Certificati di investimento - Cap. 4 (4 lettori)

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giancarlo22

Forumer storico
Oggi, in assenza del gatto Noway, gli inve
Hai ragione, però credo che Lorenzo voglia mettere l'accento sul fatto che i certificati vanno seguiti di più e che non è detto che il tempo impiegato dia in automatico risultati migliori. Se poi aggiungiamo che sui books dei certificati la concorrenza è sempre più aggressiva e "malata", i suoi dubbi mi sembrano più che legittimi...

Vedo che non viene mai menzionata una cosa importante: la compensazione fiscale. Questo elemento è per me determinante (avendo purtroppo accumulato una quantità industriale di minusvalenze) che mi fa propendere decisamente per lo strumento certificati in rapporto agli ETF.
 

BRUNO66

Forumer storico
Hai ragione, però credo che Lorenzo voglia mettere l'accento sul fatto che i certificati vanno seguiti di più e che non è detto che il tempo impiegato dia in automatico risultati migliori. Se poi aggiungiamo che sui books dei certificati la concorrenza è sempre più aggressiva e "malata", i suoi dubbi mi sembrano più che legittimi...

Tutto giusto, però personalmente non c’è paragone tra investire in qualcosa che poi dimentichi in portafoglio (o che affidi ad un gestore) e l’adrenalina che provoca nel seguire quotidianamente le scelte fatte.
Nei giorni in cui i mercati sono aperti non vedo l’ora che venga le 9 per vederne l’andamento; tutto questo mi fa star bene, anche nei momenti più difficili; certo dovesse trasformarsi in uno stress (come successe all'amico GIORNALAIO) il discorso cambierebbe.
In altre parole la componente "gain", pur essendo la principale, non è l'unica motivazione che mi ha fatto scegliere il "fai da te" e i certificati in particolare.
La componente fiscale accennata da GIANCARLO è poi la prima motivazione che mi ha fatto decidere, una decina di anni fa, di investire in certificati avendo al tempo in portafoglio minusvalenze consistenti dovute alle perdite sull'azionario (minusvalenze ora per fortuna azzerate).
 

Renatorino

Be the change you want to see
Tutto giusto, però personalmente non c’è paragone tra investire in qualcosa che poi dimentichi in portafoglio (o che affidi ad un gestore) e l’adrenalina che provoca nel seguire quotidianamente le scelte fatte.
Nei giorni in cui i mercati sono aperti non vedo l’ora che venga le 9 per vederne l’andamento; tutto questo mi fa star bene, anche nei momenti più difficili; certo dovesse trasformarsi in uno stress (come successe all'amico GIORNALAIO) il discorso cambierebbe.
In altre parole la componente "gain", pur essendo la principale, non è l'unica motivazione che mi ha fatto scegliere il "fai da te" e i certificati in particolare.
La componente fiscale accennata da GIANCARLO è poi la prima motivazione che mi ha fatto decidere, una decina di anni fa, di investire in certificati avendo al tempo in portafoglio minusvalenze consistenti dovute alle perdite sull'azionario (minusvalenze ora per fortuna azzerate).
Tutte le considerazioni che ho letto finora sono tutte corrette. Tutte hanno pro e contro. Inclusa quest'ultima circa l'adrenalina che provoca il seguire costantemente i mercati. Questa va però messa in contrapposizione con lo stress che subiamo nei momenti di mercati pesantemente down. Tutto dipende anche dalla ns capacità di sopportare il rischio. In conclusione vale sempre il principio della diversificazione che è la bilancia tra tutti i pro e contro degli investimenti, considerate tutte le variabili connesse, quelle psicologiche incluse
 

Siloso

Forumer storico
Tutto giusto, però personalmente non c’è paragone tra investire in qualcosa che poi dimentichi in portafoglio (o che affidi ad un gestore) e l’adrenalina che provoca nel seguire quotidianamente le scelte fatte.
Nei giorni in cui i mercati sono aperti non vedo l’ora che venga le 9 per vederne l’andamento; tutto questo mi fa star bene, anche nei momenti più difficili; certo dovesse trasformarsi in uno stress (come successe all'amico GIORNALAIO) il discorso cambierebbe.
In altre parole la componente "gain", pur essendo la principale, non è l'unica motivazione che mi ha fatto scegliere il "fai da te" e i certificati in particolare.
La componente fiscale accennata da GIANCARLO è poi la prima motivazione che mi ha fatto decidere, una decina di anni fa, di investire in certificati avendo al tempo in portafoglio minusvalenze consistenti dovute alle perdite sull'azionario (minusvalenze ora per fortuna azzerate).
Verissimo, però c'è anche da dire che quando devi iniziare a seguire 50-100 certificati, diventa un lavoro vero e proprio.
 
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