto tsunami.
 
  • Mi piace
Reactions: cd8
Esempio di quello che dicevo prima...
Vedo un calo consistente di Nokia, cerco notizie e poi leggo questa... effetto tsunami...

Ericsson: titolo sprofonda dopo risultati sotto le aspettative, tutto il comparto sotto stress

Deciso calo per Ericsson, che segna un -15% nei primi minuti di scambio sulla Borsa di Stoccolma, dopo aver fatto sapere che i risultati del terzo trimestre saranno notevolmente sotto le aspettative della società. Il suo allarme mette sotto pressione l'intero comparto, con lo STOXX Europe 600 Technology che cede il 3,34%. Tra gli altri titoli, si segnala Nokia che mostra un ribasso del 5,75%.
 
Esempio di quello che dicevo prima...
Vedo un calo consistente di Nokia, cerco notizie e poi leggo questa... effetto tsunami...

Ericsson: titolo sprofonda dopo risultati sotto le aspettative, tutto il comparto sotto stress

Deciso calo per Ericsson, che segna un -15% nei primi minuti di scambio sulla Borsa di Stoccolma, dopo aver fatto sapere che i risultati del terzo trimestre saranno notevolmente sotto le aspettative della società. Il suo allarme mette sotto pressione l'intero comparto, con lo STOXX Europe 600 Technology che cede il 3,34%. Tra gli altri titoli, si segnala Nokia che mostra un ribasso del 5,75%.


presa a caso, è del 2008

Amd non ha retto la concorrenza con il supergigante Intel e così, nel primo trimestre dell’anno, il suo fatturato è sceso del 22% a 1,5 miliardi di dollari. Il secondo produttore mondiale nel settore dei chip che produce anche a Dresda, in Germania, oltre che ad Austin, nel Texas, ha aggiunto che licenzierà 1.650 dipendenti, pari al 10% della forza lavoro. Alla Borsa di New York i titoli Amd sono scesi di quasi il 4%. Una performance davvero negativa per l’unico vero concorrente rimasto a Intel sui chip per personal computer. «È un problema di prodotti - ha spiegato l’analista Cody Acree -, se non vuole perdere quote di mercato Amd deve tagliare i prezzi». La quota della società sul mercato dei chip per pc è pari al 23%: il resto è nelle mani di Intel. Per un certo periodo, però, le cose per Amd erano andate bene in quanto la società era riuscita a battere Intel su una serie di chip che hanno migliorato le performance dei personal computer. In seguito l’amministratore delegato di Intel, Paul Otellini, è riuscito a riprendere in mano la situazione lanciando sul mercato una serie di chip molto innovativi, soprattutto per quanto riguarda le performance dei computer portatili.
La crisi di Amd si è fatta sentire anche sulle quotazioni di Stmicroelectronics, che ieri ha perso oltre il 3 per cento. A pesare sui corsi c’è stato anche il taglio dell’outlook arrivato l’altro ieri da Standard&Poor’s che ha rivisto al ribasso, da stabile a negativo, le previsioni a causa delle non brillanti prospettive di vendita e del progressivo deprezzamento del dollaro sull’euro. Il comparto dei microprocessori ha visto anche Infineon cedere il 7% e Asml oltre il 5 per cento. La crisi dei chip non ha risparmiato neppure la stessa Intel che ha chiuso con una perdita di quasi il 2 per cento.
 
presa a caso, è del 2008

Amd non ha retto la concorrenza con il supergigante Intel e così, nel primo trimestre dell’anno, il suo fatturato è sceso del 22% a 1,5 miliardi di dollari. Il secondo produttore mondiale nel settore dei chip che produce anche a Dresda, in Germania, oltre che ad Austin, nel Texas, ha aggiunto che licenzierà 1.650 dipendenti, pari al 10% della forza lavoro. Alla Borsa di New York i titoli Amd sono scesi di quasi il 4%. Una performance davvero negativa per l’unico vero concorrente rimasto a Intel sui chip per personal computer. «È un problema di prodotti - ha spiegato l’analista Cody Acree -, se non vuole perdere quote di mercato Amd deve tagliare i prezzi». La quota della società sul mercato dei chip per pc è pari al 23%: il resto è nelle mani di Intel. Per un certo periodo, però, le cose per Amd erano andate bene in quanto la società era riuscita a battere Intel su una serie di chip che hanno migliorato le performance dei personal computer. In seguito l’amministratore delegato di Intel, Paul Otellini, è riuscito a riprendere in mano la situazione lanciando sul mercato una serie di chip molto innovativi, soprattutto per quanto riguarda le performance dei computer portatili.
La crisi di Amd si è fatta sentire anche sulle quotazioni di Stmicroelectronics, che ieri ha perso oltre il 3 per cento. A pesare sui corsi c’è stato anche il taglio dell’outlook arrivato l’altro ieri da Standard&Poor’s che ha rivisto al ribasso, da stabile a negativo, le previsioni a causa delle non brillanti prospettive di vendita e del progressivo deprezzamento del dollaro sull’euro. Il comparto dei microprocessori ha visto anche Infineon cedere il 7% e Asml oltre il 5 per cento. La crisi dei chip non ha risparmiato neppure la stessa Intel che ha chiuso con una perdita di quasi il 2 per cento.


2012

Burberry taglia le stime degli utili 2012-13 e trascina al ribasso i titoli del lusso
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto