Certificati di investimento - Cap. 4

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Immagino che lo stai seguendo da un po, come si comporta? replica in maniera diretta il sottostante o nasconde cose strane tipo scadenze contratti ecc..

Appunto replica fisica, rischio cambio e ter 2%. A me non sembra che ci siano magagne sotto, ma forse è meglio se lo conferma qualcuno con più esperienza di questi strumenti...
 
Certo che negli ultimi tempi il nasdaq e i titoli tech ci stanno proprio facendo girare la testa!! Le montagne russe sono uno scherzo per il nasdaq.
 
Proposta di modifica unilaterale del contratto da parte di Fineco con efficacia a partire dal 18 maggio:

La Banca, in particolare, ha il diritto di recedere, in qualsiasi momento, da ogni singolo rapporto, così come da tutti i rapporti, dandone comunicazione scritta al Cliente con lettera raccomandata AR, Pec o altro mezzo legalmente equivalente, con preavviso di almeno 2 mesi, qualora al momento del recesso e nei 3 mesi precedenti concorrano tutte le seguenti con-dizioni: 1) presenza sul conto di una giacenza media uguale o superiore a 100 (cento) mila euro; 2) assenza di qualsiasi forma di finanziamento (a titolo esemplificativo e non esaustivo: mutuo, prestito personale, Credit Lombard), anche se già concesso ma non utilizzato ad eccezione delle carte di credito; 3) assenza di qualsiasi forma di investimento in prodotti di risparmio gestito o amministrato.


Che mi vogliano sfrattare? :eek:
 
Proposta di modifica unilaterale del contratto da parte di Fineco con efficacia a partire dal 18 maggio:

La Banca, in particolare, ha il diritto di recedere, in qualsiasi momento, da ogni singolo rapporto, così come da tutti i rapporti, dandone comunicazione scritta al Cliente con lettera raccomandata AR, Pec o altro mezzo legalmente equivalente, con preavviso di almeno 2 mesi, qualora al momento del recesso e nei 3 mesi precedenti concorrano tutte le seguenti con-dizioni: 1) presenza sul conto di una giacenza media uguale o superiore a 100 (cento) mila euro; 2) assenza di qualsiasi forma di finanziamento (a titolo esemplificativo e non esaustivo: mutuo, prestito personale, Credit Lombard), anche se già concesso ma non utilizzato ad eccezione delle carte di credito; 3) assenza di qualsiasi forma di investimento in prodotti di risparmio gestito o amministrato.


Che mi vogliano sfrattare? :eek:
Presumo che il risparmio amministrato siano anche i certificati,quelli non ci mancano
 
Non è iniziato bene il vertice in Alaska tra le diplomazie di Cina e Stati Uniti. In avvio di lavori, il segretario di Stato Anthony Blinken ha introdotto subito il tema delle politiche repressive di Pechino nello Xinjiang ed ha detto che gli interventi a Hong Kong ed a Taiwan mettono a rischio l’ordine mondiale. Il suo omologo cinese Yang Jiechi, seduto di fronte a lui dall’altra parte del tavolo, non l’ha presa bene ed ha risposto a tono, con un accento polemico inusuale in ambito diplomatico.
 
l rialzo dei tassi previsto nel 2023 riesce già a mettere paura oggi. A farne le spese sono soprattutto i tech, saliti in modo impressionante nel corso della pandemia, nel momento di maggiore afflusso di liquidità da parte di governi e banche centrali. Ora, che l’inflazione rende probabile una chiusura del rubinetto, il Nasdaq si comporta come se fosse un bond a 100 anni, i fondamentali delle società che lo compongono sono del tutto ininfluenti.
Il ritorno dell’inflazione, il prodotto indesiderato di un quadro comico in forte miglioramento dopo mesi di chiusure, si fa sentire non solo sui mercati finanziari ma anche nella vita reale. La corsa all’approvvigionamento delle materie prime, dopo aver portato su livelli mai visti nella storia i beni più liquidi e scambiati, sta provocando forti rialzi anche in aree dove il prezzo della materia di base è sempre stato una variabile non rilevante. Tutte le materie prima per la plastica sono schizzati alle stelle: il prezzo del polivinile cloruro (PVC) in uscita dagli Stati Uniti è volato a 1.625 dollari la tonnellata, il polipropilene ha raddoppiato di prezzo rispetto al 2019 ed il Polietilene è sui massimi dal 2008.
La strutture produttive spinte al massimo, stanno mettendo in crisi le strutture logistiche ed i trasporti. Ne ha fatto le spese anche Nike, che ieri ha presentato dati del trimestre inferiori alle aspettative a causa dell’assenza di container con i quali portare le scarpe ed i capi di abbigliamento dalla Cina agli Stati Uniti. Nel suo terzo trimestre fiscale, la società ha registrato 10,4 miliardi di dollari di ricavi, in calo dell’1% a parità di cambio: non sono bastati i forti incrementi delle vendite in Cina e nel canale online, perché in Nord America, c’è stato un calo del 10% dovuto solo ai problemi di fornitura.
 
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