Certificati di investimento - Cap. 2

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Di Maio e Salvini mettono in conto dimissioni Tria, risfoderano carta Savona (Il Messaggero)

I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbero trovato l'intesa su un target deficit-Pil, nella nota di aggiornamento al Def, fino al 2,4%. Le indiscrezioni alimentano la probabilità che il ministro dell'economia Giovanni Tria - che non vuole superare la soglia del 2% - decida di rassegnare le dimissioni. A tal proposito, il Messaggero segnala come Di Maio e Salvini starebbero pensando di risfoderare la carta di Paolo Savona al Tesoro, tanto invisa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (almeno fino a quando, dopo le elezioni politiche dello scorso 4 marzo, venne proposta dalla Lega per la formazione dell'esecutivo giallo-verde). "Quel che è certo, è che Di Maio e Salvini dopo giorni di gelo tornano in sintonia. Sulla pelle del ministro economico. Vedere Tria scendere in trincea, ascoltarlo ricordare di avere «giurato nell'esclusivo interesse della Nazione e non di altri…» (vale a dire: leghisti e grillini), ha mandato su tutte le furie i due leader - scrive il Messaggero -Così, nel pomeriggio, Di Maio ha chiamato Salvini: «Io punto al 2,4%, abbiamo molte cose da fare e vogliamo realizzarle. Tu cosa ne pensi?». La risposta del capo leghista è stato un "sì": «Andiamo avanti come dici tu. Noi la riforma delle pensioni la vogliamo e non arretriamo". Il M5s ha reso noto di fatto che Tria mostrerebbe una 'forte resistenza' al superamento della riforma Fornero, che invece il Movimento considera essenziale per votare il testo del Def, che sarà praticamente la cornice della legge di bilancio. L'ipotesi considerata sarebbe dunque quella di "affidare anche solo una delega a Paolo Savona, per aggirare l'antica contrarietà di Sergio Mattarella".
 
Di Maio e Salvini mettono in conto dimissioni Tria, risfoderano carta Savona (Il Messaggero)

I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbero trovato l'intesa su un target deficit-Pil, nella nota di aggiornamento al Def, fino al 2,4%. Le indiscrezioni alimentano la probabilità che il ministro dell'economia Giovanni Tria - che non vuole superare la soglia del 2% - decida di rassegnare le dimissioni. A tal proposito, il Messaggero segnala come Di Maio e Salvini starebbero pensando di risfoderare la carta di Paolo Savona al Tesoro, tanto invisa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (almeno fino a quando, dopo le elezioni politiche dello scorso 4 marzo, venne proposta dalla Lega per la formazione dell'esecutivo giallo-verde). "Quel che è certo, è che Di Maio e Salvini dopo giorni di gelo tornano in sintonia. Sulla pelle del ministro economico. Vedere Tria scendere in trincea, ascoltarlo ricordare di avere «giurato nell'esclusivo interesse della Nazione e non di altri…» (vale a dire: leghisti e grillini), ha mandato su tutte le furie i due leader - scrive il Messaggero -Così, nel pomeriggio, Di Maio ha chiamato Salvini: «Io punto al 2,4%, abbiamo molte cose da fare e vogliamo realizzarle. Tu cosa ne pensi?». La risposta del capo leghista è stato un "sì": «Andiamo avanti come dici tu. Noi la riforma delle pensioni la vogliamo e non arretriamo". Il M5s ha reso noto di fatto che Tria mostrerebbe una 'forte resistenza' al superamento della riforma Fornero, che invece il Movimento considera essenziale per votare il testo del Def, che sarà praticamente la cornice della legge di bilancio. L'ipotesi considerata sarebbe dunque quella di "affidare anche solo una delega a Paolo Savona, per aggirare l'antica contrarietà di Sergio Mattarella".
Ognuno di noi può e deve avere la propria idea su come andrebbero affrontate le riforme...
In questo preciso momento storico personalmente ritengo che ulteriori "emozioni forti" sarebbero particolarmente controproducenti...francamente mi ero lusingato non poco sentendo Tria recitare come un mantra il concetto di gradualità...
Marinai, ci aspetta una difficile navigazione...ben saldi al timone!
 
In manovra "riforme strutturali" e "investimenti produttivi"

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - New York, 27 set - "Gli
investitori sono molti interessati alle politiche di sviluppo
del nostro Paese". Lo ha detto il presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, parlando ieri alla stampa italiana
successivamente al suo discorso all'Assemblea generale
dell'Onu a New York. Facendo riferimento al suo incontro con
il ceo di BlackRock e a quello con la presidentessa del Nyse,
avvenuti ieri nella mattinata americana, Conte ha spiegato di
avere parlato di riforme e che gli incontri sono stati
"un'occasione per anticipare le linee essenziali delle
riforme strutturali e degli investimenti produttivi che
stiamo pianificando per il Paese". Secondo lui, "c'e' molta
attenzione e consapevolezza che il nostro Paese e' la seconda
industria manifatturiera in Europa" con una "grande
potenzialita' di sviluppo". Conte ha aggiunto: "Incontro gli
investitori senza alcuna soggezione e spirito di sudditanza.
Mi interessa chiarire e comunicare le linee di riforma". Ne'
BlackRock ne' il Nyse hanno voluto commentare gli incontri di
Conte, rispettivamente, con Larry Fink e con Stacey
Cunningham. "Ci dispiace ma al momento non abbia nulla per
lei", hanno risposto da BlackRock a una richiesta di
commento.


Eh si caro Conte, gli investitori sono molto interessati... BTP future -1%

Dubito fortemente che Conte conosca i dettagli del DEF... :(
 
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