Vero, ma si è anche spesso detto che con i ctf (long) lo scenario non deve essere per forza rialzista, ma anche laterale o moderatamente ribassista. Questa è la differenza con un'azione in ptf. Se i sottostanti di un ctf, con cedole del 7/10% all'anno, per tre/quattro anni rimangono stabili o scendono del 10/20% l'investimento ha centrato in pieno il suo obiettivo. Visione troppo cassettista?
L'importante è non avere tracolli stile 2008 o covid...... o titoli che falliscono, ma questo vale per qualsiasi investimento.
Secondo me è un'ipotesi di buon senso.
Il prezzo dei certificati si muove in funzione dei parametri che muovono le opzioni di cui sono composti (sono ovviamente portafogli di opzioni, non di azioni) quindi il loro comportamento non seguirà soltanto l'andamento delle azioni sottostanti, ma anche come si è detto più volte: la loro volatilità, i dvd attesi, il tasso risk free, il tempo alla scadenza...
Ieri ho postato un grafico da una tesi di laurea - me l'hanno passata ma non so se è pubblica - che dimostrava come la variazione di prezzo di un certificato mono-sottostante, un bonus, seguisse quella dell'azione sottostante (cioè delta=1) soltanto per valori inferiori alla barriera (se non ho capito male a causa nella neutralizzazione di una delle componenti del certificato).
Quindi cosa accade sopra barriera, se immaginiamo un certificato con molti sottostanti, diciamo che lo sa (o dovrebbe saperlo) solo l'emittente e dipenderà dai movimenti delle opzioni che lo compongono.
Come dici, molto pesante è la variazione della volatilità (d'altra parte appunto sono opzioni e ce ne siamo accorti quando molti certificati quotavano a valori ben inferiori alla "lineare" in fasi di forte volatilità) e questo può accadere sopra o sotto la barriera, ma se sei lontano dalla scadenza puoi sfruttarlo per shortare volatilità, incrementando, senza farti prendere dal panico.
Di certo non è un paese per vecchi ed è sconsigliato a chi pensi di avere bisogno di liquidità a breve.