Certificati di investimento - Cap. 2

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l'azienda nell'anno adegua il suo patrimonio con i nuovi profitti (certi o potenziali) che incrementano il valore della quotazione, poi stacca il dividendo e riparti nuovamente il ciclo. Al netto di tutte le altre condizioni (speculazione, notizie negative, BCE, ....) il solo dividendo non determina il valore dell'azione ma uno solo di essi (quello dell'anno in corso) è incorporato in esso e dopo lo scorporo, se tutto rimane invariato e fa nuovamente profitti reincorpora quel valore e così via..
 
per il ragionamento che ha fatto correttamente marietto ora

senza polemica, condivido quello che ha scritto marietto....ma tu scrivi " l'azione in un certo tempo riprende il suo valore".

Se si tratta di un'opinione la rispetto al 101%, ma se è frutto di parametri oggettivi, mi piacerebbe confrontarmi con te.
 
puoi anche non condividerlo ma le opzioni che sottostanno ai certificati fanno proprio quel calcolo e quindi nella valutazione delle strutture non si può prescindere dalla stima dei dividendi futuri
sicuramente è così che strutturano i certificati. Ma per me è assurdo che per valutare un titolo da qui a quattro anni faccio la somma di 4 utili futuri e li sottraggo dal valore attuale, questo non ha senso. Questo vale per l'utile di un solo anno che è incorporato nel valore attuale o che si sta formando.
 
al netto della speculazione possiamo affermare che l'azione quota "tel quel" vale a dire la sommatoria del corso secco + gli utili. Una volta erogato il dividendo, rimane il corso secco ma nel frattempo il bilancio in corso dovrebbe generare nuovi profitti e quindi dovrebbe diventare nuovamente tel quel, vale a dire incorporare gradualmente gli utili in corso. Ritengo pertanto che affermare che fra 4 anni perderà circa 80 ct perchè staccherà 4 dividendi da 0,20 ct circa sia un pò troppo superficiale , perchè i prezzi dipenderanno molto da quanto il mercato obbligazionario sarà in grado di offrire, e da quanto gli operatori saranno disponibili a pagare in termini di p/e etc etc

superficiale o meno, rispondo anche a te, che la call strike zero che è alla base di tutti i certificati fa proprio questo calcolo, ( spot-strip dividendi fino a scadenza) , la put down&out che da vita ai bonus tiene conto della stima dei dividendi...tutte le opzioni fanno quel calcolo e non tengono conto delle aspettative degli operatori...del p/e...etc.
 
senza polemica, condivido quello che ha scritto marietto....ma tu scrivi " l'azione in un certo tempo riprende il suo valore".

Se si tratta di un'opinione la rispetto al 101%, ma se è frutto di parametri oggettivi, mi piacerebbe confrontarmi con te.
quale polemica, ci si confronta. Premetto che non sono assolutamente un tecnico finanziario ma un operatore di bilanci in ambito aziendale. E parto da un principio semplice: Il patrimonio di un'azienda è composto anche dall'utile generato nell'anno e accantonato in esso, ora se scorporo quest'utile è evidente che il patrimonio totale cala, ma è pur vero che l'anno successivo accantono altri utili che poi vengono distribuiti.... Ma il resto del patrimonio rimane costante o varierà per altre questioni che non prendiamo ora in considerazione.
 
sicuramente è così che strutturano i certificati. Ma per me è assurdo che per valutare un titolo da qui a quattro anni faccio la somma di 4 utili futuri e li sottraggo dal valore attuale, questo non ha senso. Questo vale per l'utile di un solo anno che è incorporato nel valore attuale o che si sta formando.

vabbè ma non è un'opinione il fatto che il solo stacco del dividendo porterà il titolo a scendere di 80 centesimi, senza che vi sia stata una perdita di valore per gli azionisti, mentre per un titolo come Telecom perdere 80 centesimi vuol dire aver creato una perdita netta di 80 centesimi agli azionisti. Poi che il p/e indichi la via del recupero è un altro discorso ed è quello che oggi ci fa preferire l'acquisto di certificati su Intesa piuttosto che su Telecom. Ma se oggi un certificato su Intesa paga il 10% annuo con barriere a 1,75 è proprio perchè paga quei dividendi, altrimenti non pagherebbe cosi
 
quale polemica, ci si confronta. Premetto che non sono assolutamente un tecnico finanziario ma un operatore di bilanci in ambito aziendale. E parto da un principio semplice: Il patrimonio di un'azienda è composto anche dall'utile generato nell'anno e accantonato in esso, ora se scorporo quest'utile è evidente che il patrimonio totale cala, ma è pur vero che l'anno successivo accantono altri utili che poi vengono distribuiti.... Ma il resto del patrimonio rimane costante o varierà per altre questioni che non prendiamo ora in considerazione.

l'anno successivo DOVRESTI accantonare altri utili
 
sicuramente è così che strutturano i certificati. Ma per me è assurdo che per valutare un titolo da qui a quattro anni faccio la somma di 4 utili futuri e li sottraggo dal valore attuale, questo non ha senso. Questo vale per l'utile di un solo anno che è incorporato nel valore attuale o che si sta formando.
SI'........ pero' l'unica certezza e che nei prossimi 4 anni il titolo stacca 0,80 centesimi...... il resto e' tutto da scoprire...... anche se concettualmente TE e MARIETTO avete ragione.....
 
superficiale o meno, rispondo anche a te, che la call strike zero che è alla base di tutti i certificati fa proprio questo calcolo, ( spot-strip dividendi fino a scadenza) , la put down&out che da vita ai bonus tiene conto della stima dei dividendi...tutte le opzioni fanno quel calcolo e non tengono conto delle aspettative degli operatori...del p/e...etc.

leon3037 sono sempre contento di leggerti "a prescindere" ! però una cosa è parlare della struttura dei certificati, verissimo, una cosa è parlare del prezzo delle opzioni sempre verissimo ( peraltro fortemente condizionate dalla vola ) , altra cosa è pensare che un titolo debba perdere in borsa 80ct perchè in 4 anni staccherà 4 dividendi da 20ct., anche perchè non sono cedole di btp e quindi anche suscettibili di variazioni perchè magari cambia la politica degli amministratori. Del resto non sono io ad essermi inventato il Dividend Dsicount Model , e dal punto di vista dell'acquirente di certificati, in teoria non dovrebbe allora mai avvicinarsi a titoli che staccano dividendi importanti .
 
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