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MEDIASET - Natixis, la banca di Bollorè, prevede l'arrivo dell'Opa
Ieri Natixis ha diffuso un report nel quale si ragiona su un prossimo accordo fra Bolloré e Berlusconi, i temi presenti nel documento della banca d'affari vicina a Vivendi sono riepilogati stamattina dal Sole24Ore.
Lo schema del compromesso in grado di porre fine alla contesa sul controllo della società, è il seguente.
Vivendi dovrebbe lanciare un'Opa in contante su Mediaset e Mediaset Espana. Al termine dell'operazione, il 51% delle attività italiane e spagnole in chiaro, dovrebbero essere girate a Fininvest.
I Berlusconi sarebbero accontentati nella loro richiesta di controllare ancora per qualche anno i canali televisioni tradizionali, Vivendi dovrebbe incorporare direttamente nel proprio perimetro le attività restanti (Mediaset Premium, Medusa e Tao Due).
Natixis ritiene che Vivendi possa spendere 5,8 miliardi per prendere il 70% di Mediaset e la metà di Mediaset Espana.
Fininvest sborserebbe 3,5 miliardi di euro per il 51% della televisione generalista italiana e spagnola.
Il costo finale dell'operazione, per Vivendi, sarebbe quindi di 2,3 miliardi.
Gli analisti sostengono nel report che Vivendi possa riacquistare, nel giro di tre-cinque anni, la parte ceduta temporaneamente a Fininvest: la holding della famiglia Berlusconi dovrebbe essere pagata in carta, arrivando così a diventare il secondo socio del gruppo francese con il 12%. Vincent Bolloré possiede il 15%, ma con diritti di voto doppi.
In caso di disaccordo sul prezzo, Vivendi potrebbe esercitare un'opzione che le permetterebbe di vendere in Borsa le azioni.
L'ipotesi di Natixis permetterebbe di superare i problemi di antitrust in Italia ed in Francia. La legge italiana infatti, vieta gli incroci tra la televisione e la telefonia, un problema in più per Vivendi, primo socio di Telecom Italia.
La società francese potrebbe apportare all'interno di questo nuovo polo della televisione in chiaro, i suoi canali generalisti francesi (D8, D17 e Itelé).
Date le relazioni intercorse, è lecito pensare che questa ricostruzione di Natixis possa essere stata in qualche modo condivisa con Vivendi.
EFFETTO
Pensiamo che l'obiettivo finale di Vincent Bolloré sia il controllo su tutta Mediaset.
Allo stato attuale la società francese corre il rischio di un intervento delle autorità italiane, soprattutto se tenterà di entrare nella gestione operativa, nominando un rappresentante in consiglio di amministrazione.
L'ipotesi di Natixis, tiene solo se Fininvest ci mette di tasca propria circa 1,5 miliardi di euro: la finanziaria, post vendita del Milan, dovrebbe avere circa 500 milioni di euro di cassa.
Confermiamo la raccomandazione NEUTRALE. Il nostro target price a 4,35 euro incorpora già un premio del 40% sul valore espresso dai fondamentali dell'azienda.
MEDIASET - Natixis, la banca di Bollorè, prevede l'arrivo dell'Opa
Ieri Natixis ha diffuso un report nel quale si ragiona su un prossimo accordo fra Bolloré e Berlusconi, i temi presenti nel documento della banca d'affari vicina a Vivendi sono riepilogati stamattina dal Sole24Ore.
Lo schema del compromesso in grado di porre fine alla contesa sul controllo della società, è il seguente.
Vivendi dovrebbe lanciare un'Opa in contante su Mediaset e Mediaset Espana. Al termine dell'operazione, il 51% delle attività italiane e spagnole in chiaro, dovrebbero essere girate a Fininvest.
I Berlusconi sarebbero accontentati nella loro richiesta di controllare ancora per qualche anno i canali televisioni tradizionali, Vivendi dovrebbe incorporare direttamente nel proprio perimetro le attività restanti (Mediaset Premium, Medusa e Tao Due).
Natixis ritiene che Vivendi possa spendere 5,8 miliardi per prendere il 70% di Mediaset e la metà di Mediaset Espana.
Fininvest sborserebbe 3,5 miliardi di euro per il 51% della televisione generalista italiana e spagnola.
Il costo finale dell'operazione, per Vivendi, sarebbe quindi di 2,3 miliardi.
Gli analisti sostengono nel report che Vivendi possa riacquistare, nel giro di tre-cinque anni, la parte ceduta temporaneamente a Fininvest: la holding della famiglia Berlusconi dovrebbe essere pagata in carta, arrivando così a diventare il secondo socio del gruppo francese con il 12%. Vincent Bolloré possiede il 15%, ma con diritti di voto doppi.
In caso di disaccordo sul prezzo, Vivendi potrebbe esercitare un'opzione che le permetterebbe di vendere in Borsa le azioni.
L'ipotesi di Natixis permetterebbe di superare i problemi di antitrust in Italia ed in Francia. La legge italiana infatti, vieta gli incroci tra la televisione e la telefonia, un problema in più per Vivendi, primo socio di Telecom Italia.
La società francese potrebbe apportare all'interno di questo nuovo polo della televisione in chiaro, i suoi canali generalisti francesi (D8, D17 e Itelé).
Date le relazioni intercorse, è lecito pensare che questa ricostruzione di Natixis possa essere stata in qualche modo condivisa con Vivendi.
EFFETTO
Pensiamo che l'obiettivo finale di Vincent Bolloré sia il controllo su tutta Mediaset.
Allo stato attuale la società francese corre il rischio di un intervento delle autorità italiane, soprattutto se tenterà di entrare nella gestione operativa, nominando un rappresentante in consiglio di amministrazione.
L'ipotesi di Natixis, tiene solo se Fininvest ci mette di tasca propria circa 1,5 miliardi di euro: la finanziaria, post vendita del Milan, dovrebbe avere circa 500 milioni di euro di cassa.
Confermiamo la raccomandazione NEUTRALE. Il nostro target price a 4,35 euro incorpora già un premio del 40% sul valore espresso dai fondamentali dell'azienda.