Con l’avvicinarsi del centesimo anniversario della nascita del Partito Comunista della Cina (primo luglio), nel mondo degli affari aumenta la cautela e l’attenzione nei confronti delle autorità di Pechino, fermamente intenzionate a festeggiare l’avvenimento senza il disturbo di qualche grana finanziaria. Per questa ragione, secondo quanto riferisce Bloomberg, sette grandi banche domestiche hanno deciso di limitare l’accesso al credito di Evergrande Group, gigantesco conglomerato di disparate attività di ogni genere, dalla sanità, all’alta tecnologia allo sviluppo immobiliare, con sede a Shenzen. Nell’ultimo anno il titolo della super indebitata società si è più che dimezzato.
Le preoccupazioni sulla crescita che avevano contribuito allo schiacciamento della curva dei tassi di interesse la scorsa settimana sono svanite: il differenziale tra il rendimento del Treasury Note a due anni e quello a dieci anni è in risalita a 123 punti base.
Stanotte è stato diffuso il testo dell’intervento di Jerome Powell davanti ad una sottocommissione della Camera che ha chiesto di sentirlo. Il governatore della Federal Reserve ripeterà oggi quel che ha detto nel corso della conferenza stampa di chiusura del Federal Open Market Committee, ovvero, che l’aumento dell’inflazione è stato provocato dai colli di bottiglia nella catena delle forniture. Una volta che questi problemi di natura logistica saranno superati, tornerà a scendere, riportandosi intorno a quota 2%. Quel che viene considerato il numero due della banca centrale degli Stati Uniti, il presidente della Fed di New York, John Williams, ha parlato stanotte con i giornalisti a margine di un evento. Williams ha detto che siamo ben lontani dal raggiungimento di quel livello di benessere economico tale da giustificare l’avvio di una riflessione sull’attuale politica monetaria ultra espansiva.
t.co
