FNAIOS
Aò
In America la cultura è quella del flusso di cassa e conseguente copertura dell'indebitamento, è la patria del leverage. I salari non c'entrano nulla: anche ad alti livelli sono tutti indebitati, se guadagni 100 - 200 K$ all'anno le banche ti fanno credito per comprarti una casa che costa 1M$ senza bisogno che tu abbia asset da dare in garanzia, come invece avviene in EU, dove non è il flusso di cassa e la capacità di onorare i debiti anno dopo anno a contare, ma gli asset che porti in garanzia. Crisi dei mutui subprime docet.Diciamo che gli USA hanno piena occupazione e salari molto buoni (per la classe ad istruzione medio-alta). Ciò implica grande sicurezza finanziaria e disponibilità di liquidità per acquistare. La liquidità non a caso si riversa sulle borse e sulle case.
Da noi direi situazione macroeconomica completamente opposta: disoccupazione dilagante (e tenuta artificialmente bassa col divieto di licenziamenti), masse di sotto occupati/sotto pagati, ulteriori masse di nullafacenti con reddito di cittadinanza, generale grandissima insicurezza generale (in famiglia/fra amici) anche per i pochi occupati stabili. Chi ha liquidi li tiene sul conto corrente per paura di nuove crisi o nuove tasse.
Ma la gran parte non può permettersi investimenti, specie a lungo termine come una casa.
Mi sa che è meglio non aggiungere altro. Sono due mondi totalmente diversi
In USA se al supermarket paghi contanti ti guardano come un morto di fame perché se non hai una carta di credito vuol dire che nessuno ti fa credito cioè che sei inaffidabile. E il risultato è che ovviamente anche i morti di fame hanno le carte di credito e da qualche tempo le banche stanno rifacendo i CDO, ma non sulle case, come prima del 2008, ma sul credito al consumo.
Gli USA, poi, non hanno vissuto come l'Italia un cambio di valuta che, senza alcun controllo del rapporto prezzi/stipendi, ha contribuito allo schianto di molti.
E ancora con queste cavolate del reddito di cittadinanza.
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