Fisco, bozza decreto crescita: Ires al 22,5% su utili reinvestiti
ROMA, 28 marzo (Reuters) - Via l'Ires al 15% introdotta lo scorso autunno in manovra e taglio graduale dell'aliquota fino al 20% nel 2022, limitata agli "utili di esercizio accantonati a riserve".
È una delle novità contenute nella nuova bozza del 'decreto crescita', atteso in consiglio dei ministri tra domani e lunedì 1 aprile.
"L'Ires al 15% è troppo complicata, non funziona", spiega il viceministro dell'Economia in quota Lega, Massimo Garavaglia, intervenendo alla Camera a una conferenza sulle piccole e medie imprese.
"Stiamo lavorando a una rimodulazione. Invece di mezza pagina di norme applicative la facciamo semplice: lasci soldi in azienda e paghi il 20%, li tiri fuori e si resta al 24%", ha aggiunto.
La legge di Bilancio ha previsto l'aliquota ridotta al 15% sugli utili reinvestiti in in acquisto di macchinari, attrezzature e nuove assunzioni.
La bozza del decreto, di cui Reuters ha letto una copia, riduce l'Ires dal 24 al 22,5% già dall'anno di imposta 2019.
L'aliquota scende poi al 21,5% nel 2020 e al 20 nel 2022.
Lo sconto si applica "fino a concorrenza dell'importo corrispondente agli utili di esercizio accantonati a riserve diverse da quelle di utili non disponibili, nei limiti dell'incremento di patrimonio netto", si legge nell'articolato.
A favore delle imprese anche la maggiore deducibilità, dal 40 al 50%, dell'Imu sui capannoni industriali.