marietto
Forumer attivo
Ma perché secondo te ?
Lo stacco dei dividendi dovrebbe già essere incorporato (assieme alle aspettative sul titolo e ad altri fattori) nel valore delle opzioni alla base del certificato.
Lungi da me voler fare una lezione di ragioneria, ma cambiano le quotazioni delle azioni perché che il dividendo, che sia pagato in contanti o che sia pagato in azioni detenute dalla società (vedi azimut), sono attività che escono dal patrimonio dell'azienda per entrare nel patrimonio personale degli azionisti generando quindi un calo del patrimonio della società.
Il prezzo di borsa può subire o non subire perdite per effetto dello stacco ( Unicredit il giorno che ha staccato ha fatto +1,5% ), anche perchè la speculazione spinge più o meno, ma "contabilmente" il valore della società non cambia se vengono erogate azioni già detenute in portafoglio e non emesse ad hoc, perchè il numero di azioni rimane il medesimo, cambia solo nome e cognome di chi le andrà a detenere. Ti faccio un esempio con UNIPOL, sono anni che continua a comprare sul mercato azioni UnipolSai ma il prezzo di quest'ultima continua a rimanere lo stesso, ma anche quello della controllante non è che sia variato un granch'è. Il discorso su Azimut invece lo vedo come una "porcata", pur non avendo acquistato il certificato, fa arrabbiare per usare una parola lecita, perchè rompere la barriera continua di solo 0,5 centesimi, mi sembra che corrisponda ad una "volontà" chiarissima. Poi tutto sommato se dovesse scendere ulteriormente rimarrebbe meno rammarico, ma se quello di oggi dovesse costituire il minimo di qua al 15 giugno giorno di scadenza, il giochetto non funzionerebbe certo da spot positivo per i certificati.